2015 – 2017: in questi tre anni si è compiuta la rivoluzione che ha sovvertito i nostri ascolti. In questo triennio glorioso, l’”indie”, quell’immenso contenitore in cui abbiamo gettato tutto quello che non sapevamo definire, ha tradito l’”indipendenza” insita nel suo nome, ha firmato con le più grandi major e si è impadronito delle classifiche, degli stadi e delle nostre playlist. Ha anche stravolto il rap, ma questa è un’altra storia. Insomma, nel 2015 Calcutta pubblicava Mainstream il suo album di debutto, nel 2016 tutta l’Italia cantava Completamente dei Thegiornalisti e nel 2017, con Faccio un Casino, Coez batteva qualsiasi record discografico. Tre anni, tre progetti, tre artisti: la rivoluzione non è passata in TV, ma direttamente nei nostri auricolari segnando profondamente la nostra definizione di pop.
Frah Quintale è il figlio di questo grande movimento e Regardez Moi, il suo album d’esordio, è un piccolo capolavoro di quel tempo, perfettamente contestualizzato: Si, ah, Nei treni la notte, Cratere ancora oggi sono i classici della primavera indie e di quella marea di novità che sommerse la canzone all’Italiana.
Ma dopo cos’è successo? Nel 2018 i Thegiornalisti pubblicano Love, Calcutta Evergreen, Lo Stato Sociale arriva secondo al Festival di Sanremo: l’indie che aveva lottato per emergere si tradisce, si contamina, si sporca del gusto della massa, e diventa ItPop, pop all’italiana.
Ma c’è qualcuno che viaggia a segno invertito. Mentre i palazzetti gremiti cantano New York e piangono per Gazzelle, Frah Quintale tace. Lui sembra muoversi controcorrente: mentre l’onda indie si prende l’Italia tutta, cambia direzione.
Banzai, sia nel suo Lato Blu che nel suo Lato Arancio, suona diverso sia da Regardez Moi che dal resto dell’”indie”. Mentre gli artisti indie si radicalizzano nella penisola divenendo i nuovi interpreti della Canzone all’Italiana del nuovo Millennio, Frah Quintale ascolta l’America: Buio di Giorno, il secondo singolo di Banzai (Lato Blu) rielabora l’RnB americano, l’alternative hiphop d’oltreoceano, più vicino a Childish Gambino che al cantautorato nostrano. In fondo tutto ciò non stupisce affatto. Frah Quintale esordisce come rapper nel duo Fratelli Quintale, e la componente urban non è mai sparita neanche dopo la carriera da solista: la notte, i treni e graffiti sono sulla copertina di Regardez Moi, insieme alla periferia bresciana e questa necessità di farsi guardare, in pieno stile 2Pac. Le rime del 64 bars prodotto da Bassi Maestro nel 2018 sono la ciliegina sulla torta: mentre, in una grande migrazione, gli artisti hanno abbandonato l’hiphop per un indie da classifica, Frah Quintale ha sempre tenuto presente le sue origini facendo della sua musica un campo di sperimentazione e contaminazione, contro le tendenze e le logiche di mercato. Lontano dall’indie che lo ha portato alla ribalta, lontano dal rap che lo ha generato.
“E questi non sanno se è rap o è indie/
64 Bars – Frah Quintale
chiudo barre da quando eravamo solo dei bimbi”.
Quando il 9 giugno Storia Breve EP è stato rilasciato, le aspettative si incastravano in questo contesto. Frah Quintale non vuole essere definito, e continua a confondere le acque con l’ennesimo progetto senza etichette. Storia Breve EP è una piccola narrazione di quattro canzoni che descrivono la parabola di una storia d’amore, nata e morta d’estate. Quando Finisce canta l’incontro, Nuova Fissa l’innamoramento, Love Ya il litigio, Pelle la nostalgica rievocazione di un passato irrecuperabile: un racconto breve ma intenso, come l’amore dell’estate. In questi quattro brani, Frah fa quello che sa fare meglio: alterna le sue anime in 11 minuti di caleidoscopiche sonorità, chill rap, RnB ed elettronica. Frah Quintale gioca con gli effetti della voce, deformandola come in Quando Finisce o alzandola vertiginosamente in Lov Ya, in un progetto sofisticato e tremendamente atipico, distante sia dalla musicalità catchy dell’indie che dagli incastri del rap. Storia Breve rompe gli schemi e ci regala, nella sua minima durata, l’intensità dell’estate travolgente nel suo entusiasmo e dilaniante nella sua sofferenza.
Tra rapper che si danno all’indie e “cantanti indie” dipendenti dalle discografiche, Storia Breve EP ci ricorda che Frah Quintale è nella marea che scorre verso la classifica, ma lui nuota in direzione ostinata e contraria.
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