Ci sono artisti che per maturare la realizzazione di un progetto impiegano diversi anni e chi invece riesce a produrre anche più di un disco nell’arco di 365 giorni, Veggie, di solito, è stato sempre nel mezzo. Vegas Jones ha sempre abituato il suo pubblico a numerose realese, che siano singoli o dischi, nell’arco di – relativamente – brevi periodi.
Nonostante questi presupposti “Jones Mixtape”, ultima fatica del rapper di Cinisello uscito venerdì scorso, ha richiesto ben 3 anni di lavorazione, per questo motivo sorgono spontanei alcuni quesiti: come mai tutto questo tempo? Cosa rappresenta “Jones Mixtape” all’interno del percorso di Vegas Jones?
Fortunatamente abbiamo avuto la possibilità di partecipare alla conferenza stampa di presentazione del progetto nella sede di Milano di Sony Music Italia per poter scambiare qualche battuta con l’artista stesso.
Una volta varcata la soglia della stanza della conferenza, ci hanno fatto accomodare a semicerchio intorno all’artista e, dopo averci consegnato una cartella contente il comunicato stampa in versione fisica, ci hanno fatto ascoltare alcuni brani in anteprima per permetterci di avere una visione più completa di ciò che ci saremmo dovuti aspettare.
Non appena ci è stato concesso lo spazio dedicato alle domande, siamo intervenuti immediatamente cercando di sciogliere il dubbio che secondo noi si palesava maggiormente: Come mai tutta questa attesa? E come l’vissuta quest’ultima Vegas stesso?
Vegas risponde prontamente a questo quesito, seppur senza sbilanciarsi troppo in dettagli o eventi personali, limitandosi a definire questi ultimi anni lunghi e tortuosi, aggravati dalla presenza di persone nella vita di Matteo che lo hanno discostato da una chiara visione artistica e della sfera privata, costellata di delusioni e dubbi. Nonostante ciò il rapper classe ‘94 afferma ormai di aver raggiunto una tranquillità tale da potersi dedicare al 100% sui suoi progetti come ha sempre fatto definendo questo momento storico della sua carriera con una metafora tanto semplice quanto potente:
“Amo la mia carriera, amo il mio percorso i dischi che ho pubblicato, sono il primo fan di me stesso. Pochi giorni fa riascoltando “Oro Nero” ho pensato “Wow, è ancora così fresco, siamo ancora così freschi”, e tengo tutti i miei dischi d’oro e platino appesi sulla parete. Nonostante questo, i miei vecchi lavori, da ora, sono tutti appesi su una parete nera, da “Jones Mixtape” saranno attaccati su una parete bianca”.
Con questa dichiarazione, Veggie ci fornisce già la chiave di lettura del progetto facendoci capire che probabilmente non sarà questo il disco che (ri)svolterà completamente la sua carriera, bensì è un percorso, è un nuovo punto di inizio per un viaggio che prospetta essere ancora lungo e non privo di sorprese.
Che siamo davanti ad un nuovo momento per l’artista di Cinisello, si percepisce già al primo ascolto del Tape. Viene data moltissima importanza alle basi e non solo per quanto rigurda la qualità dei suoni, ma proprio alla creazione di un mood per ogni singola traccia che lavora ai fini di una realizzazione creativa realmente omogenea, consegnandoci così un prodotto che ci fa immergere completamente nell’immaginario e nell’attitude dell’artista. Questo – ricordiamolo – è sempre stato il maggior punto di forza di Vegas, l’immaginario e i mood sono sempre stati le sue priorità, e questo progetto fortunatamente non fa eccezione. Se nei lavori precedenti, tale progettazione, la trovavamo soprattutto nei testi, oggi lo troviamo in tutto l’impianto del brano.
Per quanto riguarda invece le liriche, c’è poco da dire (e non è un male) visto che l’intero progetto sembra essere un sunto ed un’autoanalisi del percorso principalmente artistico svolto finora, ripartendo dalla descrizione dello stile di vita e dell’attitudine di quando l’artista iniziò il suo viaggio, per poi passare agli anni della svolta fino ai giorni d’oggi. Tutto il progetto mira a farci ripercorre un percorso personale di grossa caratura, tentando di riprodurre le sensazioni che l’artista sente oggi al solo ricordo.
Ultimo appunto, davvero degno di nota, va fatto alla scelta dei featuring e alla realizzazione degli stessi: ben 9 e tutti, a detta dell’artista, tenuti insieme da un rispetto reciproco, sia come artisti che come amici. Il rapper, infatti, puntualizza a più riprese la spontaneità con i quali sono stati inseriti, scelti e prodotti. Tutti sembrano centrare appieno i mood, le metriche e le liriche che il disco si è prefissato finendo ad arricchire un progetto che già brillava di luce propria.
“Jones Mixtape” è un nuovo inizio, un progetto di ripartenza che rimette in gioco le già ottime e affinate abilità di un’artista che non ha paura di fare un passo indietro. La persona che si nasconde dietro Vegas Jones ha avuto la volontà di metabolizzare ciò che ha vissuto, ciò che ha intorno, per poterlo inserire in quella che potrebbe essere una delle tappe più importanti della sua carriera. Saremo anche di parte per il bel clima che l’artista ha creato in questo incontro, ma ci sentiamo di augurare un buon viaggio a tutti.
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