Quando ormai il focus sembra essere verso altre città e altri sottogeneri, a Chicago il seme del rap non ha mai smesso di germogliare. Da una parte, ciò è dovuto, come in altre grandi città come New Orleans, al contesto socioculturale ed economico in cui sono inserite; dall’altra, invece, alla continua ricerca di evasione dallo spleen baudelairiano che tutto ciò causa. Difatti, riprendendo il paragone con Nola, e più precisamente gli ormai demoliti Magnolia Projects (che per via dell’impatto sulla cultura hip hop riceveranno un approfondimento in futuro), anche nella Windy City alcune zone sono particolarmente prolifiche, come nel caso del South Side o del distretto Near North Side, con i famosi Cabrini Green Homes, anch’essi ormai appartenenti solo al passato.
In questo contesto, infatti, sono nati diversi artisti che hanno scritto importanti pagine musicali per la città, nel Novecento con il blues e oggi col rap, dando i natali a Kanye West e Vic Mensa ma soprattutto alla drill con un’orda infinita di nomi, con sicuramente Chief Keef in prima linea. Ed è proprio qui che Herbert Randall Wright III, in arte G Herbo, forma la sua personalità artistica e venerdì 7 ottobre 2022 ha pubblicato “Survivor’s Remorse: A Side”, ovvero il lato A del suo quinto album ufficiale, e il lunedì successivo il lato B, completando così l’intera opera.
G Herbo, biografia e primi passi
Parlare di Herbo equivale a parlare intrinsecamente, forse come per pochi altri, delle sfaccettature di Chicago, come se lui e la sua città fossero un unicum di luci e ombre, di estremi positivi e negativi. Non a caso, essendo cresciuto nell’eloquente zona dell’East Side soprannominata Terror Town, la vita di strada viene a bussare presto alle porte del giovane. Difatti, ancora minorenne abbandona la scuola e si avvicina al mondo delle gang, precisamente coi N.L.M.B. (Never Leave My Brothers), una costola dei Gangster Disciples, assieme a suo cugino Lil Bibby, anch’egli rapper.
La sua carriera inizia proprio assieme a Lil Bibby intorno alla prima metà degli anni 2010. I due scatenano tante reazioni, non solo nel capoluogo dell’Illinois, ma in tutti gli Stati Uniti. Difatti, il primo a ricevere enorme attenzione a livello nazionale è stato Lil Bibby, ricevendo i complimenti da parte di Drake ed essendo inserito nella XXL Freshman Class del 2014. La stessa sorte toccherà a G Herbo soli due anni più tardi in seguito a una piccola faida per l’omissione nel 2015 ma l’attesa e i piccoli passi sono una costante nella sua carriera che, alla lunga, lo porterà pure più lontano di suo cugino.
Da “Welcome to Fazoland” al successo
Tenendo in considerazione i dati circa i crimini violenti commessi a Chicago, nel 2015 emerse che nella sola città gli americani morti per omicidio fossero superiori alla somma dei loro connazionali deceduti nelle guerre di Afghanistan e Iraq. La situazione è drammatica, soprattutto nelle zone più periferiche. Tuttavia, questa tendenza non sembra essere cambiata perché secondo il report del 2021 del Distretto di Polizia di Chicago, il 49,1% degli omicidi è collegato alle gang, con un tasso di quasi 640 morti ogni 100.000 abitanti, un numero ancora più impressionante se si sottolinea che Chicago ne ospita quasi tre milioni. A fare da collante, infine, secondo lo stesso rapporto, vi è il fatto che l’81,13% dei crimini sopracitati riguardi cittadini afroamericani.
