Dopo ogni evento che comporti una spaccatura seguono anni di assestamento, in cui questo cambiamento repentino e radicale diventa uso comune, si radica nella cultura e nella memoria collettiva, passando da novità esplosiva ad abitudine, normalità. Questo è quanto accaduto alla trap negli anni successivi al tanto raccontato 2016, ed è in questa fase di assimilazione che esce “QVC 8“.
È il 28 dicembre 2018 il giorno in cui il tape vede la luce, a cavallo del biennio 2018-2019. Spotify ormai era già diventato il punto di riferimento per la fruizione musicale e sempre più ragazzini, affascinati dalla nuova facilità con cui la propria musica poteva essere pubblicata e dalla promessa di una rapida scalata sulle orme dei “bimbi, inondavano di singoli la scena musicale, saturando quasi immediatamente la neonata scena trap.
Allo stesso tempo, i big stavano iniziando a riconoscere le potenzialità di questa nuova corrente, arrivando alle prime collaborazioni con le nuove star (gli esempi più grossi sono il remix di “Scooteroni” e “Lamborghini” di Guè e Sfera, ma ce ne sarebbero molti altri) ed è in questa situazione che Gemitaiz deve pensare a come strutturare il nuovo capitolo di “Quello Che Vi Consiglio”.
Nell’episodio della Gemgrafia che riguarda il volume 7 della saga è stato detto come quello fosse un primo passo verso questi sound, con brani come “Gigante” e “A Me Mi”, ma qui la sperimentazione diventa la base da cui partire. In QVC 8 Gem abbraccia completamente l’idea di trap e porta la sua idea, la sua versione, la sua visione di come andrebbe fatta.

Le hit americane: Quello che Gem ci consiglia
Da sempre, e lo stesso nome della saga lo suggerisce, i mixtape dell’artista romano sono sempre stati sì un modo di far girare il proprio nome, ma soprattutto una possibilità di condividere col pubblico la musica che ama, di divertirsi, di prendere la musica meno seriamente rispetto agli album, più serenamente, libero da vincoli, con quell’entusiasmo che si ha ad inizio carriera e che nella maggior parte dei casi finisce col perdersi.
Per arrivare a questo progetto Gem si informa, seleziona, approfondisce i principali artisti trap d’oltreoceano arrivando ad una propria idea di validità, di bellezza, di cosa merita una riproposizione e cosa no. Non è un caso che “QVC 8” sia uno dei capitoli con più hit riproposte, se prima aveva un bagaglio infinito da cui attingere qui si trova ad affrontare una novità, e sceglie di approcciarvisi come uno chiunque di noi.
Affidarsi a pezzi così riconoscibili però non è segno di poca ricerca, è una scelta chiara dell’artista. La volontà di proporre un progetto così discostato al suo stile abituale rischia di far storcere il naso ai fan che lo conoscono da molto tempo, ma se questa sperimentazione viene accostata a suoni immediatamente riconoscibili l’effetto di novità viene in qualche modo addolcito, rendendo la digestione dello switch stilistico più facile.
In “QVC 8” troviamo “GOTTI” di 6ix9ine che diventa “Davi“, “Drowning” di A Boogie With Da Hoodie in “Passa” con Tedua, “Walk It Talk It” dei Migos come base per “Rossi” con Vegas Jones e Nayt, e tante altre ancora da Rhianna a Bad Bunny passando per Post Malone, i nomi sono tutti di primissimo livello ottenendo una fotografia abbastanza variegata e fedele di quella che è la musica internazionale di punta in quel momento.
Questo però è il primo tape che vive la scissione con lo streaming: infatti basterà entrare su Spotify per rendersi conto che non tutte le tracce sono presenti. Per l’evento, il rapper romano caricò il tape intero su un sito internet e il tape con le basi autoprodotte e non intaccanti il copyright sulle piattaforme streaming.
La ricongiunzione con la nuova scena
Come accennato nel precedente paragrafo la scelta dei featuring coinvolti in “QVC 8” diventa interessante nel momento in cui si nota che per la maggior parte sono nomi inediti, usciti dal movimento 2016. Abbiamo i già citati Tedua e Vegas Jones, Carl Brave, Quentin40 e Ketama 126, tutti nomi che contribuiscono ad avvalorare la credibilità che Gem vuole ottenere anche in questa declinazione del rap. Cerca collaborazioni che lo arricchiscano, che dimostrino che lui è in grado di fare qualsiasi tipo di musica al pari di chi ne fa il proprio cavallo di battaglia.
