Dante Alighieri chiudeva il XXXIIIesimo canto del Paradiso, quindi la “Commedia” intera, con un verso destinato a diventare celeberrimo e a segnare la storia della letteratura italiana e mondiale: “L’amor che move il sole e l’altre stelle”. A distanza di sette secoli, il valore di quelle parole è ancora vivido, fresco, condiviso.
C’è una bellissima tensione d’amore che aleggia intorno a “DOPAMINA”, l’ultimo disco di Sick Luke. Il produttore è epicentro gravitazionale del suo stesso universo, intorno a lui gli artisti chiamati a raccolta e, tra le sue stelle fisse, il figlio Teseo e la sua famiglia.
Ma facciamo un passo indietro e rinfreschiamo alla memoria chi è Sick Luke.
La sua carriera muove i primi passi nel TruceKlan, dove Luke produce le prime basi per il padre Duke Monta. Il successo arriva dopo e si lega indissolubilmente all’esperienza della Dark Polo Gang. Il producer italo-americano sarà l’artefice, il demiurgo delle basi oscure, delle produzioni cupe, delle atmosfere sonore che consacreranno il quartetto capitolino a leggende dalla trap italiana.
“Luke SkyWalker sulla base” con la DPG ha costruito un vero e proprio universo che ha creato un panorama musicale coerente a sé stesso e alle ambizioni della Gang: da Full Metal Dark a Dark Boys Club, passando per Crack Musica, Succo di Zenzero, The Dark Album, Twins, Sick Side e Trap. In ogni progetto Luke è stato il sarto dei suoni che hanno accompagnato Tony, Side, Pyrex e Wayne alla ribalta del mainstream.

Dopo tutto questo, il grande salto da solista: dopo che i componenti della Dark hanno intrapreso strade diverse, da solisti, anche Sick Luke l’ha fatto. Nel 2019 accompagna Mecna in “Neverland”, album in cui il produttore ha dato prova della versatilità artistica: il pipistrello lascia andare le atmosfere gotiche dei vecchi progetti e lascia spazio alla farfalla, curando le produzioni eteree, delicate e ovattate su cui Mecna ha steso alcune delle sue liriche più intime. Il progetto, rimasto nel cuore di molti fan, si è rivelato una svolta artistica importante per Luke e un modo per accaparrarsi una fetta di pubblico che aveva relegato Luke SkyWalker alle traphouse del Rione Monti.
Nel 2022 era arrivato “X2”, ennesimo progetto di sperimentazione, fusione e dialogo tra indie-pop e trap, un progetto in grado di sfondare qualsiasi barriera si interponesse tra i diversi generi musicali: Sick Luke li aveva fusi tutti tra loro creando un legame sonoro indissolubile e atipico, ma assolutamente funzionante, tanto da partorire a qualche mese di distanza persino una deluxe, “X2 Deluxe”, appunto.
Da quel momento fino ad oggi, se non per qualche produzione sporadica – sempre e comunque di altissimo livello – il farfastrello si era fatto crisalide, continuando a promettere ai fan che l’attesa della trasformazione definitiva avrebbe ripagato il desiderio impellente di nuova musica.
3 anni di silenzio sono tanti nel panorama musicale attuale, sempre più paragonabile a un forno industriale in grado di mettere sul mercato prodotti apparentemente perfetti in tempo record.
Sick Luke si è preso il suo tempo e nel mentre è diventato padre di Teseo: la paternità ha fatto crescere la crisalide.
Ora il bòzzolo si è rotto e la farfalla che ne è uscita si chiama “DOPAMINA”: 13 tracce, 18 artisti coinvolti in un progetto dalle sonorità fresche, nuove, che puntano sempre e comunque alla fusione di generi come l’indie, la trap e il rap.

Nella creazione di “DOPAMINA” e, più in generale, del nuovo immaginario musicale del produttore, l’amor che ha mosso l’universo di Sick Luke è stato, è e sarà l’amore per la sua famiglia, che lo ha fatto crescere, come uomo, padre e compositore.
