Fabrizio Tarducci, in arte Fabri Fibra, è stato il rapper
più importante per lo sviluppo e la crescita negli anni del rap italiano. Se tu
lettore non ti trovi d’accordo con questa banale affermazione, mettendo da
parte gusti personali e leggendola da una prospettiva che comprenda tutti i
tasselli che compongono la sua carriera il più ampia possibile, puoi anche
chiudere qui.
Per asserire ciò non basta fossilizzarsi sui tutti i traguardi discografici che ha raggiunto durante la sua carriera ultra ventennale, come dischi d’oro o di platino, ma bisogna scavare più a fondo. Fabri Fibra ha capito perfettamente come parlare al pubblico italiano. Non a caso, il cambiamento lirico del rapper di Senigallia può essere individuato nel passaggio da “Turbe Giovanili” a “Mr. Simpatia”, due classici dell’Hip Hop italiano ma che sembrano esser stati realizzati da due artisti diversi. Con l’uscita a gamba tesa di “Mr. Simpatia”, Sfiber ha tentato di discostare l’insieme di norme e regole insite nel sistema discografico italiano come fosse un esponente dello “sturm und drang”. Una volta che ha avuto l’attenzione del pubblico, e avendone fidelizzata una parte, la sua carriera è stata sempre più in discesa, a partire da “Tradimento” fino a “Guerra e Pace”, passando per “Controcultura” ed altri dischi contenenti ogni tratto interessante di ciò che rappresenta la dicotomia Fabrizio Tarducci/Fabri Fibra. Si fa per dire “in discesa”, dato che è stata tutta una conseguenza di scelte che hanno portato il politicamente scorretto e i contenuti espliciti di Fibra ad essere accettati nell’industria musicale, nulla lasciato al caso, ma alla consapevolezza che il messaggio arrivasse forte e chiaro ad un nuovo pubblico di ascoltatori ed a quello zoccolo duro degli anni ’90 vedovi del rap di Neffa, il quale ha un po’ lasciato le redini consegnandole a Fabri Fibra in occasione della realizzazione di “Turbe Giovanili”, ma questa è un’altra storia e non vorrei dilungarmi ancora.
Come ho già accennato, durante i dischi di Sfiber troviamo le diverse manifestazioni del suo Sé: “Applausi per Fibra”, la sua prima Hit con l’acca maiuscola; “In Italia”, brano in featuring con Gianna Nannini; “Incomprensioni” fino ad arrivare a “Fenomeno”. Tutte Hit che hanno mantenuto il nome di Fabri Fibra sempre in alto per una quindicina d’anni, e chissà per quanto ancora.
Cosa ci vuole dire Fibra con “Il Tempo Vola”?
Fatto sta che il 24 ottobre 2019 è uscito “Il tempo vola 2002-2020”, una sorta di “Greatest hits” contenente le tracce sopracitate più alcuni inediti. Mentre la scelta dei brani vecchi non è sorprendente (le canzoni sono quelle, voglio dire), la lista degli inediti mi ha lasciato un po’ interdetto. “Come mai” con Franco 126 è il singolo scelto per l’uscita della raccolta e nel quale troviamo, oltre ad un Franco126 che conferma il suo stato di forma a coronamento di un anno fortunato, un Fibra introspettivo e malinconico, vibes che bene o male si possono sentire per buona parte degli inediti, se si legge tra le righe, come in “Lascia un segno” con Ernia e Rkomi, canzone simbolo del peso del tempo che passa e lo stressa, mettendolo alla prova; o “Il tempo vola”.
Un fibra malinconico perché si rende conto che il tempo vola, e anche in fretta se ci si sta divertendo. Ma allora perché pubblicare un Greatest Hits se ci si sta divertendo facendo ciò che ci piace, dimostrando comunque di essere in forma nonostante il dislivello d’età con i nuovi artisti della scena con i quali collabora spesso. Realizzare un Greatest Hits sa molto di ammissione di essere vicini all’epilogo di una carriera, è un progetto che associo ad artisti come Jay-Z, Blink 182, giusto per dire, artisti che hanno dato il loro e non hanno più chissà quali stimoli. Fabri Fibra invece è un nome ancora in auge, un nome che se leggi nel disco di qualsiasi rapper trasmette hype fin da subito. Quindi perché tutto ciò? Dobbiamo prepararci ad un ultimo disco di Fabrizio Tarducci? E’ presto, non scherziamo Sfiber.
Di Simone Locusta
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