Sono convinto che se chiedessi ad una qualsiasi intelligenza artificiale di accostare il nuovo album “Life Is Beautiful” di Larry June, The Alchemist e 2Chainz ad un qualsiasi genere artistico dell’ultimo millennio, questa non esiterebbe un secondo nell’urlarmi contro: BAROCCO.

Lo storico dell’arte svizzero Heirich Wölfflin considerava la cultura barocca “portatrice di una innovativa apertura all’infinito”, e la sensazione che un album come “Life is Beautiful” lascia addosso, non se ne allontana molto.
Alla fine di 37 minuti pieni di profondi samples soul, conditi dall’alternarsi di barre rilassate e “costose”, non sarebbe strano ritrovarvi sdraiati mentre immaginate dei rami di uva penzolarvi davanti al viso. Il duo June ed Uncle Al già riunitosi con l’ultimo joint-album “The Great Escape”, uscito nel 2023, apre le porte della sua super-car decappottabile ad un ospite di eccezione.

Nonostante non si trattasse del primo contatto con il rapper di San Francisco, California (vedi tracce come “Spaceships on the Blade” o “The night Shift”), l’idea di un intero progetto “a tre” ha sorpreso molti fan, e del risultato non sembra ci si possa dispiacere.
Sin dal primo momento, dalle barre di apertura, tutto intorno si colora e suona grandioso, con i “tre moschettieri” che – come un Re Mida dalle tre teste – trasformano tutto in oro:
“I switch whips in the a.m., pick up the bagel with the cream cheese (Numbers)
Larry June, 2 Chainz, The Alchemist – Munyon Canyon (Life Is Beautiful, 2025)
Then smoke with a view of the Sausali’ (Ayy, ayy, ayy, ayy, ayy, ayy)
Hope for them ones still in the streets (Still in the streets)
Never had a job, never had a GED (Not at all)
But I done pushed every V12 you can think (Which one?)
Twenty cameras on my crib when I go to sleep (Cool)”
Il fly-talk raggiunge livelli altissimi, al punto che anche una “Pellegrino Lemon Squeeze” suona come il calice del miglior champagne.
Contro ogni buona maniera, e minimalismo, i raps di Larry June e 2Chainz ci gonfiano, facendoci muovere con pancia all’indietro e petto all’insù. Ogni traccia è la colonna sonora di una late-night cruise sulla costa, che passa per un costoso spin al night-club e si chiude, per citare un altro maestro del fly-talk, sui sedili posteriori di una F430 (Roc Marciano in “Quantum Leap”):
“Uh, I made murder sexy
roc marciano, the alchemist – quantum leap (The Elephant Man’s Bones: Pimpire Edition, 2022)
Might catch me in the F430 with a dirty Pepsi”.
Mentre i due MCs si scambiano jab con guanti di velluto, The Alchemist dà l’ennesima prova di essere la mano invisibile da cui l’intera scena rap dipende. “Uncle Al” sembra sconosciuto all’errore, alla superficialità, e con lui, l’essenziale diventa visibile agli occhi di tutti.

Solito bazzicare e operare a porte chiuse, al buio, come un vecchio sciamano e le sue pozioni, per un progetto come questo, lui stesso ha spiegato a Rolling Stones: “I felt like for this shit, we had to bring in some sunlight and bug out.”.
Sebbene in tracce come “Colossal” riemerga il sound classico a cui The Alchemist ci ha abituato: atmosfere cupe, soulful, da fumo che fuoriesce dal tombino di un vicolo cieco.
Con “Life is Beautiful” veniamo catapultati sulle spiagge di Malibu, sotto una palma, dopo una mattina tra Margarita e jet-ski.
“I been— I hop out clean, rare like a Mona Lisa
Larry June, 2 Chainz, The Alchemist – I Been (Life Is Beautiful, 2025)
Did the ‘Rari two times, five hundred a piece (Yes)
I jump rope in the mornin’, then make a dub at least (Uh)
And this water that I’m sippin’, from a private spring (Spring)”
Sebbene a molti non emozioni particolarmente questo tipo di raps, anche in virtù della ripetitività che può abbattere da un momento all’altro chi ascolta, farlo a questi livelli non diventa mai noioso. Le scene dipinte, il fare nonchalant di Larry e lo stile più sfacciato e scontroso di 2Chainz si sposano perfettamente creando un contenuto fresco, un coke-rap sfarzoso, il prodotto del più raffinato alchimista.

Che piaccia o no, album simili hanno il potere e l’arroganza di infiltrarsi nel tuo cervello facendotici diventare dipendente. Sebbene il progetto non sia privo di skip, tracce come “Munyon Canyon”, “I Been” e “Tru Organics”, ti distendono il corpo fibra dopo fibra, lasciandoti con gli arti molli ma circondato da cristallo, oro e pelle. Sono convinto che “Life is Beautiful” assomigli al sogno lucido di un aspirante drug-lord, che con il mito di Scarface, sogna di spiagge bianche, macchine costose e sesso. Magari è tutto quello che non vorresti essere, ma questi tre, a tratti, te lo fanno volere un pizzico.
P.S.
Per l’occasione ho messo su una playlist che, se ascoltata, vi garantisco vi trasformerà per qualche ora in Kingpin, così da assaporarne il lifestyle. Una sorta di pozione polisucco.
Poi magari alla fine sarete lì dove eravate prima di cliccare play, ma intanto avete viaggiato… anche se da fermi.
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