Dopo il successo assoluto del BV3, simbolo di un anno ricco di release interessanti quale il 2020, il progetto del dj olbiese Slait non smette mai di stupire neanche gli ascoltatori più viziati. Stavolta è il turno di TESTAMENTO (La Resa dei Conti), un brano che riesce ad attirare l’attenzione non solo dei music nerds, ma anche dei fan della tanto acclamata Gomorra – La Serie ideata da Roberto Saviano e ormai vicina all’ultima stagione, in uscita il 19 novembre su Sky.
Già la riconferma del trio Slait, Young Miles e Low Kidd è una notizia che ci ha fatto molto ben sperare, a questi si aggiungono nomi freschi come quelli di Shari e J Lord, entrambi giovanissimi, che ultimamente hanno fatto molto parlare di sé nella scena grazie a collaborazioni di tutto rispetto, la prima grazie a produzioni e featuring con Salmo in L’ANGELO CADUTO e in FOLLIA, il secondo per essere apparso in diversi album dei big, per citarne solo alcuni Massimo Pericolo in TROIA, e Mace in SCOSTUMATO assieme al veterano Fritz Da Cat.
Ciò che si percepisce fin dal primo ascolto di TESTAMENTO (La Resa dei Conti) è un mood solo: desolazione. Un piano riecheggia in lontananza e si distorce ad ogni battuta in pieno stile Doomed To Live dei Mokadelic… Inizia il monologo-strofa di J Lord, racconta dei personaggi della serie che, senza fare spoiler, sono lasciati a loro stessi in un mondo di demoni. Le barre del rapper di Casoria abbracciano un discorso che dal particolare diventa totale, descrivendo quasi dalla prospettiva di un bambino che viene privato della sua innocenza per servire un mondo malato. Questo monologo ha dei tratti senza dubbio autobiografici, episodi come questo hanno segnato infatti moltissimi ragazzi nel corso degli anni, tra cui lo stesso J Lord, ancora giovanissimo e con una carriera davanti, che il più delle volte ha dato prova di voler condannare ma allo stesso tempo salvare la realtà da cui proviene, come un giovane Nas a Queensbridge. Questa voglia di riscatto si rende del tutto manifesta nella seconda strofa: i toni si fanno più aggressivi, lo sguardo è più critico, la posta in gioco è più alta. Anche la strumentale riesce ad accompagnare questa sua trasformazione in maniera impeccabile, facendo ruotare ogni singolo elemento attorno al giovane rapper, indiscusso protagonista di questo brano.
Shari ha invece un rilievo all’interno del brano che ricorda molto la celeberrima Mara Sattei nella hit radiofonica ALTALENE. Gestisce il ritornello senza perdere un colpo e nel pieno spirito della Napoli descritta da Saviano in cui, appunto, “tutto quello che hai può finire in un attimo”.
Nel beat si sente tutto quello che ci aspettavamo da un pezzo targato BLOODY VINYL, la direzione artistica di Slait, la precisione millimetrica di Low Kidd e la frizzante giovinezza di Young Miles sono tutti elementi ricorrenti. La continua voglia di portare un pezzo di underground nell’ascoltatore mainstream, riuscendo comunque ad adattarsi ad un contesto come quello radiofonico.
Le ultime battute sono scandite da un ritmo più veloce, la strofa di J Lord si spezza e il brano inizia letteralmente a correre, quasi rispecchiando la situazione attuale del rapper che, al rapidissimo decollo della sua carriera, si trova ad avere grandi responsabilità ad un’età che molti considererebbero prematura.
Ora però c’è solo una cosa da fare, iniziare ad agire.
Di Riccardo Impagliazzo
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