Con “DOPAMINA” il legame con gli affetti familiari si manifesta in modo maturo e consapevole: la sua crescita personale – come uomo, come padre e come artista – ha inevitabilmente trasformato anche la sua visione musicale, spingendolo a cercare un linguaggio sonoro che fosse capace di riflettere non solo il suo talento e la sua sensibilità artistica, ma anche i valori profondi che la vita da padre gli sta trasmettendo.
In questo nuovo capitolo, l’amore non è soltanto un tema astratto o un’emozione raccontata attraverso le melodie: diventa la radice stessa della sua creatività, il punto di partenza da cui nascono le sue scelte artistiche e la sua immaginazione.
La famiglia, che, come ha ammesso l’artista, lo ha sostenuto e accompagnato lungo il suo percorso, rappresenta il centro gravitazionale del suo mondo, e la musica ne è l’eco più autentica.
In questi 3 anni, la sua produzione musicale ha trovato una nuova profondità, dando vita a un immaginario che non si limita a stupire, ma che parla direttamente alle emozioni e alla sensibilità dell’ascoltatore.
La listening experience del suo ultimo album e il talk di presentazione, a cui abbiamo avuto il piacere di prendere parte, hanno reso evidente questa evoluzione: immergersi nel suo universo sonoro significa attraversare un percorso intimo, in cui ogni suono e ogni scelta stilistica rimandano a una storia di crescita personale e di riscoperta dei valori. È come se, attraverso la musica, Sick Luke avesse deciso di raccontare non solo il proprio talento, ma anche la sua nuova visione della vita, fatta di responsabilità, consapevolezza e desiderio di lasciare un’eredità positiva.
La spinta creativa di “X2”, allora alimentata dall’energia della giovinezza e dall’urgenza di affermare un linguaggio inedito, oggi trova una nuova forma: non più solo la costruzione di atmosfere potenti e suggestive, ma la volontà di dare un senso più profondo e umano alla propria musica. È come se la ricerca estetica che ha contraddistinto la sua prima fase si fosse arricchita di una dimensione emotiva e valoriale, segno di una maturità che lo rende non soltanto un produttore di grande talento, ma anche un narratore, tutto attraverso i suoni.
Per quanto riguarda le collaborazioni, Sick Luke sceglie di muoversi su un terreno variegato e ricco di sfumature: da un lato mette insieme accoppiamenti inediti, sorprendendo con intrecci che spaziano dal rap più crudo al pop, fino a sonorità più vicine al mondo indie; dall’altro, conferma legami già consolidati, riportando in scena artisti con cui ha costruito negli anni un’intesa musicale riconoscibile da chiunque.
Al netto della presenza di artisti della nuova leva, come Glocky, Sayf o Ele A, colpisce però l’assenza di voci realmente emergenti. In un progetto così ambizioso e aperto alle contaminazioni, mi sarei aspettata anche dello spazio per nuovi talenti, che avrebbero potuto portare freschezza e contribuire a spingere ulteriormente lo sguardo verso il futuro.
Che la squadra di 18 artisti assemblata da Sick Luke nel suo nuovo progetto permetta di spaziare profondamente dalle canzoni più indi-pop a quelle più trap lo si capisce già dalla traccia di apertura, “OGNI SBAGLIO”, che vede in voce un’accoppiata indubbiamente inaspettata: Blanco e Simba La Rue, con la collaborazione sulle basi di FT Kings.
Prima di ascoltarla mi sono chiesta chi dei due avrebbe snaturato la vocazione musicale dell’altro. Risposta: nessuno. Fedelissimi alla propria idea di cosa debba essere musica, i due artisti rimangono coerenti a sé stessi e Sick Luke è rispettoso della loro scelta, cucendo una base attillata allo stile delle voci di due ragazzi che esprimono il loro essere tormentati, seppur per motivi diversi.
