Un doppio singolo, due facce della stessa medaglia. Esce Petalj, Pt. 1, nuovo progetto di un cantautore che negli ultimi mesi ha fatto parlare di sé. Si chiama Andrea Anzivino, in arte Anzj: cantante, musicista e produttore classe 1999. Comincia come producer pubblicando nel 2014 i primi brani strumentali su SoundCloud. Un anno dopo decide di aggiungere penna e voce per aprire al pubblico il suo mondo interiore.
Entra a far parte del collettivo Misplaced Fam, che annovera tra i membri anche Young Miles. Con il brano Stanza, uscito nel settembre 2019, inizia un percorso al fianco dell’etichetta indipendente torinese RKH. A luglio 2020 pubblica l’ep ufficiale di debutto Spazjo, seguito da bevo troppo (clancy) insieme a Safe e Jack Sapienza. A dicembre esce 70posizioni coprodotto da Estremo, già producer di Izi e Madame.
Il 26 marzo 2021 è il momento di Petalj, Pt. 1 in collaborazione con Adidawss. Il progetto unisce i brani petalo di loto e petalo di rosa come fossero i lati A e B di un vinile. Dopo aver parlato molto d’amore, Anzj apre un discorso sulla creatività. Un poeta notturno incontra la vita luminosa e passionale che chiede di essere raccontata: il fiore di loto e la rosa hanno bisogno l’uno dell’altra. Nel percorso altri petali lo mettono in difficoltà ma alla fine non fanno altro che nutrire la sua arte.
Intervista ad Anzj.
Ciao Anzj, quando e com’è nata l’idea di pubblicare un doppio singolo?
Nei brani emerge quanto sia simpatizzante del taoismo. Essendo una filosofia basata sul dualismo, ho visto nel doppio singolo una buona opportunità per esprimere al meglio la contrapposizione e complementarità dei due pezzi e dei rispettivi elementi rappresentati.
Sembrano brani meno sofferti e più liberatori rispetto ai precedenti. Quanto sei
d’accordo? Qual è la “scottatura” che ora “non brucia più” come canti nel primo
brano petalo di loto?
Sono brani che all’ascolto mi divertono e caricano. Esprimono al meglio la condizione di artista e il modo in cui mi interfaccio al resto della vita tenendo sempre in conto il fatto di essere un “petalo di loto”. Sono sicuramente liberatorio nel senso lato del termine: dico chi è Anzj e cosa fa… Questo sono io e chi vuole avere a che fare con me deve avere a che fare anche, e soprattutto, con tutto ciò che viene cantato in questi brani.
Petalj, Pt. 1 rimanda a un immaginario orientale. Quanto sei legato a questo mondo
e all’estetica anime? Cosa significano per te i concetti del Tao e di Yin e Yang?
Sono davvero molto connesso al filosofo Laozi e a tutto ciò che esprime. Piú di ogni altra lettura, quella del Tao Te Ching (che ho affrontato seriamente solo di recente) ha modificato la mia visione della vita e della natura umana nel suo complesso. Non mi addentro nei dettagli perché spero che essi trapelino da ciò che scrivo nei testi. Per quanto riguarda gli anime li guardo senza esserne un fanboy. Sono alla ricerca di intrattenimento di qualità e molti corti di animazione giapponese (che però a livello geografico non hanno nulla a che vedere con la culla del taoismo, ci tengo a specificarlo) hanno esattamente quello che cerco: spesso mi faccio anche ispirare da ciò che vedo.
Nei tuoi pezzi torni spesso sulla difficoltà di scrivere. In sto bene, a volte cantavi “ed era più facile / scrivere canzoni d’amore / quando non provavo niente / per nessuno”; in petalo di loto ti paragoni all’architetto della mitologia greca, Dedalo, in quanto artefice e prigioniero del tuo stesso labirinto di frasi. In petalo di rosa sottolinei la difficoltà di scegliere tra vivere o scrivere. Ho come l’impressione che tu sia uscito da una comfort zone solo strumentale per metterti a nudo anche con le parole. Come è cambiato il rapporto con la tua arte quando hai cominciato a scrivere
anche dei testi?
