- Genere: Rap
- Nome legale: Luca Imprudente, Antonio Ricciardi
- Data di nascita: 1997
- Luogo di nascita: Napoli
Biografia di Co’Sang
I Co’Sang sono stati un gruppo rap italiano, composto da Ntò e Luchè, attivo dal 1997 al 2012.
Nato nel quartiere Marianella, nella periferia Nord di Napoli, il gruppo inizia il proprio percorso partecipando all’album Spaccanapoli (1997) del collettivo napoletano Clan Vesuvio, con la traccia Paura che passa, scritta e prodotta con Denè e Dayana, all’epoca due membri del progetto.
Sarà con l’inizio del nuovo millennio, che i Co’Sang, formati stabilmente dai soli Ntò e Luchè vedranno l’affermazione del loro successo. Fattisi notare da un pubblico extraregionale e dalla scena tutta, nel 2005 – 2006 stringono collaborazioni con figure importanti del rap, nazionale.
Nel 2005 il gruppo pubblica il suo primo album in studio, Chi more pe’ mme, ancora aggio un punto di riferimento nello street rap italiano. L’LP sarà la consacrazione definitiva per i Co’Sang, che, grazie al progetto raggiungono le major: nell’ottobre del 2006 la Universal si preoccupa della distribuzione del progetto al grande pubblica. Da questa popolarità, il duo trarrà un tour nazionale, che li porterà, il 26 novembre dello stesso anno, sul palco di Milano con i Club Dogo.
Il 2009 è l’anno di Vita Bona, il secondo album dei Co’Sang, trainato da Nun Me Parlà e’ Strade, in collaborazione con Marracash. Grazie a questo progetto, nel 2010, Luchè avrà la possibilità di partecipare, con altri 20 artisti europei, al progetto Diversidad, che produrrà l’album The Experience, nel quale il rapper è presente in sei brani.
Il 14 febbraio 2012 i Co’Sang, con un post su Facebook, annunciano, per divergenze interne il loro scioglimento, ponendo le basi per le carriere da solista di Ntò e Luchè.
Discografia di Co’Sang
Mixtape
2010 – Poesia cruda Mixtape Vol. 1
Album
2005 – Chi more pe’mme
2009 – Vita Bona
Temi Generali di Co’Sang
I Co’Sang sono stati apripista nella narrazione della vita di strada. In più brani della loro discografia ritorna il concetto di “poesia cruda”, un racconto quasi giornalistico della realtà periferica, che smette di essere Napoletana, per diventare universale. La quotidianità del rione, la violenza e la strada diventano vividi soggetti di racconti taglienti e aggressivi. Il dialetto napoletano, veicolo della realtà, diventa marchio di autenticità e provenienza.
A ciò si aggiungono altre tematiche come il riscatto grazie alla musica, l’hiphop stesso e i rapporti con la scena, ma anche temi più introspettivi, come l’amore o la depressione.
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