Nel rap italiano, ma non solo, le crew e i joint album sono da sempre componente fondamentale, perché fin dal principio era chiaro a tutti come l’unione faccia la forza, soprattutto se si parla di una controcultura come l’hip-hop che richiede un’emersione. In Italia ce ne sono stati molti di esempi, e molti ne verranno, ma ce n’è uno che è un po l’emblema di questa pratica, il duo per eccellenza: Gemitaiz & Madman.
Non si può fare un resoconto della carriera di Gem senza parlare anche di quello che è a tutti gli effetti il suo gemello artistico per percorso, materiale prodotto insieme ed approccio alla disciplina. Hanno iniziato frequentando gli stessi ambienti nei tardi anni duemila, hanno all’attivo un EP e due album insieme oltre ad innumerevoli collaborazioni, tanto che ormai l’assenza di uno nel disco dell’altro appare come un evento, e quando sono sulla traccia insieme si percepisce quanto siano simili in quello che fanno.
In origine ci fu “Veleno” nel primo “Quello Che Vi Consiglio”, un brano all’apparenza come gli altri, un altro feat con un emergente della sua zona come i vari Jesto o Yojimbo presenti in quel tape, ma è solo un’impressione, perché non appena si mette play a quel brano si percepisce subito che quei due insieme non sono una collaborazione qualsiasi.
I due quasi si fondono sul beat, sono analoghi, i punti di forza sono gli stessi e finiscono col suonare quasi come la stessa persona in un flusso di rime, incastri ed extrabeat che, in quel momento, mettono anche a loro la pulce nell’orecchio. Perché trovare questo feeling sul beat è sempre difficile, figurarsi nel 2009.
Allora “Veleno” diventa immediatamente una saga, riproposta inizialmente nei QVC e portata avanti fino ai giorni nostri al grido di “È il Gemitaiz, te rispondo ancora, che voi? / C’ho ancora un po’ de veleno pe’ voi” e due anni dopo, nel 2011 e dopo il secondo capitolo, arriva subito un tape che conferma quanto il pubblico pensava, e conferma che loro stessi condividevano questo pensiero: il 15 ottobre arriva il primo progetto del duo Gem & Mad, “Haterproof”.

Come ho scritto nell’intro l’unione fa la forza, e questo i due lo capiscono fin da subito. Perché rivaleggiare quando possono unire le forze e i rispettivi bacini d’utenza per crescere più in fretta? Il progetto viene anticipato due settimane prima dal singolo omonimo che subito colpisce per come i due si approcciano: due barre a testa, a dimostrazione che l’intento è di essere percepiti come un unico corpo, e non come due rapper che collaborano. Gemitaiz & Madman diventa istantaneamente un nome a se, un terzo artista parallelo alle carriere dei due capace al tempo stesso di spingere i rispettivi membri in alto anche in singolo. Le prime quattro barre sanno di dichiarazione d’intenti:
“Il giorno che ci batti, fra’, nevica
Gemitaiz & Madman – Haterproof (Haterproof, 2011)
Siamo il mondo nuovo come l’America
Se rappiamo tutti in mano c’hanno la steady cam
I tuoi amici vorranno una replica”
I due sono forti, sono la novità pronta a cambiare le regole e tutti devono prepararsi a prendere appunti sul loro modo di rappare basato sugli incastri, le rime incalcolabili e gli extrabeat. Aspetti che già erano emersi ma che qui diventano centrali. Un progetto solido che attira le attenzioni delle etichette, in particolare Honiro che si incaricherà di distribuire il progetto successivo.
Il 30 novembre del 2012 venne pubblicato “Detto, Fatto.”, il primo progetto ufficiale targato Gemitaiz & Madman, un’ep fatto di quel sound elettronico tipico del rap italiano dei primi anni ’10 la cui copertina rappresenta abbastanza bene il mood che contraddistinguerà il duo per gli anni a venire, e per cui i fan si affezioneranno a questo duo.
Due amici sul divano a sfattonare, questa è l’immagine tanto semplice quanto d’impatto che i due trasmettono. Uno scenario in cui ognuno dei fan si rivede e che gli permette di legare immediatamente con la musica dei due, perché in fondo sono come tutti noi. Gemitaiz & Madman riescono immediatamente ad annullare la distanza artista-fan e questo gli permette di costruire un legame forte e duraturo che ne farà la fortuna negli anni a venire.

