Preannunciato dal mixtape “Pip Boy 3” e anticipato dai singoli “Al Pacino” e “Dietilamide, pt. 2”, allo scoccare della mezzanotte tra Maggio e Giugno, è stato rilasciato “Urania”, album d’esordio di Glasond.
Venuto alla luce dopo un periodo estremamente prolifico per il rapper calabrese, il progetto risulta estremamente variegato in termini di sound e musicalità, riuscendo a spaziare tra i diversi generi musicali.
Il lavoro sulle produzioni è magistrale anche grazie all’apporto degli onnipresenti Kid Sub, Young Kid, Mothz e Delave abili nel giostrarsi sui diversi mood e sulle sonorità più disparate
Il titolo, supportato anche dalla cover ispirata al genere sci-fi, è un chiaro rimando alla collana editoriale “Urania” di Mondadori attiva nella diffusione di letteratura fantascientifica.
Suddiviso in tre Atti, costituiti ciascuno da quattro tracce per un totale di 12, il disco è contraddistinto da diversi concept e stili musicali.
I Tre Atti di Urania
Partendo da “Atto 1-Glory”, come evidenziato dal titolo, possiamo trovare i brani che, fungendo da apripista mostrano la facciata più autocelebrativa e gloriosa dell’artista tra ricercatezza e linguaggio senza filtri, riuscendo a confezionare veri e propri bangers come “Soldi li so fare”. All’interno è presente anche il singolo “Dietilamide, pt. 2” con Zyrtck.
Nella parte centrale “Atto 2-Diretta Mondiale”, la sperimentazione su sound più pop raggiunge vette elevate grazie alle performance di ospiti come Kioda in “Fiama Gang Home Invasion” e Spender in “Casino”, traccia dalle influenze che spaziano dall’electro-house al dance pop in cui, nel ritornello, evidente è il richiamo alla hit del 2009 “Sexy Bitch” di David Guetta e Akon.
“Gelare Fiama” è la conclusione perfetta per questa seconda parte, un atto d’amore verso la Fiama Gang e una delle tracce più sensibili del disco in cui il testo riprende la celebre “A Mano a Mano” di Rino Gaetano.
Atto 3-Lo Stato contro F. D’Alessandro in collaborazione di Catra Martinex e Italo Svelto apre la parte più cruda dell’intero progetto con una traccia spettacolarmente rap in cui, nella prima parte, si alternano Glasond e Catra mentre, nella seconda, Italo Svelto si sussegue all’artista calabrese per un totale di otto strofe. Passando alle tracce “Lester” e “Al Pacino” in collaborazione di Hammon e Tony 2Milli contraddistinte da strofe più violente e legate al mondo del crimine.
A conclusione dell’atto e dell’intero album con “Il Mondo Sulla Schiena” viene a galla tutta la sofferenza dell’artista quando parla della realtà difficile e delle problematiche della Calabria.
Tra riferimenti alla vita non semplice nel meridione e ad altri più intimi e strazianti, come la perdita prematura di un amico fraterno, disperato risuona il senso di rivalsa più forte dell’artista mentre si fa carico di tutto il dolore di chi lo circonda.
“Ho il mondo sulla schiena
Mi fa male come l’ernia
Come brucia la mia terra
Quando ho il mondo sulla schiena”
Si conclude così il susseguirsi delle diverse personalità artistiche di Glasond, un intenso viaggio nell’immaginario stilistico e poliedrico dell’artista che, tra sperimentazione e cura dei dettagli minuziosa, ci regala una delle novità più interessanti e meglio riuscite dell’anno. Welcome to Urania!
A cura di Modesto De Luca
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