Squadra che vince non si cambia: nel suo progetto Sick Luke non poteva non chiamare la sua vecchia scuola, quindi Tony Effe e Lazza, insieme nel secondo singolo dell’album, poi Tedua e Capoplaza, rispettivamente solisti sulle tracce “KEANU REEVES” e “MAYDAY”. Anche Tony Effe ritorna nel disco come solista con “LE DONNE”, totalmente nello suo stile dark dark dappertutto.
Per quanto i 4 singoli siano orecchiabili, hit che vincono facile, li ho percepiti come ridondanti, poco freschi. La narrazione qui si fa stantia e i brani veicolano rime e immaginari ormai stereotipici nel rap italiano.
La peculiarità del disco stavolta, a differenza di “X2”, sta di più nel lato indie-pop, che comprende l’accoppiata inedita Venerus-Ele A, Piccolo , thasup, Alfa, nayt e Rose Villain e il feat internazionale Clams Casino; le 5 tracce che coinvolgono questi artisti smarcano un nuovo livello di profondità e consapevolezza di Sick Luke, in particolare la traccia di Alfa (“DA QUANDO CI SEI TU”) in cui l’artista genovese dà voce ai pensieri del musicista e canta l’amore del produttore per suo figlio Teseo.
La menzione d’onore va a Sayf, Glocky e Side Baby.
Dopo “Sto bene al mare” e “Figli dei palazzi”, sembrava che Sayf avesse preso la piega del pop, della hit radiofonica. In “DOPAMINA” ha affermato esattamente il contrario e “TESTA O CROCE” fa tornare alle sue prime canzoni, a quella fame arrabbiata di rivalsa che lo aveva contraddistinto sin dall’inizio con i suoi primi pezzi.
Fumo due, tre pacchi
Sick Luke, Sayf – TESTA O CROCE (DOPAMINA, 2025)
Gli occhi sono nervosi, non so batterli
Con chi cazzo pensi di giocare?
Pensi lo faccio per due seghe del cazzo e due complimenti? (Ahahah)
Davvero pensi?
Pensi lo faccio per due spicci del cazzo? Ma ti riprendi? (Oh)
Davvero pensi?”
L’accoppiata Glocky e Side Baby è un’altra carta vincente. “AMAMI X CHI SONO” è un manifesto malinconico di due dichiarazioni d’intenti: quella di staccarsi dal passato, fatto di droghe e dolore, e quella di guardare al futuro, bisogno impellente in particolare per Side, che riprende il concetto di famiglia e di paternità, ammettendo i suoi errori passati e dichiarando di voler andare oltre il suo male per garantire un futuro a Olimpia, sua figlia.
L’amor che move il sole e l’altre stelle di Sick Luke, la sua vera dopamina, è la famiglia. La traccia di chiusura del disco ne è la dimostrazione più limpida, quasi disarmante nella sua sincerità: “FATHER’S DAY”.
Qui non c’è soltanto musica: c’è Duke Montana, padre del producer, per lui fondamentale figura di riferimento. C’è Sick Luke stesso, che ormai non è più soltanto “figlio di”, ma artista a sé stante. E poi c’è Teseo, suo figlio, chiamato a prendersi un posto che ancora non conosce, ma che gli viene già consegnato sotto forma di eredità affettiva. È un brano che funziona come un passaggio di testimone generazionale, come un cerchio che si chiude e allo stesso tempo si apre.
In “FATHER’S DAY” non c’è soltanto il rap, ma una dichiarazione, un testamento in musica: la promessa di amore e di protezione che dalla famiglia Barker alla famiglia Barker si tramanda come valore inscindibile.
Per te conquisterò, il mondo
Sick Luke, Duke Montana – FATHER’S DAY (DOPAMINA, 2025)
La mia fa-, famiglia vale più di ogni disco di platino
“DOPAMINA” è un disco che racchiude in sé le due anime di Sick Luke, quella più dark, trap e quella più riflessiva, retrospettiva.
Se dopo “X2” ci si chiedeva se sarebbe potuto crescere, con “DOPAMINA” la risposta sembra essere un grande sì.
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