Dopo il suo contributo canoro in ‘OBE’ lo scorso venerdì Andrea Venerus, classe ‘92 è tornato in scena con “Magica Musica”.
Il titolo sicuramente è un preludio di quelle che saranno le melodie predominanti nell’album; degna di nota la traccia strumentale “cosmic interlude”: con questa è possibile immergersi in un’atmosfera dominata sonorità mistico-trascendentali.
Nelle 16 tracce di cui si compone il disco, oltre alle melodie ricercate, vi sono diverse influenze che oscillano tra soul, pop, elettronica, r’n’b, rap e jazz trasportando l’ascoltatore in un mondo fatto di colori, natura e magia accompagnati dall’armonia della voce di un Venerus quasi spirituale.
La ricercatezza delle melodie è unito ad un uso sapiente dei suoni, grazie all’utilizzo di strumenti come chitarre, sax, bassi, pianoforti e un pizzico di organetto che aiutano a dare al disco un’atmosfera dalle tinte oniriche davvero riuscita.
Un progetto corposo dalla durata di 1 ora e 5 minuti in cui l’ecletticità dell’artista fa da padrone, in cui la ricercatezza delle melodie si fonde a natura e scene di vita registrate da un cellulare quasi a voler condividere il suo personalissimo concetto di musica a chi lo ascolta.
Impossibile non valorizzare le produzioni di tutto rispetto: ritorna MACE che possiamo trovare in 12 tracce, sodalizio già apprezzato appieno in OBE e che in “Magica Musica” continua a farci sognare tra mondi onirici e scenari cosmici.
Tra gli altri produttori troviamo Crookers in “Eden”, Vanegas in “Lacrima=piccolo mare” e amanda lean e not for climbing in “Solo dove vai tu” che riescono egregiamente a dare il loro tocco alle strumentali seguendo quell’atmosfera magico-surreale che l’artista vuol far trasparire all’ascolto.
Nella prima traccia, ‘’Ogni pensiero vola’’, è chiaro il parallelismo dell’esperienza extracorporea come in OBE. Il viaggio successivamente procede verso ‘Brazil’ in cui l’artista narra e descrive circa il travaglio e lo stato di trance che vive durante il momento d’ispirazione musicale e di stesura di una canzone: un momento di non consapevolezza in cui si abbandona all’ispirazione del momento.
Altra canzone degna di nota è “Fuori, fuori,fuori…” che mette in evidenza l’importanza di sapersi ascoltare ma soprattutto di dar voce a quelle che sono le nostre contraddizioni al fine di poterle comprendere e perdonare.
Il brano “Appartamento” vanta il featuring con Frah Quintale, collaborazione fortemente azzeccata e in cui è centrale l’immagine della stanza accostata alle parti del corpo come ad essere un invito all’amore ad affacciarsi a quelle che sono le emozioni e a tutte le reazioni che s’innescano.
Suonano le campane: inizia “Sei acqua” in collaborazione con i Calibro 35, che apportano un po’ di funk-jazz alla traccia. La canzone si apre con la registrazione del suono di vere campane per poi proseguire con una melodia più malinconica, diversa dai brani precedenti; questa atmosfera tuttavia viene interrotta dai Calibro che riprende il clima fatato caratterizzante dell’album.
Tu non mi baci mai se non lo faccio io
Scappi un po’ dal tuo umore se vuoi ti presto il mio
Se questo non è amore di certo ci somiglia
Perché pensiamo troppo ma il cuore non si sbaglia
Ed ogni volta che rivedo in foto la tua bocca,
io sogno di esser gocce d’acqua per te.
Sei Acqua- Venerus feat Calibro 35
All’interno, come si evince dal titolo, vi è una analogia con la poesia di Gabriele D’Annunzio ‘La pioggia nel Pineto’ ove è presente il tema del panismo; una percezione profonda del mondo esterno (soprattutto paesaggi naturali) che crea una fusione tra l’elemento naturale e quello più specificatamente umano, la tensione a identificarsi con le forze naturali, la capacità di fondersi con esse istintivamente.
La concezione di D’Annunzio consiste nel considerare la natura come un’entità viva, in movimento continuo con la quale l’uomo deve fondersi e stabilire un contatto intenso, fino ad immergersi nel suo ritmo vitale; uomo e mondo si uniscono e entrano direttamente in contatto.
Questa concezione emerge anche dalla copertina dell’album, omaggio alla filosofia di Giordano Bruno di stampo neoplatonista e che rispecchia una vecchia xilografia anonima denominata “Gravure sur bois de Flammarion”.
Dopo ‘dove vai tu’, possiamo ascoltare ‘Lucy’, chiaro riferimento al celeberrimo brano dei Beatles, “Lucy in the Sky with Diamonds”, incentrato sull’uso di LSD (il titolo non è altro che un acronimo della sostanza psichedelica).
Agli ospiti precedenti si uniscono Rkomi e Gemitaiz, presenti rispettivamente in “Namastè” e “Buyo” che riescono ad accompagnare il protagonista nelle tematiche e a dare una svolta più in chiave Rap alla traccia pur rimanendo nel clima della situazione.
Menzione d’onore il brano “Canzone per un amico”, dedicata, come si evince dal titolo, all’amicizia. Ciò che rende perticolare il brano è il cantato dalla magica voce di Venerus accompagnato da un sassofono malinconico e una chitarra lenta e dai toni dolci che riescono a trasportare vorticosamente l’ascoltatore in questo tipo di sensazioni.
“Magica Musica” è un disco che va vissuto e ascoltato appieno permettendo di riscoprire in noi stessi l’universo che ognuno di noi ha dentro di sé; un progetto le cui emozioni e colori pervadono l’udito facendo provare sensazioni uniche.
Resta soltanto da mettersi comodi, schiacciare play ed essere accompagnati nello straordinario viaggio di Venerus.
Di Modesto De Luca
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