Ogni cosa è uguale a sé stessa e diversa da un’altra; Nerissima Serpe è diverso da tutti gli altri rapper italiani.
Noi tendiamo a considerare l’identità come qualcosa di riconoscibile, ma non ci concentriamo mai nell’osservare in tale concetto la categoria di flusso. Lo abbiamo ripetuto un sacco di volte e lo ripeteremo fino alla nausea: tutto scorre. L’identità è proprio ciò che vediamo, è “il residuo” di ciò che resta costante mentre tutto scorre.
L’identità si costruisce infatti sulla particolarità coerente nel tempo, che si fa quasi condizione d’esistenza, ancor più realizzabile rifiutando la molteplicità. Prendi un brano di Nerissima Serpe, mettilo vicino ad un brano qualsiasi di un altro rapper e facci caso. Anche se all’inizio lo fai distrattamente, apprendi il suo timbro e impari a distinguerlo dopo mezza strofa.
Ma per poter comprendere, nel senso più ampio del termine, la particolarità, si necessita di
metterla a sistema con la diversità; ci si accorge di essere diversi solo se, stando vicino a qualcos’altro, si notano le differenze. Lo ripeto, prendi un brano di Nerissima Serpe e mettilo a confronto con gli altri, ti accorgi subito che è diverso da tutti.
Ma cos’è che rende Nerissima Serpe diverso da tutti?
Identità, il disco di Nerissima Serpe, è la muta di un rettile imbalsamata che si fa rap. Quello che ascoltiamo adesso di Nerissima Serpe è già vecchio, perché si sta trasformando in qualcos’altro, ma non sai cosa.
“La mia voce in Ita è incomparabile”. Il primo elemento a permettere al rapper di essere così unico è la sua voce e l’uso che ne fa. Se ascolti “Squalo Assassino”, “Fondo Di Verità” e “No Pit Stop” sembrano rappate da tre persone distinte, invece è la stessa. La sua particolare impostazione vocale e la gestione del fiato nelle rime gli permette di cambiare ad ogni sua esigenza.
L’uso delle “s”, della “z” e della “g”, unite alla dizione pavese, permettono alle sue parole di strisciare velocemente tra i kick del basso conferendogli una delivery che, nonostante i cambi voce, rimane riconoscibile.
L’abilità tecnica e testuale nel rap sono due degli elementi a favore e chi apprezza il genere difficilmente ne rimane impassibile.
Scegli me, scegli noi, ho una vita sola
Nerissima Serpe – Fondo Di Verità (Identità, 2023)
Per uscire intero, mezzo quarto d’ora
Ciminiera nel polmone ma si fuma
Combustione, siamo carne che si brucia
Tredici anni, lo stress, le notizie di mamma
Coi fucili giochiamo fino alle case più in là
I pensieri sono rondini in estate, ah
Noi spietati, siamo bossoli buttati
Ci schiantiamo contro il muro, siamo sciami di zanzare
I miei occhi son diversi da coetanei
È da sempre che ho disagi momentanei
Malesseri che dentro fanno male
Ti chiedo: “Non andartene”
Ma rеsta qua, fumiamo un’altra
Ho una vita sala slot, puttana
Questa vita ascensore, sta su pеzzi di carta
Ho Caronte che naviga, trasporta la mia anima
Voglio stare sul margine e capire che, se voli, puoi schiantarti
Vender le lacrime, renderle rare
Come i diamanti più sacri nei terreni fluviali
Questa notte sono solo
Pasta in bianco, tutto freddo intorno
Il suo particolare modo di pronunciare i versi accelera e decelera in base alla veemenza o alla delicatezza di ciò che racconta. Le barre sono veri e propri calchi di parlato rielaborati tramite una scrittura ragionata e traslati nel testo. La forza di questo artista, secondo me, sta nella sua prospettiva di osservazione del mondo che gli permette di cogliere istantanee di vita uniche, a limite, e trasfigurarle in un mondo fatto e dominato dagli animali.
Sessantanove, 69, sono gli animali citati da Nerissima Serpe nell’album (se clicchi questa parte evidenziata trovi il post dei nostri amici di RapAdvisor che ti dicono brano per brano quali sono), non superano la decina invece i nomi propri di persona. No, non è “gli animali sono meglio delle persone”, ma “le persone sono animali“. Squali, zanzare, serpenti, elefanti, scimmie si personificano, compiono azioni, crimini, diventano i mezzi delle sue metafore (Ho un serpente sopra al cuore perché non tifo Milan) per raccontare scenari grotteschi, violenti e privi di una morale vincolante.
Elefante nella savana, petto gonfio come un tiranno
Nerissima Serpe – (Identità, 2023)
Devi spingere per la vita, non importa cosa diranno (No)
Il mio cane sembra un cavallo, ha sbagliato un altro vocabolo
Il ripiegamento riflessivo su di sé è una delle sue qualità stilistiche. La struttura dei suoi versi è spesso bipartita: la frase si divide in altre due piccole frasi apparentemente scollegate ma tenute in piedi dall’associazione di pensiero tipica del parlato.
In queste barre si riassumono i connotati stilistici del rapper. La prima delle tre è una similitudine, la seconda una dichiarazione d’intenti, ma la terza è un sunto del suo stile Rap con la lettera maiuscola.
Oltre all’autocitazione intertestuale a Metropolitana con Artie 5ive (Il mio cane è un cavallo/senza keta come Spirit), Nerissima Serpe descrive un suo amico (il mio cane, probabilmente l’assonanza con dawg, che significa ‘amico’) che senza Ketamina (droga per gli esseri umani, anestetico per i cavalli) si imbizzarrisce e che, probabilmente a causa della sua poca istruzione, ha sbagliato un altro vocabolo.
Troppo poco invece si parla di Fri2u, il main producer dei suoi progetti. L’intesa tra i due è talmente grande da far sembrare Fri2u il pifferaio che fa uscire Nerissima Serpe dal cesto. I suoi beat sono delle savane, delle foreste, delle teche che permettono al rapper la libertà – di cui parlavamo sopra – di scegliere i toni da utilizzare. Le scelte del suono e delle influenze sono talmente particolari da non assomigliare a niente; al primo ascolto, soprattutto se fatto con un buon dispositivo, te ne accorgi già.
La creazione ad hoc di scenari musicali, a metà tra il suburbano e il naturalistico, è un altro grande aspetto di questo album. Fri2u, tra percussioni tribali, fiati, rumori di sottofondo, crea dei veri e propri habitat, delle arene deserte o folte di radura, dove è il rapper in primis a sentirsi a suo agio. I featuring, infatti, si calano perfettamente nella scena e ingaggiano con l’artista principale quasi dei “combattimenti”.
Lo stile, la capacità di scrittura e la scelta di un suono proprio ha permesso al binomio Nerissima Serpe-Fri2u di creare un disco che non punta a rimanere, ma a diventare altro perché già maturo. Il mondo dello streaming rende la creazione di un classico un’impresa quasi impossibile senza uno statuto d’artista mainstream di grande caratura. Questo disco comprende il tempo e non ha la pretesa, di voler rimanere perché, una volta persi i denti da latte, è già pronto a diventare altro, perché ha compreso che l’identità è dinamica e muta.
Nella sua personalissima visione fatta di tempi presenti e gerundi, di istantanee piene di esseri umani-animali selvaggi usciti sfocati, Nerissima Serpe è un uomo che respira dalle squame in una giungla liquida di catrame e fumi tossici. E “Identità”, oltre a confermare le qualità di uno dei rapper emergenti più interessanti del panorama, è uno dei migliori progetti del 2023.
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