Ma questo non significa che i suoi dubbi siano scomparsi, anzi.
A più riprese infatti ci accorgiamo di come le critiche ad alcuni specifici valori portati avanti dalla nuova generazione continuino a fargli storcere il naso. La convinzione che esce da questo tape è quella che si possa fare tutto finchè c’è una cognizione di causa, una cura nel farlo che deve rimanere la base fondamentale su cui costruire ogni progetto.
“Prendo tre flow a strofa, solo così perché mi va (Ehi)
Gemitaiz – Rossi feat. Vegas Jones e Nayt (QVC 8, 2018)
Sarei già ricco se potessi metterli in vendita (Ehi)
Tredici mixtape e quattro dischi, campo di rendita (Ehi)
Chiudo ancora le rime, frate’, questo è il mio handicap (Uoh, uoh)”
Il flow, le rime, la capacità lirica sono specialità che Davide ha sempre dimostrato di padroneggiare ad opera d’arte, oltre ad essere i pilastri su cui si basa la sua idea di musica. Qui ha voluto dimostrare che si può fare qualsiasi declinazione del rap, purchè questi punti fondamentali rimangano sacrosanti.
«Che pensi coi soldi che ci faccio?»
La scrittura di QVC 8 si adatta così come il sound al nuovo stile dilagante. Gem non ha paura di parlare di soldi, di fama, di vestiario e gioielli, di festa e droghe. Ma sceglie di farlo a suo modo, come ha sempre fatto, alternando sfarzo ed introspezione in un bilanciamento continuo capace di tenere alta l’attenzione e l’interesse dell’ascoltatore.
“Soldi nelle giacche, 23
Gemitaiz – Davi (QVC 8, 2018)
Sulle scarpe con il big logo, senti me
Tanta Roba è come il sole, wordplay (Eh)
Guardo venti tipe nude sul display”
Alcuni brani sono puramente caciaroni, esercizi di stile col fine unico di assimilare totalmente il nuovo stile alla base del progetto, altri invece ne riprendono le tematiche declinate in altre direzioni, portando il punto di vista dell’uomo dietro l’artista, ricordandoci che, per quanto siano affascinanti gli agi della vita, non ne rappresentano l’essenza, fatta invece di momenti, di emozioni e di passione.
“Per sapere l’ora non mi serve un Rolex
Gemitaiz – Che Ci Faccio (QVC 8, 2018)
Guardo il cielo, frate’, o guardo il sole (Eh)
Basta che torno a casa e scrivo una canzone”
Una caratteristica che non può mancare nei progetti di Gemitaiz sono i brani conscious, dove Davide prende il timone e ragione su di se, sulla sua vita, andando sul personale. QVC 8 non fa eccezione, con brani estremamente carichi dal punto di vista emotivo come “Ye Ye Ye“, “Rainman” e “Outro (QVC 8)” che ci riportano alla mente quanto può essere profondo e riflessivo questo artista.
“Ora sto bene e non ci credo, prima non ero lo stesso
Gemitaiz – Ye Ye Ye (Gemitaiz – QVC 8, 2018)
Mi sentivo al cimitero, ci volevo andare presto
Sempre qui, come una roccia al vento, sempre qui
Chiuso in una stanza, fra’, sul cuore ho scritto “Vendesi””
QVC 8 risulta essere un’altalena, un continuo saliscendi di mood, una montagna russa che passa dal farci saltare e muovere la testa a riflettere su noi stessi nell’arco di poche tracce, capace di avere un brano adatto per ogni mood, per ogni ascoltatore, un progetto completo.
Non dimentichiamoci poi che è proprio qui che troviamo “Senza Di Me“, ancora oggi una delle hit più grosse che Gem sia mai stato capace di fare, e in un certo senso un manifesto del suo approccio alla musica.
Forse non sarà il capitolo più iconico della saga, forse è sottovalutato visto che non se ne sente parlare così spesso, ma se ascoltato a distanza di anni è in grado ancora di reggere il passo, oltre che farci scendere una lacrimuccia ripensando a brani che hanno fatto parte della vita di tutti noi. Un’operazione nostalgia a risentirlo oggi ma che rimane una dimostrazione di come, se fatto con i giusti criteri, anche un esperimento può diventare una vittoria.
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