I due parlano di argomenti che tutti sentono propri, non cantano di jet set ne di vita di strada, risultano due ragazzi qualsiasi che amano fumare erba, bere, stare con gli amici di una vita a divertirsi senza prendersi troppo sul serio. I due si divertono e questo viene percepito dal pubblico.
“Da sempre sento: “Dove andate con quelle facce?”
Gemitaiz & Madman – Detto, Fatto. (“Detto, Fatto.”, 2012)
Soltanto storie marce, canne nelle tracce
Io spacco il locale a metà
Se vuoi il disagio nella tua città
La gente lo sa:
Detto, fatto
Detto, fatto”
I due hanno colto quello che era un vero e proprio buco nel mercato: in una scena di rapper che parlano di strada sempre secondo i soliti canoni, mancava una figura (due in questo caso ma sotto un’unica bandiera) che fosse più terra terra, il rapper che sembra l’amico di tutte le sere e Gemitaiz & Madman sono subito diventato questo per tutti. Se a questo ci aggiungiamo la mancanza di rapper fortemente tecnici all’epoca ci rendiamo conto di come siano stati in gradi di coprire anche quest’altra mancanza, non a caso gli extrabeat dei vari “Veleno” sono stata la loro più grande fortuna in termini di risultati.
Nel frattempo i due entreranno quasi insieme nella neonata label di Gue e Dj Harsh “Tanta Roba” due anni dopo la sua fondazione (Gem il 23 marzo 2013 e Mad il 25 settembre dello stesso anno) e ci rimarranno fino ad oggi e fino a diventarne gli esponenti probabilmente più iconici, altro tassello che unisce a filo doppio le carriere dei due.
L’anno seguente arriveranno rispettivamente “L’Unico Compromesso”, il primo disco ufficiale di Gem (di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa in occasione della “Gemgrafia”) e “MM vol.1”, primo tape e progetto solista di Madman, ma è nel 2014 che per entrambi arriverà il punto di svolta e, non a caso, di nuovo insieme.
“Kepler” è il disco che lancia Gemitaiz & Madman nella stratosfera, i due esplodono in termini di seguito e diventano forse i nomi più caldi del momento. Non c’è un solo ragazzino appassionato di rap che non sia fan dei due e che non li usi come sottofondo delle serate con gli amici. Chiedete ad una qualsiasi persona che in quel periodo avesse tra i 14 e i 20 anni e che seguisse il rap se ascoltassero Gemitaiz & Madman, la risposta sarà sì in buona parte dei casi.

Vuoi per gli argomenti caciaroni, vuoi per la tecnica innovativa o i suoni estremamente al passo coi tempi (invecchiati niente male tra l’altro, a differenza di prodotti simili del periodo), vuoi per i grossi nomi coinvolti (Coez, Guè, Jake) o per la coda del successo di “Pistorius” contenuta in “L’Unico Compromesso” il disco esplode e consacra i due come big della scena, un successo che perdura ancora oggi, forse il picco massimo dei due, ancora irripetuto. “Instagrammo” è diventato quasi un inno per i fan dei due e ancora oggi è annoverato tra le loro hit più grosse, oltre a riflettere chiaramente quello che è lo spirito dei due.
“Dove siamo non si riesce più a definirlo (Eh)
Gemitaiz & Madman – Instagrammo feat. Coez (“Kepler”, 2014)
Sto sul divano con i piedi su che defibrillo (Ehi)
Ne bevo dieci di vodka, poi dieci di mirto (Vai)
Le canne come le foto, fra’, mettici il filtro (Yeh)”
Gli anni seguenti saranno estremamente fortunati per i due, merito anche di questo progetto. Mad con “Doppelganger” e “MM vol. 2”, Gem con “Nonostante Tutto” e “Davide” raggiungeranno le soddisfazioni più grosse finora che culminano nel 2016 con “Veleno 6”, brano dagli extrabeat fenomenali che letteralmente esplode distruggendo il record di ascolti su Spotify nel primo giorno (più di un milione e mezzo) e finendo in Top globale, oltre a trainare “MM vol. 2” al disco di platino, risultato all’epoca impensabile per quello che in origine era un tape in free download.
Da li in poi le carriere dei due non hanno più raggiunto risultati così alti, pur mantenendo livelli da big e una fanbase sempre fedele ma, vuoi per l’avvento della trap, vuoi perché il loro stile di rap iniziava a non essere più così innovativo, picchi del genere non si sono più ripetuti.
In questo clima di “stasi” se vogliamo è arrivato “Scatola Nera” il secondo album ufficiale, pubblicato nel 2019, cinque anni dopo il suo più famoso predecessore e, forse, troppo tardi. Un disco apprezzato dai fan di lunga data ma che non aveva più la carica e i fasti del 2014. Ma dopotutto i tempi cambiano, il pubblico cercava altro e dopo ogni picco c’è un’inevitabile discesa, è il ciclo della vita.

Gemitaiz & Madman oggi sono un po’ come le coppie sposate da tanti anni, continuano le loro collaborazioni sapendo di non essere più la novità, ma a loro non interesse, perché quel legame ormai è indissolubile a prescindere da quello che gli altri possano dire. Non avranno più la carica dei primi momenti assieme ma dopo tanti anni, tanti bei momenti e tantissimi brani insieme credo sia naturale.
Di certo i risultati rimarranno impressi nella storia e nessuno gli potrà togliere quanto fatto. Gemitaiz & Madman rimarranno sempre la coppia più iconica e affiatata del rap italiano, e questo è un dato di fatto tangibile per durata, produttività e risultati. Una coppia talmente legata da metterci nelle condizioni di dedicarvi un articolo nell’ambito della “Gemgrafia” perché, in fin dei conti, non si può parlare approfonditamente di Gemitaiz senza nominare Madman.
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