A poco meno di un anno dall’uscita del suo ultimo lavoro Vegas Jones ritorna in scena con uno dei suoi prodotti più maturi di sempre: “La bella musica”. Il disco si presenta come una vera e propria necessità dell’artista di esprimersi e di raccontare un periodo della propria vita che, da quel che il rapper lascia trasparire, sembra non esser stato tra i più rosei di sempre. Ad accentuare la volontà di raccontarsi si esplica con la presenza di un unico featuring in tutto il disco, ovvero quello presente nella terza traccia, “Presidenziale”, in collaborazione con Fabri Fibra, in cui entrambi i rapper paragonano la propria vita, privata e quella di artista, alla vita di un presidente con dei parallelismi ben studiati e irriverenti al punto giusto.
Per poter esternare ogni sfumatura e sfaccettatura del proprio stato d’animo, il rapper di Cinisello Balsamo preferisce circondarsi di ben sette compositori diversi, per tale motivo ogni base risulta curata in ogni minimo dettaglio lasciando spazio, in più di una traccia, alla presenza di strumenti, tra i quali spicca una chitarra nel sesto brano (“Solido”) dove Veggie le dedica una barra, creando un parallelismo tra le dure esperienze di vita che un uomo deve affrontare alle dita callose che pizzicano sistematicamente le corde di una chitarra.
Un’ultima menzione, per le ottime produzioni del disco, è lecito dedicarla a “Supercar” la quale si presenta con un mood unico e originale da uno strano gusto anni ’80 che ci riporta indietro agli anni d’oro della Disco.
In “La bella musica ”, “Vegas Jones” dimostra una maturazione non indifferente non solo dal punto di vista musicale, nel quale il rapper si dimostra per l’ennesima volta in perfetta forma, sfoggiando una tecnica da fuoriclasse con metriche e liriche da capogiro, ma soprattutto si nota una maturazione nelle tematiche affrontate: sostanziale è l’importanza del fan, il quale si dimostra, secondo l’artista, come il carburante principale per la produzione di musica, egli non deve essere vincolato alla semplice figura di consumatore ma di assimilatore dei concetti espressi. Il legame con l’ascoltatore travalica le norme basilari e per Vegas il rapporto si infittisce fino a farlo diventare quasi un’amicizia: vengono raccontate e trattare esperienze personali tra cui delusioni, intoppi e fallimenti che si sono dimostrati come eventi fondamentali per la formazione morale e comportamentale del rapper.
Unica nota leggermente negativa del disco è la somiglianza tra la struttura di alcune tracce. Con questo album Vegas dimostra di aver fatto molta strada verso la realizzazione del proprio sogno, che sembra essere vicino ma non troppo, perché ciò che trapela dall’ascolto del disco, “La Bella Musica” è solamente una preparazione e un assaggio di ciò che lui vuole realmente fare: Vegas Jones ha ancora fame.
Di Alessandro Toso
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