“PER SOLDI E PER AMORE” parla la lingua della vita che nasce e che soffre tra le banconote, parla delle disfunzionalità relazionali, alla classe sociale preminente che senza più nascondersi cerca una collocazione dopo i 30, perché non più troppo giovane e non ancora abbastanza grande.
Vediamo perché.
Il contesto: dare voce al “non ancora abbastanza”
Pubblicato 3 anni dopo “IO NON HO PAURA“, il disco nasce dopo la cancellazione di un non-disco che, come ha raccontato Ernia stesso nella presentazione di “PER SOLDI E PER AMORE”, non ha visto la luce perché non rispettava le attese del rapper.
Ritornati al più fortunoso archetipico “poche collaborazioni ma buone” (Club Dogo Kid Yugi, Marracash, Madame) , questo progetto si presenta come il diretto figlio consequenziale della trilogia di “Persone” di Marracash – “Persona” (2019), “Noi Loro Gli Altri” (2021), “E’ FINITA LA PACE” (2024) – e se non il figlio, comunque un parente non troppo lontano che ha fatto comprendere quanto importante sia spostare l’attenzione su di sé prima che sugli altri; una scelta che lo stesso King del Rap ha fatto forse – anche lui – per soldi e per amore.
“PER SOLDI E PER AMORE” si srotola come il racconto di una fascia d’età ancora esente dalla narrazione mainstream. Il disco è una falcata in movimento in cui una pianta del piede sta saldamente nell’età adulta e l’altra si appresta a fare il balzo definitivo per uscire dalla gioventù. Un album che vive la transizione, la tensione tra poli, la ricerca di stabilità compiuta, le risposte che l’Ernia ragazzo cercava, la quiete che l’Ernia giovane adulto anelava.
Il disco infatti diventa un seme potenzialmente germogliabile e fertile nel terreno del “non ancora“; non ancora troppo grande, troppo esperto, troppo importante.
Il mercato discografico ricerca nuovi ventenni brucianti e/o i veterani appagati. L’arco dei 30 resta sospeso: nel rap italiano, chi oggi è nella valle dei 30 ha vissuto abbastanza, ma non ancora in pieno potere di imporre voci nuove generazionalmente riconoscibili per un pubblico adulto – mi riferisco soprattutto alla gen 2016 che ricalca ancora i primi passi.
È lo specchio di un contesto sociale dove il passaggio all’età adulta si frantuma in precarietà e rinvii: a trent’anni si viene ancora percepiti “in prova”. La discografia, legata agli archetipi, fatica a tradurre questa condizione ibrida. Eppure qui sta la frattura del presente: la gioventù non è più blocco unico, ma una sequenza interrotta, sempre rimandata e “PER SOLDI E PER AMORE” si posiziona proprio in questo secondo interstizio.

Tra banca e liquido amniotico, saper apprezzare una nuova posizione
Tanto Marrcash quanto Ernia hanno cercato di raccontare tale frangente, ma diversamente dal genitore-parente (la trilogia di Marracash) o consigliere, questo disco ha un altro tipo di postura: rinnovato di una nuova coscienza, Ernia non sta in una bolla separata dal contesto, non è paternalistico, è amicale, siede vicino a te e parla, conscio che oltrepassare la barriera dei 30 equivale ad entrare in un secondo tempo di una giovinezza dilatata, maggiormente responsabile.
Riscontrabile già dai primai versi infatti è l’accettazione del tempo che scorre e scrive sulla persona. Il giovane adulto spaventato di entrare nei “trenta” ora diventa un adulto giovane che riflette sulla propria vita e ne condivide il bilancio con chi ascolta.
