Dal 22 Aprile 2022, It’s Almost Dry, quarto album ufficiale di Terrence LeVarr Thornton, in arte Pusha T, è fuori su tutte le piattaforme digitali e in copia fisica. Il rapper della Virginia, dopo un passato nel duo Clipse assieme a suo fratello No Malice (ora Malice, dopo una conversione religiosa) decide di tornare in grande stile e con la fame che ha da sempre contraddistinto lo stesso artista. Solamente tre giorni dopo la pubblicazione, ha rilasciato It’s Almost Dry: Pharrell vs Ye, un’ulteriore versione dello stesso disco, distribuendo le tracce con un ordine diverso e suddividendolo in due blocchi, sulla base del contributo dei due produttori.
Le questioni da analizzare sono numerose, visto lo spessore artistico del progetto, ma nelle seguenti righe troverai risposta ai quesiti principali attorno al disco.
Da Daytona a It’s Almost Dry (2018-2022)
Lo hiatus tra i due progetti segna non solo un cambiamento nel modo di approcciarsi alla vita a causa della pandemia da Covid-19, ma anche alla maniera in cui Pusha T decifra il mondo. Il successo e il riconoscimento da parte del pubblico per Daytona sono innegabili. Avendo ricevuto anche una nomination come Miglior Album Rap ai Grammy Awards del 2019, è come se avesse segnato un grande solco nella sua carriera. A sostegno di ciò, riviste di settore come Pitchfork lo hanno incluso tra i migliori 200 album degli anni Dieci. Inoltre, è d’uopo menzionare anche la faida artistica tra lo stesso Pusha T e Drake poiché ha puntato ulteriormente i riflettori sul suo personaggio.
Durante l’emergenza sanitaria però la vita di Terrence cambia ulteriormente: entrambi i genitori vengono a mancare, ma diventa genitore di Nigel Brixx. Per comprendere quanto il personaggio Pusha T sia strettamente legato alla vita personale dell’artista, è singolare sottolineare il secondo nome del figlio, ovvero Brixx. Il tutto ha suscitato tante reazioni da parte dei fan, che alludevano alla stilizzazione del termine gergale brick (o al plurale bricks), indicante la cocaina, da sempre presente nei suoi testi.
Gestazione del disco
La gestazione del disco è pluriennale ma durante tutti i primi 4 mesi del 2022, Pusha T ha continuato a strizzare l’occhio ai fan, facendo intendere che sarebbe arrivata nuova musica. In primo luogo, dei post non particolarmente ambigui, tra cui una firma sul contratto e dei ringraziamenti a Kanye West, che lo ha aiutato a ottenere i master dei suoi lavori. Successivamente, il manager e amico Steven Victor – che gestisce anche gli interessi di Nigo, artista e mente dietro BAPE – ha annunciato l’uscita di It’s Almost Dry.
Nonostante varie anteprime, il primo singolo, Diet Coke, esce a Febbraio e seguito il mese successivo da una comparsa in Hear Me Clearly, pezzo contenuto sia in I Know Nigo, di Nigo, che nello stesso album di Pusha T. La pubblicazione dei singoli pre-album termina il 6 Aprile, con Neck & Wrist, in collaborazione con Jay-Z e Pharrell Williams. Il lancio del disco è stato poi collegato a un listening party pubblico, chiamato Cokechella.
Prima di parlare del contenuto del disco, è necessario focalizzarsi anche sul titolo, dato che nulla è lasciato al caso. In un’intervista con Rolling Stone, Pusha T afferma avere una doppia interpretazione: la prima, di tipo artistico, pensando al disco come se fosse un quadro; la seconda, in riferimento alla droga. Ciò che accomuna entrambe le questioni è l’attesa e la risposta dall’artista “è quasi asciutto” (it’s almost dry), poiché solo in quel momento si può fruire del prodotto, come se fosse sempre in via di perfezionamento.
D’altra parte, il processo creativo esso è andato di pari passo con la visione del film Joker (del 2019 con Joaquin Phoenix), tenuto costantemente in riproduzione ma senza volume, in modo che fosse la musica a combaciare e ad accompagnare il disco. Lo stesso film, inoltre, è stato anche citato in Just So You Remember, quinta traccia dell’album. Nella lavorazione, Pharrell Williams ha indicato anche Life After Death di Notorious B.I.G, Hard Knock Life Vol.2 di Jay-Z e Raekwon come punti di riferimento.
Recensione di It’s Almost Dry, di Pusha T
Il disco si compone di 12 tracce, per un totale di circa 36 minuti totali. A differenza dei precedenti, secondo anche lo stesso autore, possiede più facce ed è più completo, presentando l’artista sotto diverse sfaccettature. La produzione esecutiva è stata affidata a Pharrell Williams, anche se metà album è stato prodotto anche da Kanye West. In ogni caso, per quanto riguarda la visione, Pharrell ha avuto un peso maggiore. Secondo quanto dichiarato da Pusha T, la bipartizione del progetto era scritta nelle stelle.
