“E tu pioggia sugli occhi che mi gonfi i ricordi
E il suo era così enorme che colava sui fogli
Sopra il senso dei giorni ed io sospeso fra i mondi
Sai, pioveva così forte, l’acqua entrava nei sogni“
Murubutu – Ode Alla Pioggia (Intro)
Dopo aver esplorato i confini dei mari, narrato di brezze e rose dei venti ed emozionato nella tenebra della notte, Murubutu ritorna il 14 gennaio con “Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali”, nuovo capitolo musicale dedicato al connubio tra musica rap e letteratura.
Quarto concept album in cui l’artista, svestitosi della magnificenza della notte solitaria, ci narra la maestosità della pioggia come fenomeno metafisico in cui spazio e tempo vi confluiscono.
Il processo di evoluzione musicale iniziato nel 2017 con “’L’uomo che viaggiava nel vento” acquisisce maggiore caratterizzazione con la ricerca di un’emotività melodica nella gestione della componente vocale, lasciando in secondo piano la tecnica che da sempre ha contraddistinto il Professore, pur non mancando di episodi prettamente più tecnici.
15 tracce legate dal fino armonioso dell’acqua che scorre, accompagnate dall’apporto sonoro delle atmosfere create da producer come James Logan, Gian Flores, XxX Fila e Red Sinapsy, arricchite dagli immancabili scratch di ospiti come Dj Caster e Dj Fastcut per far vita a produzioni variegate ed estremamente curate capaci di abbracciare i diversi generi musicali.
Ai già apprezzati Claver Gold e Rancore, si susseguono artisti del calibro di Inoki e Mattak, le penne sopraffini di Moder ed En?gma oltre al cantato armonioso e avvolgente di voci come Dia e Dhany, mentre salta all’orecchio l’inedita collaborazione con Lion D esponente della scene reggae internazionale.
Una “Ode alla pioggia” apre e chiude, attraverso una lettera, lo scorrere delle storie e dei ricordi che si succedono nel progetto, quasi fossero intrappolati tra le gocce di acqua che cadendo incessantemente sembrano sospendere il tempo.
Fondamentale il tema dell’amore, presente già nel titolo, declinato anch’esso in tante sfaccettature diverse e relazionato con una tensione fantascientifica che attraversa tutto il disco, caratterizzandolo in modo peculiare rispetto ai precedenti.
È il caso di tracce come “Il migliore dei mondi” che, rifacendosi all’idea teorizzata dal matematico e filosofo Leibniz, narra di un uomo che per un amore perduto viaggia nel tempo per poter essere ancora con lei e cambiare il destino che si rivela ineluttabile; oppure a “Une Chrononaute à Paris”, in cui un crononauta incontra sé stesso da giovane in un racconto che nasconde una ricerca di solidarietà intergenerezionale.
La componente sci-fi viene largamente trattata riversandosi nel distopismo cyberpunk di Black Rain e Black Rain pt.2 e “Pioggia Infinita”, quest’ultimo brano ambientato su Venere e ispirato a “Pioggia senza fine” di Ray Bradbury.
Ma ciò che acquista estremo valore all’interno di “Storie d’amore con pioggia” è l’importanza data alle infinite vie che ruotano attorno all’individuo, tante quante le gocce di pioggia e le loro traiettorie, come amori che nascono o non nascono mai, nel turbinio dei multiversi e delle nostre vite parallele come cantano in “Multiverso” o “Palazzo di Gemme”.
Non mancano poi gli storytelling tipici come “Marcus e Ewa”, storia di un amore spezzato tra due giovani innamorati, separati dalla costruzione del muro, nella Berlino divisa degli anni ’60, sino al suo abbattiamo, oltre trent’anni dopo.
Nonché i riferimenti storici di “Legio XII fulminata” che narra l’episodio della pioggia miracolosa che salvò, durante le guerre marcomanniche, la dodicesima legione dell’esercito romano, detta in seguito a ciò Fulminata (portatrice di fulmine) e gli avvenimenti biblici del più grande nubifragio mai raccontato presenti in “Diluvio Universale”.
Le diverse epoche si susseguono alle realtà di mondi paralleli, siano essi prossimi o remoti, il tutto cadenzato dalla forza battente della pioggia che accompagna spesso la ricerca di un amore o di un equilibrio che pare perduto per sempre e che talvolta verrà riconquistato privilegiando il colloquio col tempo.
Scenario incantevole e temibile che dilata le ore e i luoghi, la pioggia può essere dono o punizione, paura o speranza. Ma soprattutto può essere metafora delle nostre infinite possibilità esistenziali, tutte contenute dentro a infinite gocce che riflettono il mondo ognuna da una propria unica prospettiva, come illusione del tempo sospeso.
“Ogni goccia che cade fra i lampi
Si frange fra mille rimbalzi
Riflette i tuoi occhi smeraldi con dentro un milione di mondi più grandi
C’investe e ci guarda, riflessi di calma tra i nembi dell’alba”
Murubutu – Palazzo Di Gemme
Un lavoro corposo e completo frutto dell’esigenza evolutiva di Murubutu che non si limita alla sola ricerca melodica ed emotiva ma anche ad un ricorso minore dello storytelling per favorire una suggestione più immediata, ritraendo atmosfere ed immagini attraverso la scrittura ed abbracciare una fetta di pubblico sempre maggiore.
Di Modesto de Luca
Nessun commento!