Il cambio di prospettiva è evidente già se si mettono a confronto l’outro di “TUTTI HANNO PAURA” (“IO NON HO PAURA”, 2022) e “MI RICORDO” (“PER SOLDI E PER AMORE”, 2025). Dall’ansia di trovare una posizione
A breve sarò anch’io fuori dai venti
I grandi mi tengon sotto, i piccoli crescon svelti
Dovrei donare ai primi la fine che fa Saturno
Ed ingoiare i secondi per rimandare il mio turno
È forte perché forte è la vita ed è spaventosa
Ognuno, se non le ha, lotta con le armi che trova
Sono solo un middle child che non riposa
Che non sa che scelte fare perché tutti hanno paura di qualcosa
Alla sensazione di averla trovata con una maggiore saggezza, ricevendo anche l’incoronazione da parte di chi Milano l’ha rappresentata ieri e rappresenta oggi.
Quante cose son cambiate se penso a noi più giovani
Ernia – “MI RICORDO” (“PER SOLDI E PER AMORE”, 2025)
C’è differenza tra sentire un fuoco dentro ed esser dei piromani
I parchi erano tundre, cresciuto a pane e turbe
Ernia – FIGLIO DI (“PER SOLDI E PER AMORE”, 2025)
Col fumo nelle unghie e il fumo dalle cunde
Dopo i Dogo, Giorgio Armani, P. Maldini, Silvio, dunque
Forse son diventato più Milano di chiunque
Più interessante è l’intero leitmotiv del brano d’apertura: se nella terminazione di “TUTTI HANNO PAURA” si parlava di voler divorare il prossimo pur di sopravvivere, ora la corsa all’oro diventa dignitosa solo quando la si percorre senza calpestare il prossimo.
Per amore dei soldi, diventando «più Milano di chiunque»
In 6 tracce su 12 il denaro ricopre una posizione primaria e diventa il tramite d’azione dell’autore, nelle altre 6 resta sullo sfondo mostrandone i limiti e le contro-avvertenze.
Evitato il paradosso del “piangere sulla Lambo“, Ernia ammanta il denaro di un velo di responsabilità, ne parla come esito di un mestiere, ma anche come un inibitore emotivo, di ideali e di fame, un anestetizzante di senso che interrompe le traiettorie di vita contraccambiando con scampoli di libertà grazie alla scalata sociale (come sottolinea in “DA DENUNCIA” sciogliendo l’acronimo “SRL”).
“Ma ricordo inverni alle panchine
Ernia – MI RICORDO (“PER SOLDI E PER AMORE”, 2025)
Quando mille euro eran molto meno di ciò che avevi da dire”
Pa’ non ha l’azienda
Ernia – DA DENUNCIA feat. Marracash (“PER SOLDI E PER AMORE”, 2025)
E tutto ciò che ora desidero è una s.r.l.
Di Sarò Ricordato Libero
Il denaro quindi ampia il suo spettro semantico e diventa semiliquido e, come il mercurio del termometro che si alza quando sale la temperatura, così nel disco i soldi emergono soprattutto quando si soddisfano le voglie materiali in mancanza di altro.
Passan le ore e poi riguardavo noi
Ernia – PER TE (“PER SOLDI E PER AMORE”, 2025)
Questa fiamma sai che brucerà
Ancora che ti annoi, compra quel che vuoi
Tanto poi, lo sai, non basterà
Non mancano casi in cui però il denaro diventa anche dimostrazione di affetto nei suoi confronti e nei confronti degli altri o…
A Lillo e Simo, che hanno messo del grano di tasca
Ernia – PER SOLDI E PER AMORE (“PER SOLDI E PER AMORE”, 2025)
Negli anni in cui del grano non sapevamo la faccia
A Borto a Barça, per soldi, per poter farcela
Nessuno ha chiesto un euro all’amico che ce l’ha fatta
A Ciro, che non fa perdermi
Mi hai preso un bambino, ma ancora insegnami
… ottimi memorandum per tenere a mente la condizione effimera, anche se economicamente rilevante.
“Mangia finché c’è, però ricordati che
Ernia – FELLINI feat. Kid Yugi (“PER SOLDI E PER AMORE”, 2025)
un giorno morirà pure il re”.