La composizione del disco è iniziata con una sessione in studio da Pharrell, che gli fece sentire una bozza di ciò che poi sarebbe diventata Hear Me Clearly. Avendo però avuto entrambi peso all’interno del progetto, Terrence tiene a differenziare la differenza tra Kanye e Pharrell: il primo è un fanatico del rap, che vorrebbe sentire da lui solamente delle barre dall’inizio alla fine; il secondo ha una mentalità più da compositore ed era ciò che Pusha cercava. Infatti, i due si dedicavano completamente alla produzione, fin dalle 6 del mattino alla ricerca dei sample giusti dalla libreria del membro dei The Neptunes. D’altra parte, lavorare con Kanye è sempre sinonimo di perseguimento della perfezione, dei dettagli e spesso ciò comporta a rallentare i tempi.
Per quanto riguarda le scelte stilistiche a livello di rap, il rapper ha deciso di non focalizzarsi solamente sulle barre, ma di cercare una cadenza per ogni pezzo. In sostanza, si può affermare che ci sia molta più istintività in tal senso. Ciononostante, lo stile è rimasto immutato e alcune tracce contengono tre o più strofe. Sempre in riferimento a ciò, la definizione di “coke rap” è ritenuta riduttiva dal nativo di New York ed è considerata come una maniera superficiale di descrivere la sua musica. Per dare maggiore enfasi a quanto detto, in diverse interviste viene rimarcato il ruolo di Jay-Z come fonte di ispirazione e di riferimento, come in Reasonable Doubt, che, pur parlando tanto di droghe, sarebbe erroneo collocarlo in quel sottogenere. Non a caso, Pusha T lo ritiene quasi inarrivabile e lui può, a detta sua, solamente tentare di impressionarlo.
I testi di Pusha T non puntano a stupire l’ascoltatore con argomenti sempre diversi, ma la cifra stilistica è il continuo rinnovamento degli stessi, rimarcando punti di vista differenti. Anche in questo disco, infatti, sono innumerevoli i riferimenti alla cocaina, come in tutta la sua carriera. Nonostante ciò, è la classe a renderlo sempre originale.
Tuttavia, andando più nel profondo, si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe, come in Brambleton, in cui prende posizione circa alcune affermazioni screditanti fatte a VladTV da Anthony “Geezy” Gonzalez, manager storico dei Clipse. Paragona la loro relazione a quella di Q e Bishop, in Juice, e al tradimento di Fredo a Mike Corleone de Il Padrino 2. Allo stesso modo, in Dreaming of the Past sostiene che i Grammy Awards sono l’unico posto in cui può essere derubato, alludendo di aver meritato il premio a discapito della vincitrice Cardi B.
Sono degne di considerazione anche altre due questioni: l’ultimo pezzo in collaborazione di Kid Cudi e Kanye West (presente anche in Dreaming of the Past) che sembrano ormai essere arrivati al punto di non ritorno ma soprattutto la collaborazione con Malice (la prima con questo nuovo nome d’arte), altra metà dei Clipse e fratello di sangue di Pusha T. Potrebbe non essere casuale la scelta di includere quest’ultimo in I Pray for You, traccia conclusiva del disco che approfondisce la carriera dei due e la fatica di arrivare al punto in cui si trovano ora. Per ciò che concerne le altre collaborazioni, sono presenti anche Lil Uzi Vert, Don Toliver, Nigo, Labirinth e voci aggiunte di Christina Nicholas e del Budapest Scoring Choir.
L’ultimo trafilo della recensione è dedicato ai sample, che non provengono solamente dal mondo del rap. Sono presenti infatti estratti di Donna Hathaway, Colonel Bagshot e Beyoncé. Per quanto riguarda i sample rap, troviamo Window Shopper di 50 Cent, Get It Poppin di Fat Joe e Free Mason di Rick Ross. In chiosa, oltre a Pharrell Williams e Kanye West, tra i produttori troviamo Ojivolta, BoogzDaBeast, FnZ, 88Keys, Luca Starz, Tha Myind e Labirinth.
Il futuro di Pusha T
Dopo aver annunciato un tour di 12 date a cui probabilmente se ne aggiungeranno della altre, il futuro di Pusha T è più roseo che mai. A differenza dei precedenti album, infatti, It’s Almost Dry probabilmente si posizionerà al numero 1 su Billboard, posto mai raggiunto e solamente sfiorando col gradino più basso del podio grazie a Daytona. Inoltre, a livello di vendite per la prima settimana di vita, secondo le stime, esse si aggireranno intorno alle 50-55k, di cui 4-6k in copie fisiche.
Sicuramente, come spesso accade anche secondo l’artista, il disco avrà bisogno di tempo per essere digerito. Ogni volta che Pusha rilascia qualcosa viene additato come ripetitivo ma è solamente dopo diversi mesi che i fan si accorgono dello spessore lirico. Semplicemente ciò che afferma lui stesso in Just So You Remember circa il suo posto nel mondo del rap. Non a caso, infatti, Charlamagne tha God ha definito quello di Pusha T “Adult Contemporary Hip Hop”.
Il ritiro, ovviamente, non è contemplato, anzi! Probabilmente, come si vociferava dopo Daytona, ci sarà un album in collaborazione col producer Madlib, col quale ci sono state già diverse sessioni in studio e qualcosa di pronto. È stato momentaneamente rimandato perché con It’s Almost Dry era necessario fare un passo in avanti rispetto al disco del 2018 e perché finora, quelle col membro di Madvillain sono state più improntate verso le strumentali. In ogni caso, come riportato da Pusha T, un album con Madlib è nella lista dei desideri e prima o poi arriverà.
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