Mimì Caruso, classe 2007, ha vinto X Factor 2024 alla guida di Manuel Agnelli.
Plasmata dalle influenze jazz, soul, indie e R&B, ha portato tutta la sua personalità sul palco e, possiamo dirlo, ce l’ha fatta: il 5 dicembre ha trionfato in Piazza del Plebiscito a Napoli, davanti a una folla gigantesca.

Ma dietro la figura di vincitrice di X Factor, chi si nasconde? Chi è Mimì Caruso?
Abbiamo fatto una bellissima chiacchierata con lei ed abbiamo scoperto che dietro al suo sorriso e alla vittoria del talent c’è una ragazza che non vede l’ora di sfondare nel mondo della musica, per dare il suo contributo al panorama musicale della scena italiana (e non solo, magari) e carichissima per il futuro che l’aspetta, a partire dall’essere uno degli ospiti fissi in giro per l’Italia nello Street Jazz Tour 2025 di Shablo.
Grazie Mimì e in bocca al lupo!
Perché non ti aspettavi di vincere X Factor, ma di arrivare al terzo posto?
MIMI’: Non mi aspettavo di vincere X Factor, perché erano tutti così bravi ed eravamo tutti a un livello molto alto. Pensavo al fatto che avevamo una band jazz, una band punk, un sacco di novità. Mi sono detta “tanto sono felice, perché vivo per la musica, quindi son felice se vince il jazz, amen, chi se ne frega”. E quindi secondo me era proprio per quel motivo che pensavo “ok, va bene lo stesso”.
E invece… è andata bene. Secondo me ho cantato così bene perché non pensavo che avrei vinto, non me lo aspettavo. Io mi ero già messa l’anima in pace, me la sono proprio vissuta come un festival. Il pensiero mio principale era che stavo cantando in piazza del Plebiscito, cioè una cosa fuori di testa. Mi son detta “Mimì, goditela”.
Possiamo dire che le tue influenze sono un po’ indie e soul. Ma se tu guardi alla Mimì del futuro ti piacerebbe esplorare nuovi generi o fonderli, magari?
MIMI’: Io penso di amare tanto la musica e penso che sia bello fondere, cioè unire il passato col presente, per spaccare poi in futuro. Penso che sia una cosa super figa amalgamare i generi, per creare qualcosa di meraviglioso.
Una cosa che ammiro tantissimo negli artisti è il loro sposare passato e futuro. Ed è una cosa che vorrei fare anch’io. Unire il passato con il futuro apre nuove porte, aiuta a riflettere su un sacco di cose.
Posso chiederti come mai hai scelto Figures di Jessie Reyez per le audizioni di X-Factor?
MIMI’: Perché era una delle mie cantanti preferite, una delle cantanti che ammiro di più a livello di suono. Penso che sia quella dove mi avvicino di più a livello di vocalità e di espressività. L’avevo scelta anche perché mi ero detta “andiamo X Factor e proviamo a fare delle cose che nessuno ha mai fatto”.
Se guardi la scena italiana attuale chi chiameresti per un feat?
MIMI’: Chi chiamerei per un feat… Allora a me piace tantissimo Ele A, poi Salmo, sarebbe veramente bello. Poi Guè…so che mi divertirei un sacco. Poi il re assoluto: Ghali.
Canzone preferita e album preferito del momento?
MIMI’: Aprirò un attimo Spotify, perché quando mi fanno queste domande ho un black out. Okay sì, assolutamente “Chromakopia” di Tyler, the Creator. Amo quell’album, ho vissuto l’ascolto proprio come un percorso interiore.
Come ti vedi tra cinque anni?
MIMI’: Di sicuro mi vedo in un in uno spazio mentale più consapevole, facendo quello che amo. Secondo me la consapevolezza è proprio una skill. Penso che sarò la stessa nerd musicale, però con maggiore consapevolezza.
Ah poi di sicuro mi vedo ai festival, un sacco di festival, e a un sacco di live.
Non vedo l’ora. Non vedo veramente l’ora.
Hai una wishlist per il 2025 oppure una vision board?
MIMI’: Si si, ce l’ho. Però sono molto scaramantica, quindi penso che, se dico le cose che ho scritto sul mio journal, non si avvereranno mai.
Va bene, va bene. Ma invece se avessi avuto la possibilità di crescere a Milano, l’avresti fatto? O rimarresti comunque fedele a Usmate Velate?
MIMI’: Sono felicissima di vivere nella mia Brianza, cioè svegliarsi e sentire quel profumo di mucca… Mi dà farfalle nello stomaco, perché è così bello avere le due realtà. Secondo me amo così tanto Milano, perché riesco a bilanciare bene le due realtà di città e campi sperduti.
E invece in futuro dove ti piacerebbe vivere?
MIMI’: Per il lavoro che faccio, il musicista, devi stare a Milano, quindi di sicuro Milano. Però anche a Bologna o in Toscana. Una di queste, si.
Ritornando un po’ su X Factor, come è stato il tuo rapporto con Manuel Agnelli?
MIMI’: Il mio rapporto con Manuel è stato un rapporto molto paterno. Tante persone mi dicono “Cavolo, però sei riuscita ad addolcire Agnelli”. Penso che si sia creato un ambiente di sfida, non tra noi due, ma tra me e me.
Mi ha aiutato a uscire molto dalla mia comfort zone, voleva proprio sfidarmi per vedere quanto riuscivo a fare ancora, perché lui mi aveva visto adagiata alle mie possibilità e al mio studio precedente.
Suoni qualche strumento oppure ti piacerebbe impararne uno in particolare?
MIMI’: Strimpello il pianoforte, grazie a mia mamma, lei suona il pianoforte ormai da un sacco di anni e mi ha detto “vai, prova a fare pianoforte”. Però uno strumento che mi affascina tantissimo è il basso, quindi vorrei prendere lezioni di basso, mi piace veramente molto come strumento.
C’è stato un momento in cui ho pensato di non farcela? Come l’hai vissuto e come l’hai superato?
MIMI’: C’è stato un momento dove volevo andare a casa, non ce la facevo più, intorno alla quarta settimana di X Factor. Ero proprio stanca, è stato un momento dove mi ero detta “ok, potresti fare anche una pausa”, però non c’era tempo per fare pause.
Secondo me la cosa che ha tenuto sani di mente me e gli altri era la nostra pazzia. La nostra compagnia ci ha fatto andare avanti, il fatto di spronarci a vicenda, è stata la nostra fortuna.
Che rapporto hai con la musica rap?
MIMI’: Mi piace tanto se si parla di hip hop, se si parla di trap è ancora una lingua che non riesco bene a capire, non riesco bene ad amalgamarmi, ancora. Magari più in là.
Con quale rapper italiano collaboreresti?
MIMI’: Come rapper italiano mi piacerebbe collaborare con Nayt.
In futuro ti immagineresti anche come rapper?
MIMI’: Ho sempre avuto un rispetto e un amore grandissimo per il rap e proprio per questo ammetto che mi piace sperimentare per rendere il mio flow sempre più interessante… però devo ancora vedere se riesco a svilupparlo bene.
Un’ultima domanda: con la tua musica che messaggio vuoi dare?
MIMI’: Voglio ridare valore alle parole, fare un bellissimo storytelling per raccontare qualcosa tutti i giorni in una chiave diversa, magari anche più simpatica, più divertente. Voglio dare divertimento e speranza alla musica.
Di Valeria Luzi e Sara Lavinio
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