Recensione di Virus
“In Italiano si parla di Dio, in dialetto non si può parlare di Dio, si parla con Dio”
-Raffaello Baldini
1. Introduzione
Virus è il nuovo disco di Noyz Narcos, uscito per Thaurus il 14 Gennaio 2022, a quasi quattro anni di distanza dal precedente Enemy.
Noyz Narcos è uno dei rapper più importanti della scena: fondatore del Truceklan, considerato un pilastro della scena romana e uno dei pochi, se non l’unico in quegli anni ad aver fatto sposare il rap underground con le masse; d’impatto come per i giovani, che nelle storie di strada e di fratellanza vedevano un loro personale eroe, irraggiungibile ma allo stesso tempo umano e vicino a loro, così per gli adulti, che conoscevano bene ciò di cui parlava Noyz e restavano stupiti dal modo in cui ne parlava. Doppia N era crudo, diretto, volgare, ma allo stesso tempo di una sincerità quasi toccante e con una sensibilità di fondo sempre presente, a metà tra un Cecco Angiolieri, e un Dante dell’inferno, un Franco Califano ed uno scaricatore del porto di Ostia.
Questa sensibilità così sporca è portata avanti anche da un’altra delle caratteristiche principali della carriera di Noyz, l’uso del dialetto, così servile alla metrica, sfruttato per dipingere una roma mai così vera. Come sosteneva il poeta Raffaello Baldini(1924-2005): “con l’italiano si parla di Dio, col dialetto di parla con Dio”. E chi è Dio per Noyz se non la sua Roma, che tanto canta e decanta, tra critiche e dichiarazioni d’amore, imponente, onnipresente e indistruttibile? Noyz ci parla di Roma, e parla a Roma ed ai romani, con le parole più adatte che poteva scegliere di incidere nella sua ultima fatica.
2. La Parola Scritta
2.1 Il Lucio Fulci del Rap Italiano
Lucio Fulci fu un regista italiano attivo per gran parte della seconda metà del ventesimo secolo specializzato in horror e thriller, ma più in generale, nel cinema di genere.
Fulci fu un regista sempre apprezzato dalla nicchia di appassionati che lo seguiva, ma sempre snobbato dal grande pubblico se non per sue collaborazioni illustri con artisti come Adriano Celentano, Fernando de Leo o Dario Argento, dove però non emergeva a fondo il vero Fulci, che appariva invece nelle sue opere non commissionate e più personali, come Sette Note in Nero o Non si Sevizia un Paperino.
Lo snobismo nei suoi confronti terminò una sera proprio a Roma, quando un giovane regista americano, tal Quentin Tarantino, lì per presentare il suo film Le Iene, lo avvicinò prima per chiedergli un autografo, dopodiché, lo invitò sul palco invitando la platea ad applaudire lui invece di se stesso, definendo lui il vero maestro e affermando di non essersi inventato nulla.
Noyz Narcos col Fulci non condivide solo la città natia e l’immaginario horror, condivide anche il peso all’interno del rispettivo campo. Il rapper romano non è mai stato al centro dei riflettori se non in rare occasioni, eppure ha cresciuto una generazione con i suoi testi, ad un primo impatto squallidi e ignoranti, intrisi di violenza e linguaggio scurrile, ma che ad un’analisi approfondita rivelano il vero animo dell’autore, profondo, sociale ed impegnato, come lo era Fulci del resto.
Lo stesso Noyz omaggierà Fulci in Virus, nella title track:
“Sì, zì, scrivila sui vetri della metro con la pietra a punta
Sigaretta unta di PCP
Narcos rap e no bullshit, quello che, Lucio Fulci, Camicia aperta, chiamami Kool G“
2.2 Il pacchetto
Dal punto di vista grafico il richiamo all’idea dietro cui il disco è stato concepito è degna di nota, essendo un esempio di come il packaging e la componente visiva possa fare parte a tutti gli effetti del concept del disco. Ne sono un esempio le confezioni di medicinale “Virus”, appositamente create per il progetto. La copertina canonica dell’album fa riferimento al virus che ti corrode, ma anche all’intenzione di Noyz di mettersi a nudo fino all’osso tirando fuori quanto di più profondo risieda in lui, riuscendo al tempo stesso a richiamare l’immaginario infernale fatto di teschi e zombi che lo ha accompagnato per tutta la carriera.
