Come ormai noto a tutti i seguaci del rap, Pop Smoke è morto il 19 Febbraio 2020 in seguito a una rapina presso una villa di Hollywood Hills, negli Stati Uniti.
Le righe che seguono non tratteranno della sua morte, bensì del suo operato artistico e dell’eredità che il rapper di Brooklyn ci ha lasciato.
Pop Smoke oltre la morte
In primo luogo, è importante specificare il background per comprendere a pieno la cifra stilistica : Pop Smoke, pseudonimo di Bashar Barakah Jackson, è nato a New York, da sempre centro fondamentale per gli immigrati del continente americano, da genitori giamaicani e panamensi: questa componente è fondamentale per unire tutti i puntini riguardanti la sua musica. Formatosi umanamente per strada tra spaccio di droghe e possesso di armi, Bashar si è visto costretto a passare ben due anni agli arresti domiciliari.
L’approccio al fare musica, in realtà, è stato molto inusuale in poiché era solito frequentare rapper locali nonostante egli non lo fosse. Nel 2018 però l’approccio si è fatto sempre più specifico, passando dal remixare canzoni popolari della scena newyorkese fino a crearne ex novo. L’anno seguente è stato quello dell’esplosione definitiva per via del singolo “Welcome To The Party” contenuto nel suo mixtape di debutto “Meet The Woo“; singolo remixato a più riprese da artisti come Nicki Minaj, Skepta, ASAP Ferg, Pusha T, Meek Mill, Dave East e altri ancora. La rivista Complex ha collocato il pezzo al 13° posto nella classifica dedicata ai migliori pezzi dell’anno corrente e Pitchfork lo ha incluso tra le migliori canzoni rap del medesimo anno. Subito dopo è arrivato il grande deal : la firma con Cactus Jack Records, l’etichetta di Travis Scott, e l’immancabile presenza in Jack Boys EP, ovvero l’EP di lancio della label.
A incuriosire gran parte degli addetti ai lavori è sempre stato lo stile minuzioso e particolare che ha da sempre contraddistinto il rapper della east coast. La maggiore fonte di ispirazione per quanto riguarda il sound non è mai provenuta dagli States, il che lo ha sempre reso molto più atipico dei compagni di label ma al tempo stesso molto più riconoscibile a livello di imprinting.
Ancora più dettagliatamente, lo stile si è rifatto soprattutto alla uk drill, in altre parole la riproposizione britannica della drill statunitense.
La maggiore differenza tra le due espressioni risiede, più che sulle tematiche, sul suono e sul pacchetto finale. Ad esempio, il pattern di batteria è tanto iconico da creare una nuova declinazione del modo di concepire le strumentali. I rapper britannici che si esprimono attraverso l’utilizzo della uk drill sono soliti coprire totalmente il viso con passamontagna o maschere a mo’ di escamotage contro la polizia del Regno Unito e servendosi del “no face no case”, ossia l’impossibilità ad essere condannati per le proprie liriche (avvenimento accaduto a più riprese e che ha portato a numerosi arresti, divieti a vita di fare live o comporre musica, anche se un membro dei 67 ha eluso le regole cambiando nome e indossando una maschera, dando vita a questa consuetudine). I testi del suddetto genere sono estremamente violenti e impregnati di uno slang che risulta incomprensibile per coloro che non sono avvezzi al linguaggio dei vari endz (i quartieri, in slang) inglesi.
Gli artisti sono per la maggioranza dei casi dei roadman, ossia dei ragazzi di strada che si guadagnano da vivere tramite la criminalità. I suddetti però spesso presentano, come nel caso di Pop Smoke, del sangue giamaicano che, assieme all’estrazione culturale, porta con sé anche attitudine e slang, oramai sempre più presenti in terra d’oltremanica.
La domanda però sorge spontanea : oltre al sangue, qual è il collegamento tra Pop Smoke e l’Inghilterra ?
Semplicissimo : il produttore britannico 808 Melo, autore anche del beat di “Welcome To The Party”, a cui Poppa ha legato la sua carriera.
Questo trademark si è intensificato ulteriormente in seguito all’apparizione in “Gatti“, pezzo contenuto in Jack Boys EP, e all’uscita del suo ultimo mixtape “Meet The Woo 2”. A confermare ciò vi è anche il riutilizzo del beat di “Know Better” RV e Headie One, due rapper inglesi, in “Armed N Dangerous (Charlie Sloth Freestyle)”, su produzione di 808 Melo e Rico Beats.
Quanto lasciato da Pop Smoke, dopo la sua morte, è di valore incredibile e bisogna solo saperlo cogliere. In Italia, per esempio, negli ultimi mesi vi è un’attenzione crescente per la scena rap britannica, testimoniata anche dal remix ufficiale di Shiva del pezzo “Taste (Make It Shake)” di Aitch, rapper di Manchester. Inoltre, è necessario sottolineare anche la presenza di Ocean Wisdom in “GarbAge“, album di Nitro in uscita il 6 Marzo 2020. Lo stesso rapper vicentino sul suo profilo Instagram ha pubblicato una live session di un freestyle su una strumentale particolarmente tendente alle sonorità grime e uk drill, così come fecero altri artisti nostrani come Rasty Kilo & Stabber (che ha curato gran parte dell’album di Nitro) e Yodaman.
Pop Smoke ci ha insegnato a guardare oltre ciò che già si ha per trovare nuovi stimoli e nuove energie, anche se ciò che abbiamo potrebbe già essere sufficiente a colmare ogni lacuna. Inoltre, ha confermato la crescita esponenziale post 2000 del rap europeo che riesce a essere sempre variegato da una nazione all’altra e con elementi distintivi di ognuna di esse.
Infine, il rapper di Brooklyn ha dimostrato che fare squadra è sempre positivo e che non è mai troppo tardi per provare ad essere umili e imparare dal prossimo.
May The Woo rest in peace.
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