Recensione di Famoso
And the italian audience should understand that Sfera is a budding artist, again.
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13 Ottobre 2020, Sfera Ebbasta annuncia il suo quarto album pubblicandone titolo, cover e tracklist: “Famoso”. La strategia adottata non lascia spazio a banali e ormai standardizzati tentativi di creare hype e curiosità, perché al Trap King italiano tutto ciò non serve. Il pubblico però non è colto di sorpresa o spiazzato, perchè il percorso che ha portato all’annuncio ha inizio molto prima ed è costellato di indizi più o meno velati del “work in progress” relativo al progetto più atteso dal mercato musicale italiano.
La timeline è tracciabile partendo dal momento successivo alla completa assimilazione di Rockstar (Disco più venduto in Italia nel 2018), il silenzio che ha seguito la tragica vicenda di Corinaldo e l’esperienza da giudice vincente ad XFactor Italia.
La presenza sempre più costante negli States da parte di Sfera ed il suo team, le foto in compagnia di alcuni importanti artisti come Steve Aoki, Diplo e J Balvin, nella prima metà del 2019 facevano già sperare i fan in un’uscita imminente del nuovo album.
L’attesa però si è dimostrata molto più lunga del previsto e la pandemia globale da Covid-19 ha ovviamente contribuito ad una dilazione dei tempi, se si considera che il progetto avrebbe dovuto vedere la luce a Maggio 2020. Quest’ultima indiscrezione trapela nel docufilm girato da Pepsy Romanoff e pubblicata da Amazon Prime Video in tutto il mondo, in cinque lingue. Il lungometraggio racconta com’è cambiata la vita di Gionata Boschetti, la realizzazione di Famoso; lo fa ruotando attorno al concerto del 27 Aprile 2019 al Forum di Assago a Milano. Il documentario, pubblicato il 27 Ottobre 2020, è il primo vero passo da fare per cominciare ad immaginare come poi sarà il disco e iniziare a crearsi aspettative fondate su qualcosa di concreto attraverso alcuni spoiler dei brani.
L’immaginario creato in Famoso è quello di una star che ha raggiunto la vetta più alta, ma solo relativamente al proprio paese, e la reference affiancata poi dalla copertina dell’album alimenta ulteriormente quell’immagine. La cornice dorata e la tela con la fotografia di Haris Nukem richiamano una famosa foto di Frank Sinatra negli anni 40: il guanto bianco che si aggrappa al volto della celebrità, una ragazza che gli ruba un bacio, mentre circondato dalla multiculturalità dei fan è intento a firmare autografi. Tutto ciò è “sporcato” da una tag realizzata dallo stesso Sfera con la vernice spray rossa di una bomboletta da writing.

Il quadro realizzato per la copertina ha inciso sul retro la tracklist, la quale porta con se’ la rivelazione degli ospiti dell’album. I nomi non lasciano dubbi in merito alla ricercatezza commerciale ed artistica del progetto e dimostrano anche la maestosità del lavoro e la dedizione che si cela dietro a 13 tracce destinate a consacrare, se dovesse ancora essere necessario, Sfera Ebbasta in Italia e fargli quindi compiere il primo passo da emergente nel mercato musicale globale. Si, perchè di questo si tratta; il giovane rapper di Cinisello Balsamo ha deciso di andare a giocare nel campionato del mondo, dove il suo nome è solo uno dei tanti che periodicamente provano a sfondare e piazzarsi stabilmente nelle global chart.
La sfida intrapresa si dimostra ancor più ardua se si prende in considerazione la coraggiosa scelta di provare a sbarcare oltreoceano adottando come lingua l’italiano, che ad oggi risulta essere la ventesima lingua più parlata al mondo (circa 66 milioni di parlanti intorno al globo), una statistica che sicuramente non gioca a suo favore nel competere con artisti internazionali che si rivolgono ad un pubblico molto più ampio sfruttando la potenzialità e la diffusione di inglese, spagnolo e francese.
Il possibile limite della lingua è il blocco mentale che si è presentato a diversi artisti italiani, tanto da portarli a non considerare neanche la possibilità di provare ad esportare all’estero il rap italiano, cosi come raccontato da Marracash nel docufilm di Famoso.
Sfera però già da tempo ha aperto la prima porta e cominciato a preparare il cammino verso la diffusione a livello internazionale; a questo giro ha deciso di ideare, insieme al suo team, un vero e proprio piano per creare ed ampliare la sua fanbase internazionale.
I featuring suggeriscono la poliedricità del progetto e l’importanza che il giovane milanese può acquisire oltreoceano; Future, Offset, J Balvin, Diplo, Marracash & Guè Pequeno, 7ARI & Steve Aoki e Lil Mosey.
La collaborazione con il colombiano J Balvin, annunciata dal “Principe del Reggaeton” stesso in una sua diretta Instagram ed un’intervista rilasciata alcuni mesi fa, è senza ombra di dubbio la hit trainante di Famoso. “Baby” ha raggiunto infatti la 36esima posizione nella global chart di Spotify nelle prime 24 ore dall’uscita, totalizzando quasi due milioni di stream. Il brano, prodotto dall’hitmaker Sky Rompiendo, è destinato ad essere il biglietto da visita di Gionata Boschetti nel mondo dell’urban latino.