2.3 Il Virus che ha contagiato una generazione
Volendo definire quel che è stato Noyz la prima parola che sorge spontaneo dire è: Influente.
Influente sia per i suoi coetanei, che si sono tutti dovuti confrontare con la sua presenza, sia per chi è venuto dopo, che si è trovato a dover portare avanti la bandiera del rap romano. Sia la Love Gang dei 126, sia la Dark Polo Gang, come ogni altra realtà romana arrivata dopo il Truceklan, ha dovuto fare i conti con il fantasma di Noyz Narcos.
Questo fantasma ha visitato tutti, nessuno escluso, come un virus, e la sua influenza si è diffusa in modo incontrollabile. Tutti sono stati colpiti dalla musica di Noyz, nessuno escluso, ed infatti, l’influenza del Truceklan, si vede e si sente in ogni prodotto che esce nella capitale.
Questo è stata la musica di Noyz, un virus incontrollabile che ha colpito tutti, e dal quale tutti volevano farsi colpire.
Ormai non siamo più confinati alla sola realtà romana: il virus si è esteso anche fuori dalla città eterna e fuori dalle tipiche tematiche a cui siamo stati abituati. L’espensione, temporale, territoriale e concettuale è arrivata a toccare ogni ambito possibile, riuscendo anche ad esplorarne di inediti.
2.4 Le altre voci
L’opera presenta numerose collaborazioni, dai classici Gemello, Metal Carter e Rasty Kilo, all’insospettabile Sfera Ebbasta, fino a grandi nomi internazionali come Reakwon del Wu Tang Clan.
I featuring sono tutti più che validi, ottime strofe e tanti concetti, alcune particolari menzioni d’onore vanno però fatte.
Innanzitutto Sfera Ebbasta, che in Cry Later presenta uno dei suoi migliori ritornelli; Franco126, presente in due tracce, VOLANTE 4, con anche Ketama126 e BLISTER, uno dei pezzi più intimi del progetto. Ovviamente notabili anche Metal Carter e Gemello che danno quel sapore di vecchia scuola che può emozionare i fan ed appassionare i nuovi ascoltatori.
Anche gli artisti non citati, come Guè, Capo Plaza, alla seconda collaborazione, o Luchè, sono stati validissimi, ma per ovvi motivi ci si è concentrati su altri più memorabili o significativi.
2.5 Verano Zombie
“A tutti i pezzi di merda ritornati all’ascolto
Zombie tornano in onda sopra il cazzo de blocco“
La prima grande scossa che cambiò la scena romana fu nel 2005 con l’uscita di In The Panchine, mixtape del gruppo ononimo, un embrionale Truceklan.
Li era presente una traccia, Verano Zombie, diventata immediatamente culto, tanto da essere inserita nel disco ufficiale di Noyz, Non Dormire. La saga proseguirà due anni dopo con la seconda parte, presente nel disco seguente dell’artista romano, intitolato proprio Verano Zombie.
Ora a distanza di quattordici anni abbiamo la possibilità di ascoltare finalmente la terza parte, prodotta da Greg Willen e realizzata in collaborazione con i fidati Gemello e Metal Carter.
Ma perché è importante che sia uscita Verano Zombie pt.3?
Verano Zombie non è solo una saga, o una canzone, è un simbolo, un ideale, una rappresentazione che dipinge perfettamente tutto ciò che il Truceklan rappresenta. Rappresenta quindi Roma, come rappresenta la scena rap di quegli anni e rappresenta in un certo senso la stessa carriera di Noyz.
Si tratta di un manifesto, di una denuncia sociale, un pezzo di storia insomma. Cercare di spiegare cosa Verano Zombie rappresenta a chi non ha vissuto quella musica e quegli anni è praticamente impossibile, si può solo far intuire la grandezza che inala quella traccia. L’invito è cercare di capirla andando a riscoprirla ascoltandola sempre di più e cercare di entrare nel mondo dei non morti che Noyz, Metal e Gemello hanno cucito per il pubblico.
2.6 Lo stile
Un punto prospettico fondamentale, a nostro parere, per poter apprezzare “Virus” e il suo autore, è sicuramente quello stilistico.
