Iniziamo a parlare di “Danza Futuro” facendo un passo indietro. Per chi non li conoscesse, la Garage Gang è un gruppo romano composto da KiKo e Nerototale vicino all’ambiente trap/post-trap, ma in realtà la loro musica è tutt’altro che di facile definizione.
È stato infatti difficile limitare con un guardrail una strada, quella della Garage Gang, che nasce per essere percorsa da chi ama il brivido. Irriverenza, eccentricità e autoironia, sono queste le caratteristiche a cui, a grandi linee, il duo romano ci ha abituato fin dall’album precedente “Boomer Remover”, ma forse anche da prima. Il 3 giugno 2022 esce “Danza Futuro”, il loro nuovo progetto proiettato verso una concezione futura ma che basa le sue fondamenta sui problemi acutizzati dal recente passato.
Zero incomprensioni, il progetto non si prefigge l’obiettivo di sostituire lo psichiatra anzi, tutt’altro. Si può dire che “Danza Futuro” viaggi sul binario opposto rispetto alla tendenza polemizzata da Marracash in uno dei suoi ultimi featuring: “Dopo Persona tutti con il disco personale”. Questo disco nasce infatti dall’esigenza di dar spago alla voglia della Garage di sperimentare; ma anche dall’esigenza di divertirsi e tornare a ballare dopo i periodi di lockdown, le limitazioni e le varie chiusure (tra cui i club e le discoteche). Il fil rouge che lega l’intero disco è l’impronta elettronica che accompagna tutte e 9 le tracce, ma in realtà non è una totale novità per il duo. L’obiettivo, come già detto, è quello di tornare a ballare calandosi a pieno nella Club Culture.
“La Dark se avesse fatto la Techno”. Questo è il primo pensiero rapido, confuso e neanche a disco concluso che ho avuto. L’immaginario è differente, come anche il contesto, ma se avete ascoltato il disco capite bene perché ho condiviso con voi questo pensiero flash. La verità è che è complicato descrivere la Garage Gang, ancor di più dopo questo progetto: l’immaginario proposto è un puzzle composto dai riferimenti culturali figli dell’internet e della nostra cultura digital, come se le foto sgranate provenienti dal Facebook del 2009, i meme dank e lo spicy humour che dilaga sui social venissero tradotti in musica.
Le strumentali pongono senza dubbio i testi in secondo piano, escluse le ultime due tracce (ci arriveremo), ma se ci si sofferma sugli stessi non si può non rimanere affascinati: un misto tra no sense, punchline geniali (“chi nasce quadrato muore sotto radice”) e sprazzi di una Roma onnipresente nell’immaginario di ogni artista che vi nasce.
L’atmosfera ci trasporta direttamente nei club, l’obiettivo manifesto è raggiunto tanto che sembra di trovarsi in un club buio, illuminato da luci colorate a intermittenza, con i presenti che ballano a rallenty. Tutto questo per quasi la totalità del disco, fino alla settima traccia. Da qui in poi arriva quello che mi piace definire l’obiettivo latente, un messaggio nascosto ma parallelo, un po’ come il sottosopra per chi è fan di Stranger Things. Qui l’universo ironico proprio della Garage Gang viene accantonato e il messaggio diventa più introverso e sincero, un messaggio che puoi cogliere solo se arrivi alla fine, come se fosse un premio per l’ascoltatore assiduo. “Poliamore” e “Ghosting”, le due tracce in esame, sono la manifestazione del lato umano della Garage Gang, fuori dalle discoteche e dalle luci a intermittenza.
Puoi prendere il peggio
Farmi un ritratto
L’amore è donna, donna
L’odio è così maschio
Per questo non amo, non odio
Mi annoio un saccoGarage Gang – Poliamore
Il titolo “Danza Futuro” potrà trarre in inganno. Il disco non viene propriamente dal futuro, piuttosto è legato più che mai alle dinamiche del presente, dalla cultura popolare e digital, le problematiche esposte nelle ultime due tracce, fino alla necessità di svagarsi e ballare come se non ci fosse un domani. Perché due anni, ieri, ce li hanno tolti.
Come potete vedere è stato tutto un po’ confuso, non potevo non esserlo dopo aver ascoltato questo disco e forse non è arrivato a voi com’è arrivato a me. Come si poteva intuire, non sono riuscito a limitare la strada della Garage Gang con un guardrail. Sono finito fuori strada, ma lo stereo è rimasto acceso a tutto volume.
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