L’amore come “ragion d’essere”, la famiglia (estesa) come perno
In 6 tracce su 12 l‘amore diventa movente, motore d’azione e risposta esaustiva alle mancanze, affiorando principalmente come assenza nelle forme più malinconiche e sofferte, come presenza per gli amici di una vita.
L’effetto dei silenzi punitivi (“IL GIOCO DEL SILENZIO“) è l’unica palese dedica in chiave negativa, le altre si concentrano sulla relazione del sé-con-le-cose, e del sé-con-le-persone.
L’incapacità prettamente maschile di mostrare le proprie emozioni (“NON PIANGERE“) con le sue annesse disfunzionalità comportamentali tengono per mano la freddezza dei rapporti genitoriali che viene affrontata e vivisezionata – dopo circa 9 anni di carriera musicale -, cercando di andare a trovare in questa la ragion d’essere del rapporto conflittuale con sé stesso (“PER TE“) e la mancata gratificazione per i traguardi (spesso sostanziata, di nuovo, dal denaro).
Ricordo quando pa’ ha perso il lavoro
Ernia – Neve (“No Hooks”, 2016)
‘Ste aziende se ne sbattono, non è un problema loro
Eppure quella volta lui non ha mollato un cazzo
Tra di noi restiamo freddi, per questo non lo ringrazio
Il cambiamento non si evita, che toro
Ha fatto un giorno solo da disoccupato, era pure domenica
Lui dice che cambiare è come nascere di nuovo
Nasci nuovamente, ma muori in braccio all’ostetrica
Celavo i sentimenti, è così che mi hanno educato
Ernia – BUONANOTTE (“IO NON HO PAURA”, 2022)
E, se tu li conoscessi, pure i nonni sono freddi
A volte sembriamo formali pure con gli affetti
Il sentimento che dà il nome al disco compare in maniera chiara e limpida in “BERLINO” (dedicata alla sorella trasferitasi nella città per motivi lavorativi) e nella title-track a mo’ di confessione, il punto di riferimento che ha permesso all’autore di affrontare sé stesso, i suoi deficit comportamentali e le soddisfazioni che oggi lo rendono finalmente “GRATO“: la sua compagna, sua figlia, la sua famiglia tutta e gli amici storici.
A Vale
Ernia – PER SOLDI E PER AMORE (“PER SOLDI E PER AMORE”, 2025)
Che pure in gravidanza non l’ho vista mai andare
La mattina se non all’alba
Potresti accomodarti e non l’hai scelta come via
Non potevo sceglier madre migliore alla mia genia
Conclusioni
In redazione, parlando di questo disco, Simone ha detto: “sembra che viviamo tutti la stessa vita” e credo che forse, questa frase, permetta di tirare le somme in maniera lucida.
Molte persone possono riuscire a rivedersi in questo disco e riescono a dialogarci perché Ernia, da ragazzo “della classe media“, parla ai cosiddetti “normali”, ai figli e alle figlie della piccola-media borghesia che non hanno fatto una vita di strada, ma solo lievi effrazioni, rimanendo nel proprio, cercando di sgomitare per trovare una propria posizione. Una vita come tante.
Se da una parte il comparto testuale risulta di alto livello (forse il più alto di Ernia), meno lo penso delle melodie, dei beat di Charlie Charles (curatore del progetto), che percepisco come sonorità già battute, a-personali, ammiccanti ad un pubblico ampio e generale. In particolare modo, mi riferisco ai ritornelli che entrano ed escono senza fatica dalle orecchie di chi il rap lo mastica poco.
Per queste motivazioni resta un po’ di amaro in bocca: “PER SOLDI E PER AMORE” risulta un album solido, coerente con la discografia di Ernia (soprattutto con l’ultima parte) che, senza alcun tipo di compromesso, sarebbe potuto diventare un classico del genere; continua infatti a permeare l’idea che quando il rap lo si esporta verso l’età adulta si sceglie di fare le canzoni d’autore e meno le barre.
Un po’ per soldi, un po’ per amore, un po’ per il cambiamento che va saputo accettare in tutte le sue forme.
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