Un annuncio che è sopravvissuto ad anni di silenzi e ritorni sporadici. L’attesa del piacere nella musica non è essa stessa il piacere, ma costruisce un confine labile tra approvazione e disappunto totale. Quanti album sono stati attesi per anni per poi deludere irrimediabilmente i fan? Per fortuna, non è sempre ciò che accade: “ASCEND”, il nuovo album di Zyrtck, è la dimostrazione che non sempre l’hype distrugge il risultato finale.

Nell’opinione di chi scrive, un successo su tutta la linea. Non è scontato che un disco si ripeta in loop nelle cuffie di un ascoltatore, soprattutto se non si è fan accaniti. E no, non l’ho fatto solo perché mi sarebbe toccata la recensione. “ASCEND” ha una capacità attrattiva che coinvolge, incuriosisce e ti fa bramare di averne sempre di più. Ancora e ancora. Un peccato che le dodici tracce del disco non arrivino a trenta minuti; ma forse, allo stesso tempo, questo può essere considerato un punto di forza del progetto: meglio poche tracce ma giuste rispetto a un disco che ha più filler di un’influencer.
Il disco è variegato, ma sembra anche portare verso una direzione ben precisa. Verso l’alto verrebbe da dire, o almeno così suggerisce il titolo. “ASCEND”, dal verbo to ascend in inglese, rimanda al concetto di ascensione. Poi l’accezione può essere personale e solo l’autore può dircela con certezza, ma possiamo immaginare come Zyrtck, dopo anni di moderato successo vissuto in un limbo, abbia voglia di scalare la montagna discografica e avvicinarsi alla cima del rap italiano.
Questa è la visione più cinica, ma in realtà penso che ci sia molto di più dietro il concetto di ascensione. “ASCEND” brilla di luce propria e la disperde intorno a sé, come lo stesso Zyrtck nella copertina. L’atmosfera è meno cupa di lavori precedenti: dopo “Emotional Damage”, Zyrtck vuole fuoriuscire dal buio e “ASCEND” è la manifestazione d’intenti che ha esplicitato a sé stesso e agli altri. Perché le intenzioni rimangono tali finché non si tramutano in fatti.
“Perso in un oblio
Zyrtck – 6AM (Ascend, 2025)
Che nemmeno mi appartiene più”
Partito dall’oblio e dalla figura del Krampus in “Emotional Damage“, Zyrtck si è rialzato e sembra vedere il mondo da un’altra prospettiva. “6AM”, il singolo spartiacque che preannuncia “ASCEND”, fa da trait d’union tra i due progetti. Il disco, rivestito da strumentali sperimentali e a tratti oniriche (“ADESSO” è spettacolare), parla di amore e resilienza per la maggior parte del tempo. In “CYBORG”, l’ultimo brano del progetto, Zyrtck racconta di uno struggente passato durante il quale si rovinava l’anima.
Zyrtck cerca il suo riscatto, vuole risanare le cicatrici e si affida alla musica. Può sembrare banale, quasi un contrasto. Soprattutto perché prima si è parlato di luce, mentre il disco è pieno di episodi dall’approccio introspettivo. Ma c’è luce anche lì. “FENOMENO”, ad esempio, è una perla sottovalutata che a fine anno sarà in alto nel mio Spotify Wrapped. Zyrtck è tagliente, ma utilizza una melodia atipica che cattura completamente l’attenzione.
Il ritornello è ammaliante, con dei concetti tra i più tristi mai scritti dal rapper romano ma che, nel frattempo, rimbalzano al ritmo della strumentale, a tratti incalzante quasi come fosse un banger da club. Brani da club che comunque sono presenti, precisamente nel cuore del disco: si tratta di “FLASHMOB”, “BARRACUDA” con 18K, e “P.E.D.” con Tony 2Milli, brani che danno una netta sterzata all’atmosfera del disco pur mantenendo la coerenza che si respira lungo tutta l’atmosfera creativa del disco.
“ASCEND” è un progetto che alza il livello della carriera di Zyrtck e che sa colpire i tasti giusti. Il rapper romano si mette a nudo e sferra colpi contemporaneamente. Non so se è il disco che tutti si aspettavano, ma rispetta i canoni di un progetto che nel 2025 può ancora stupire. C’è sperimentazione, attitudine e capacità di sorprendere. L’ascensione di Zyrtck si sta completando, il buio è alle spalle, ora c’è spazio solo per la luce.
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