Bella domanda, mi sono emozionato a leggerla. Quello della scrittura è davvero un argomento delicato che mi tocca nel profondo, sento sempre di non essere compreso e che nessuno possa capire cosa effettivamente significhi “scrivere” per me. Tramite le parole modello la realtà che mi circonda, così come il mio mondo corrisponde esattamente alle parole che utilizzo per descriverlo (sono fan di Wittgenstein, nel caso non si fosse capito). Spesso scrivo per rafforzare la mia condizione, per rendere realtà ciò che vivo nella mia immaginazione. A volte narro qualcosa che ho vissuto ed è già passato, altre mi invento completamente tutto e torno nel mio piano onirico esplorato in Spazjo. Scrivere e fare musica sono due facce della stessa medaglia, portata al collo da un animo innocente che non ha mai smesso di sognare e che inizia ora ad affrontare i “problemi” di un adulto. Spero solo che questa medaglia non diventi troppo pesante (cosa che a volte sento accadere).
Sei poliedrico e ami sperimentare. C’è però un gusto che ti ha accompagnato più di altri o un artista a cui sei affezionato?
Flume, XXXTENTACION, The Weeknd. Rappresentano la triade che mi ispira
costantemente e che lo farà ancora per un bel po’ di tempo. Se trovate un singolo termine che possa esprimere la somma estetica di questi tre artisti fatemelo sapere che inizierò ad usarlo anche io.
Scaviamo sempre più a fondo. Se vuoi, puoi svelare i tuoi ultimi ascolti e consigliarci una canzone.
Wicked Games – The Weeknd.
Torniamo un attimo indietro. Come ti sei trovato a militare all’interno di Misplaced Fam e quando le vostre strade si sono divise?
Non ricordo benissimo la timeline degli eventi, ho una pessima memoria su queste cose e non vorrei fare brutte figure… Per certo appena entrato mi trovai ad avere a che fare con dei ragazzi molto giovani e motivati, bravissimi a fare tutto quello che facevano (sia grafiche che strumentali) con cui ancora adesso parlo quasi quotidianamente. Lì dentro ho conosciuto Adidawss, senza il quale sono sarei mai riuscito a fare due tracce così fresche, e Megick, che ha illustrato diverse mie copertine tra cui quella di Spazjo(ancora adesso uno degli artwork che in assoluto preferisco).
Com’è stato poi lavorare con Jack Sapienza ed Estremo?
Stare in studio con Jack è un sogno: produrre con lui è davvero divertente e la caratteristica timbrica che dà alle strumentali aiuta gli artisti a entrare ancora di più nel viaggio che in quel determinato brano vogliono fare. Oltre a questo siamo entrambi un po’ nerd della produzione musicale, quindi ci troviamo bene a sperimentare tra synth, riverberi a nastro e pedali per chitarra abbastanza strani.
Estremo è un mago su Ableton e ha idee molto innovative per quanto riguarda aspetti come la sound selection e quelli che in gergo vengono chiamati “drop”. Produce con una costanza qualitativa davvero fuori dal comune: a stare in studio con lui si è certi di venire fuori con qualcosa di nuovo e prodotto professionalmente. Trovo che le sue produzioni siano caratterizzate da un’estrema profondità anche a livello di texture e timbriche dei vari elementi, cosa rara da trovare nel panorama attuale.
Il tuo canale YouTube, soprattutto il video di Oblò 2, mi fa pensare che tu abbia un rapporto interessante con il cinema, è così? Dobbiamo aspettarci nuovi video a breve?
Preferisco non dire nulla per ora [usa la carta “emoticon con la bocca chiusa da una cerniera”, ben diversa dallo smile presente nel suo vecchio brano Sadico sottone ?: il ragazzo ha imparato a difendersi, n.d.r.].
Chiudiamo con una domanda obbligatoria. Come stai vivendo le restrizioni dovutealla pandemia? Con che stato d’animo si pubblica musica in un periodo simile?
Sicuramente gli stimoli sono ridotti, però cerco di non abbattermi. Sfrutto il tempo che non posso spendere a stare fuori per sperimentare con nuovi plug-in e metodi di produzione o per leggere libri che altrimenti non avrei mai letto. Diciamo che mi tengo impegnato.
Di Valentina Bellini
Futura 1993: il network creativo creato da Giorgia e Francesca che attraversa l’Italia per raccontarti la musica come nessun altro. Seguici su Instagram e Facebook!
Nessun commento!