Per capire al meglio il target e il concept di alcuni dischi o brani, a volte è necessario crearsi delle immagini nella propria mente tramite delle metafore. Immaginiamo perciò la scena rap italiana come un gigantesco outlet di vestiti: ci troviamo all’ingresso di questo enorme complesso, iniziamo ad incamminarci lungo la strada principale, e dopo pochi passi ci ritroviamo circondati da innumerevoli negozi di brand famosi; all’interno di questi locali luminosi e colorati troviamo un rapper, assieme al suo staff, pronto a mostrarci e a venderci i suoi prodotti, nel nostro caso la sua musica. Passano svariate ore e stanchi e soddisfatti usciamo da questo complesso. Varcata l’uscita però notiamo un piccolo negozietto che fa da angolo ad un vicolo squallido e scuro: entro in questo posto lugubre, ci ritroviamo immersi da odori vecchi ma familiari, e circondati da facce di persone nuove ma non sconosciute. Una volta arrivati al banco notiamo una miriade di prodotti strani ed affascinanti, ma uno in particolare colpisce la vostra attenzione, un oggetto colpito da uno strano fascio di luce; proprio in questo preciso istante che emerge la presenza del venditore pronto a donarci questo prodotto al solo prezzo della fiducia, che porta il nome di “Mercato Nero”.
Ecco, questa è ciò che scaturisce il primo ascolto del quarto album ufficiale di Nex Cassel, intitolato “Mercato nero”.
Questo album ha un’essenza particolare poiché nasce e cresce sotto la direzione artistica di un esperto veterano riconosciuto come tale sia dal pubblico che dai suoi colleghi, l’artista veneto infatti cura personalmente le produzioni di tutti gli 11 brani che compongono il disco dedicandoci su ognuno almeno una strofa. Parliamoci chiaramente, “Mercato Nero” non ha pezzi conscious con testi particolarmente profondi che hanno l’intenzione e la presunzione di far passare chissà quale messaggio o morale all’ascoltatore, questo progetto nasce come una dichiarazione d’amore verso la cultura Hip-Hop, italiana e non, è un progetto senza compromessi, realizzato da un Rapper, per il rap e per chi lo ama; “Mercato Nero” non ha hit radiofoniche o il featuring acchiappa-stream, è un album elitario e ama essere tale.
Nel disco vi è una ricercatezza musicale non indifferente, non solo per quanto riguarda la cura delle produzioni, ma anche a livello di citazionismo, a partire dall’intro di “Lifestyle” in collaborazione con Gionni Gioelli che riprende il discorso di introduzione de “E la saga continua” di Lou X, considerato una leggenda nel rap underground italiano. C’è inoltre una notevole influenza proveniente dalle sonorità e dalle atmosfere tipiche del rap newyorkese degli anni ’80/90 o anche da artisti americani di calibro mondiale come i Cypress Hill, nominati nel brano “Piante Grasse” che ricorda molto i suoni distorti e psichedelici e le atmosfere cupe del gruppo americano. L’obbiettivo principale di “Mercato Nero”, insomma è quello di scavare nella cultura Hip-Hop per estrapolarne concetti, atmosfere, suoni e modus operandi, per poter rielaborare il tutto all’interno di un contesto più moderno e se vogliamo più italiano, perché ciò che rende unico questo progetto è anche l’autenticità e la forte identità italiana che scorre tra i vari brani, alimentata da forti influenze e riferimenti ad artisti italiani storici come il sopracitato Lou X, i Sanguemisto, i Colle Der Fomento.
Anche la scelta dei featuring è in perfetta linea con l’anima underground del disco che vede la partecipazione di artisti affermati e storici come Noyz Narcos, Danno, Gionni Gioelli, e EGreen, ma che lascia spazio a ragazzi più giovani del calibro di Gianni Bismark, Warez, Nerone, Mattak e Rollz Rois.
Con “Mercato Nero”, inoltre, Nex Cassel ci ricorda come fare del sano e genuino rap crudo di strada senza doversi per forza calare nei panni di un criminale o finto gangster (“Faccio rapper/ non usare la violenza” “Cannoni di Navarone”), portandoci punchlines crude sulla vita da quartiere alternate a rime più ironiche che lasciano spazio al più comune stereotipo del rapporto tra i veneti e l’alcool (“Vengo dal Veneto costruito sull’alcool etilico” “Working Class”). Degna di nota infine è l’outro intitolata “12 fatiche” in collaborazione con Resto Sveglio, palese riferimento al mito greco delle 12 fatiche che Eracle, figlio di Zeus, che ha dovuto affrontare per espiare le proprie colpe; durante tutta la durata del brano possiamo cogliere citazioni e riferimenti alla mitologia greca e norrena (“Con due corvi sulla spalla come ad Asgard”), inoltre risulta essere la traccia con la produzione più differente e riconoscibile in assoluto grazie all’accompagnamento di una chitarra elettrica su cui fa leva tutto il beat.
In conclusione, “Mercato Nero” di Nex Cassel aveva come obbiettivo di dare una nuova finestra da cui riguardare la scena rap underground per poter far rivivere questa musica ai suoi fan storici, ma adattata al tal punto da essere apprezzata e condivisa anche dai più giovani neofiti, e in questo l’ultimo progetto del rapper classe ’81 coglie in pieno il centro. Ed è a questo punto, che soddisfatti da ciò che abbiamo trovato, usciamo dal nostro negozietto angusto.
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