Met Fish è un produttore, rapper e writer di Roma in attività da oltre dieci anni. Il suo stile si differenzia per un’attitudine old school sul beat, senza però disdegnare altre influenze dalla musica urban. Per capire la grande poliedricità di Met Fish basta dare un ascolto a “Universe 2“, l’ultimo EP rilasciato sui digital stores. Il progetto è viaggio nella musica elettronica tra produzioni ritmate e aliene, creando un’esperienza d’ascolto che affronta la musica a 360 gradi.
Per Met Fish la musica è un linguaggio internazionale e la sua parabola tra più generi ne è la prova. Proseguendo il suo percorso musicale, l’artista classe ’93 è stato affascinato dalla produzione musicale e dal beatmaking: il suo profilo Soundcloud e Instagram è pieno zeppo di brani remixati dalla golden age dell’hip hop americano, ‘ricucendo’ beat su pezzi di Nas e Big Pun.
Il suo simbolo sembra essere la maschera antigas, quasi nel tentativo di volersi proteggere da una presunta ‘tossicità’ del mondo.
Proprio in linea con questo tema è “Megera”, ultimo singolo di Met Fish, rilasciato il 14 febbraio scorso. Il brano mostra la bivalenza di un sentimento come l’amore, non solo la felicità che da esso può derivare ma anche il male e il dolore che scaturisce quando una storia non va come previsto.
Met Fish scrive “Megera” nel 2020, in un periodo non facile per la vita di tutti. Sono gli anni del Covid e delle restrizioni di quando, anche a causa della distanza, emergono nuove crisi nella stabilità dei rapporti umani.
“Megera” ha lo stesso pathos di una tragedia greca, il rapper e producer romano racconta una catabasi sentimentale ed emotiva: partendo da un amore tossico che culmina con un tradimento, Met Fish muore e rinasce attraverso un processo di catarsi non semplice che passa per l’autodistruggersi con droghe e tranquillanti. A tutto ciò bisogna aggiungere la simbolica data di uscita del singolo capitata programmata proprio per il 14 febbraio, a San Valentino.
A questo punto l’intera simbologia della festività amorosa e del rito sociale passa attraverso il filtro antifrastico di Met Fish, il quale proprio a proposito del messaggio lanciato spiega: “Non voglio lanciare un messaggio. Nel giorno dell’amore e simbolo del frivolo, voglio offrire la fotografia di alcuni legami che in apparenza sembrano perfetti, ma che in realtà dietro nascondo tanta insicurezza e tante problematiche.”
Il mood malinconico si riflette nel beat ispirato alla musica ’90 non contiene sample ma strumenti suonati e suoni registrati in presa diretta. La strumentale alimenta la visione negativa di Megera e getta un’ombra sull’amore e sull’incapacità di creare rapporti stabili.
Megera è il primo singolo estratto da “Ikigai“, prossimo album di Met Fish in uscita il prossimo ottobre. Il rapper classe 93’ nonostante abbia già esperienza come produttore può migliorare ancora di più sotto il punto di vista dello stile e della tecnica al microfono. Restiamo sintonizzati nella speranza che “Ikigai” sia il grande trampolino per Met Fish.
Nessun commento!