Nel 2010, uno di essi fu Fazon Robinson, precedentemente membro dei N.L.M.B., amico di G Herbo (al tempo ancora Lil Herb), caduto sotto un’arma da fuoco come il 93,1% dei morti per omicidio nella Windy City. Negli anni Novanta, un certo Tupac diceva che la vita deve andare avanti e che anche i gangster avranno un posto in paradiso. Così ha fatto Herb, tenendo in vita la memoria del suo amico e socio, omaggiandolo nel suo primo street album “Welcome to Fazoland”, utilizzando come metafora per il quartiere lo spiacevole evento che ha coinvolto Fazon Robison. Passando a questioni strettamente musicali, il disco è diventato un instant classic per la drill di Chicago, che continuava a frammentarsi in ancora più declinazioni. Al suo interno, curiosamente, annovera tra i produttori pure Luca Meloni, in arte Luca Vialli, che in seguito produrrà tra i più anche per Lil Uzi Vert, Chief Keef, e Kodak Black ed entrerà poi nella scuderia Dogozilla di Don Joe. La chiave per il successo, oltre all’onestà nel descrivere le sue vicissitudini e quelle del suo quartiere, è stata pure DatPiff, una piattaforma soprattutto dagli emergenti per caricare i propri mixtape in free download e che ha permesso al disco di viaggiare ancora di più, venendo scaricato da centinaia di migliaia di utenti. Da questo momento in poi, la carriera di Herbert è completamente in ascesa, viste le collaborazioni del calibro di Nicki Minaj in “Chiraq” e con Chief Keef nel remix di “Faneto”, assieme nuovamente a Lil Bibby e King Louie, altro loro socio.
Dal successo all’affermazione
Nel 2018 unisce le forze col producer e rapper concittadino Southside e i due pubblicano “Swervo”, uno spartiacque nella carriera di G Herbo, includendo tra le collaborazioni rapper di prim’ordine come 21 Savage, Juice Wrld, Chief Keef e Young Thug. Il disco viene, come ogni suo progetto, accolto positivamente dagli ascoltatori e da riviste come The Fader, ma a consacrarlo definitivamente è “PTSD”, album del 2020. Il progetto debutta al settimo posto nella Billboard 200, con circa 59.000 vendite dello stesso nella prima settimana, e dopo circa un anno viene certificato oro dalla RIAA per le 500.000 copie vendute, prima volta in assoluto per un suo album. Il tutto a dimostrazione, di nuovo, che G Herbo ha costruito nel tempo un’identità e un pubblico solidi che si rivedono in lui e che nelle sue parole percepiscono la verità. La differenza tra “PTSD” e i precedenti è sostanziale, sia per le strumentali ma soprattutto per le liriche estremamente collegate alla terapia che ha affrontato nei due anni che ne hanno preceduto l’uscita. Per sua stessa ammissione, è stato come liberarsi di un peso, accettare la realtà e raccontare quante conseguenze ci siano nell’abitare in una città con un tasso di criminalità elevatissimo.
Nonostante varie problematiche con la legge, soprattutto in questi ultimi anni, Lil Bibby annuncia un album di coppia tra i due artisti. Sarebbe dovuto uscire alla fine del 2021, anno di uscita di “25” altro disco solista di G Herbo, ma i fan lo attendono ancora. Nel frattempo, però, ha sviluppato un progetto di beneficienza per il suo quartiere, riqualificando una scuola e aiutando i giovani della sua zona attraverso sport e cultura, sostenendo che cambiare la sua vita ma non contribuire, viste le risorse, a farlo anche per gli altri non sarebbe stato coerente con la sua personalità.
Nella giornata di venerdì 7 ottobre 2022 è venuta alla luce una prima metà di un suo nuovo lavoro in cui racconta ancora più profondamente la realtà che lo circonda. Ormai il ragazzo si è fatto uomo e non ha più timore di mostrare anche il suo lato più vulnerabile e nascondere le cicatrici. Per fare ciò, si è servito di collaborazioni come Yosohn, Future, Essex Jeremih, Gunna, Offset, Conway the Machine, A Boogie wit da Hoodie, Kodak Black e Benny The Butcher. Questo progetto è probabilmente il sinolo di strada, come in “Peal Rap” e “History”, e sentimenti, come “Breathe Slow” ma soprattutto “Letter to Juice”, pezzo dedicato al suo compianto amico Juice Wrld, che però sarà presente nel lato B. Sono numerose le citazioni e i riferimenti ad artisti e canzoni che lo hanno ispirato lungo il percorso perché Herbo ha dimostrato più volte di essere non solo un rapper ma un cultore del genere.
“Survivor’s Remorse” è fuori su tutte le piattaforme di streaming e tutto ciò che hai appena letto è il motivo per cui dovresti ascoltare e conoscere la musica di Herbert Randall Wright III, in arte G Herbo.
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