Prendiamo per un attimo “WORST DAY” e utilizziamola per elencare alcuni dei tratti qui presenti ma ritrovabili in gran parte dei brani di doppia N: rime imperfette (soldi/morti) o interne (sanpietrini/motorini/vicini), la ripetizione della stessa parola con cariche e sfumature di significato diverso (epifora di “soldi”), concatenazione dell’inglese romanizzato, del romano e dell’italiano (crack music/occhi chiusi) tramite un effetto di assonanza dato dalla dizione e dalla prosodia del rapper.
Quelli che possono essere ottimi esempi di mescolanza linguistica (es. nasce/Slasher, in “SPINE”) e di contatto con la lingua natia, il romano (dire/birre sempre in “SPINE”, messe in rima grazie all’incontro della dizione dell’italiano standard e dell’italiano locale), oltre a dare esempio di acutezza tecnica, mettono in risalto l’amore per la cultura musicale Hip Hop estera e per quella romana in sé.
La creazione di immagini (es. “Devo fa piagne ‘sta canzone per la tua attenzione”, VOLANTE 4 o le continue istantanee del pubblico date in “DOPE BOY”), la ri-citazione delle sue stesse barre (“Questa è una prefazione (Ah, ah), odio per colazione” sempre in VOLANTE 4 riferendosi a “Volare”, 2009, del The Best Out Mixtape vol. 2 con DJ Gengis) sono tutti stratagemmi stilistici capaci di attuare una scrittura meta-testuale, che entra nel testo stesso, e iper-testuale, che cita altri testi. Questo tipo di accorgimenti, riescono a catturare l’attenzione e l’orecchio degli ascoltatori maturi, di quelli novizi e anche di quelli disinteressati, fornendo a tutti un alto grado di compartecipazione del brano stesso.
Lo sguardo di Noyz è una cinepresa che riprende il mondo circostante in una maniera tanto precisa da far diventare le sue parole oggetti di realtà pronti a materializzarsi nella testa di chi ascolta, riuscendo a trasportare chiunque nel suo immaginario fatto di forze nette, opposte ma sempre compresenti.
3. La musica
3.1 Night Skinny come compagno di viaggio
Night Skinny ha prodotto praticamente l’intero disco, dando la sua impronta tipica, tanti campioni e sapore novantino. La collaborazione ormai già rodata da anni dà i vibes delle vecchie collaborazioni con Fritz da Cat.
Skinny usa molti strumenti, non si limita all’hip hop classico, abbiamo chitarre, synth e cori presi in prestito da altre sfere musicali.
La musica di Skinny accompagna le parole di Noyz sempre in modo adeguato, dimostrando di saper cogliere sia l’essenza del Truceklan, sia quella degli artisti ospiti.
3.2 Greg Willen non Dormire
Greg Willen, produttore di Verano Zombie pt.3, è indubbiamente in stato di grazia. Ha dimostrato di giocare coi generi e di muovercisi con una disinvoltura estrema, basti pensare a Lewandoski VIII, Polka, Cara Buongiorno ed ora questa Verano Zombie. Quattro generi diversi e quattro stili diversi, accomunati solo dell’incredibile qualità dimostrata che senza dubbio mette la pulce all’orecchio per un suo eventuale album da produttore.
In Verano Zombie pt.3 riprende il beat dei primi due capitoli, dandogli però una sua impronta che di certo è solo un valore aggiunto.
3.3 Mace e la consacrazione
Mace confeziona con Victory Lap un beat dallo stampo old school, che di certo cancella ogni dubbio dopo Obe, suo disco solista, consacrandolo come uno dei migliori producer italiani.
La consacrazione in questa traccia c’è anche per Noyz, che esce dalla scena per entrare tra le leggende, il posto che gli spetta.
4. Conclusione
“Ultimo giro nel mio rap, Narcos Noyz, victory lap
L’uomo da battere, we speak the dope boy’s alphabet”
Questo disco potrebbe davvero essere l’ultimo giro nel rap di Noyz Narcos, il suo canto del cigno? Sembrerebbe di sì a quanto pare, ma non tiriamo somme affrettate, se così fosse, Noyz ci saluta con un prodotto praticamente perfetto, come si pretende dalla leggenda che è.
Di Giordano Conversini e Simone Molina
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