Lettrici e Lettori mettetevi dritti con la schiena, aprite quelle orecchie e prestate attenzione perché vi sto per parlare di un ragazzo che, in un futuro indefinibilmente distante, guarderà il panorama rap italiano con lo stesso sguardo ricco di soddisfazione con cui il sottoscritto guarda i taglieri degli assaggini ad un qualsiasi mercato di paese, perché si sarà preso tutto: sto parlando di Ricky J.
Chi è Ricky J
Classe ’96, Riccardo Cavaliere è un rapper emergente della scena urban piemontese. È originario di Settimo Torinese, una città situata nella periferia del capoluogo ma comunque ricca di un’atmosfera da piccolo centro provinciale, che si può tradurre benissimo dal sentimento di rivincita presente nei testi dell’artista.
Cresciuto a pane e Fabri Fibra, Ricky J da però merito a J-Ax per aver trovato la grinta decisiva ed aver intrapreso questo importante percorso iniziato addirittura 10 anni fa, quando aveva solamente 13 anni.
Il Fibra – soprattutto quello di “Sindrome di Fine Millennio” e “Mr. Simpatia” – lo si sente però forte e chiaro andando a scavare nei tratti ermetici dei testi di Riccardo; lo si scova anche nei temi espressi, nella leggerezza con cui vengono trattati e nella rassegnazione alla mancanza di speranza mutata in arte. Da amante nostalgico degli Uomini di Mare ho vissuto questa somiglianza con immenso piacere, meglio della pizza durante la fattanza.
Come già detto, c’è dell’ermetismo nelle sue liriche: giochi di parole onnipresenti e incastri rendono ogni barra una poesia a sé stante, ricca di significato e con dietro una riflessione elaborata. Sarà l’esperienza, sarà il talento, ma a noi non frega un c*zzo e ce lo pompiamo comunque con piacere.
Il letto musicale aiuta quasi sempre a cogliere lo stato d’animo che Ricky vuol trasmettere, dimostrando le infinite facce artistiche che può raggiungere, sperimentando oppure adeguandosi al trend attuale – che non guasta mai.
La sua discografia è ampia, le produzioni di qualità, mentre i video pubblicati sono ciò che ogni emergente da camera da letto si sogna; le carte in regola per fare scintille le ha, come il background per trasformarle in una fiamma longeva. Io, dal mio osservatorio, aspetto solo che Noisey gli dedichi qualche parola, o che qualcuno di importante lo noti con lo stesso piacere con cui l’ho notato io; in quel momento ripescherò questo articolo e, soddisfatto come al mercato di paese, vi dirò “Ve l’avevo detto ;)”
In ogni caso, andatevi a scavare qualche suo lavoro su YouTube, Spotify oppure su Instagram, ne vale la pena, e se non vi ho convinti allora vaffanc*lo.
Dalla quarantena è tutto, baci e abbracci.
Di Thomas Bianco
Nessun commento!