J Balvin è solo uno degli ospiti che hanno deciso di mettere la loro firma nel progetto e senza lasciare spazio a sterili speculazioni da “sezione commenti”, è evidente che ognuno degli artisti presenti ha riconosciuto il potenziale del Trap King italiano al punto da accettare la collaborazione. Il più apprezzato, nelle prime ore, risulta essere il feat. con l’americano Future, “Abracadabra”, un brano dalle sonorità trap che però si fa apprezzare anche dai meno vicini al genere. La strofa del rapper di Atlanta è piacevolmente coerente con il mood della traccia ed è per Sfera un bel punto di arrivo, se si pensa che nel 2018 in un’intervista a Rtl 102.5 confessava che l’artista con cui più gli sarebbe piaciuto collaborare fosse proprio Future.
Uno dei punti cardine di Famoso è la diversità e la capacità di spaziare tra generi e stili differenti; questo si conferma anche nell’impossibilità di creare un unico parere da parte degli ascoltatori in merito alle tracce preferite. Nel complesso risulta un progetto interamente valido e che riesce ad accontentare i fan più storici ($€ Freestyle e Tik Tok) quanto gli ascoltatori occasionali e chi invece lo ha scoperto con Rockstar, il suo disco più conosciuto e certificato con cinque platini.
L’album, inoltre, non fa mancare sperimentazione e l’uscita dalla zona di comfort da parte di Sfera, ne sono esempi “Hollywood” con Diplo e Salam Alaikum con 7ARI e Steve Aoki, rispettivamente una traccia dalle sonorità Rock e l’altra dal sound più mediorientale ed arabeggiante.
Il prodotto nel complesso risulta in ogni caso molto coerente con il percorso di Sfera e in questo gioca un ruolo fondamentale la direzione artistica del suo collega e amico storico Charlie Charles che senza dedicarsi alla produzione, fatta eccezione per il primo singolo estratto “Bottiglie Privè”, cura e supervisiona tutta la realizzazione del progetto.
La sua totale dedizione alla direzione artistica faceva pensare ad una significativa varietà di produttori e basi musicali, e di fatto questo avviene, ma da Sfera ci si poteva aspettare di più sotto questo punto di vista. Tra i producer figurano, in 6 tracce su 13, Sky Rompiendo, London on da Track, Diplo, Steve Aoki, Charlie e Sfera stesso. Le altre 7 produzioni sono invece affidate esclusivamente a Drillionarie e Junior K. Questa scelta porta ad un appiattimento della varietà dei beat che in un progetto come questo non ci si aspettava, se si considerano i suoi rapporti con RonnyJ, Rvssian e molti altri produttori internazionali, i quali avrebbero potuto aggiungere un plusvalore significativo al disco. Ci si chiede quindi perché Sfera, Charlie ed il resto del team abbiano deciso di adottare questa linea di lavoro. L’esecutivo di BHMG, Universal e Island Records sembra non aver lasciato niente al caso, dalla distribuzione negli USA e America Latina, alla targa commemorativa a Cinisello Balsamo per arrivare alle strategie pubblicitarie più eclatanti come il mega pannello a Times Square per promuovere l’uscita di Famoso. Lo scatto in questione è una chiara reference ad una fotografia di David Lachapelle raffigurante 2 Pac in una vasca da bagno, “censurato” da oro e gioielli.

Il pubblico italiano ha reagito con grande stupore ai piccoli passi fatti da Sfera oltreoceano, qualcuno potrebbe addirittura darlo per arrivato o aspettarsi i grandi numeri e risultati a cui ci ha abituato in Italia e i più “cinici” potrebbero arrivare ad associare l’assenza di questi traguardi all’estero al flop commerciale.
Non potrebbe esserci nulla di più sbagliato, ciò che è necessario comprendere invece è che questo è solo il primo step per poter sbarcare all’estero e provare a ritagliarsi una propria fetta di torta. Lo stesso Sfera ha dichiarato che questo è solo l’inizio e ne è ben consapevole; ci auguriamo quindi che il feedback dall’estero possa essere il migliore e che le strategie di marketing adottate siano volte a mantenere costante la presenza di Sfera nelle classifiche mondiali, nelle playlist estere e soprattutto nella testa degli ascoltatori stranieri. Perchè in un mercato cosi grande, bombardato ininterrottamente da un enorme quantità di musica, diventa fondamentale portare nuovi progetti con periodicità e timing completamente diversi da quelli italiani. Ci si può quindi aspettare nel breve periodo una versione Deluxe di Famoso, che andrebbe ad integrare il progetto con ulteriori nomi di cui si parlava da mesi (Drake, Rosalìa ecc) e con alcune tracce trapelate nel docufilm, ma non ancora pubblicate. Nel lungo periodo invece diventa ancora più difficile fare previsioni, ma ci auguriamo di vedere uno Sfera Ebbasta più attivo e presente musicalmente di quanto avvenuto negli ultimi due anni.
Di Ismail Ezzaari.
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