Sfera Ebbasta in “Popstar” ironizzava dicendo di scappare come Pac-Man, il personaggio del videogame degli anni 80 che, rinchiuso in un labirinto, aveva il compito di mangiare tutti i puntini lì presenti per accedere al livello successivo senza mai farsi prendere dai nemici, rappresentati da dei simpatici fantasmini che gironzolavano nello scenario. I più appassionati dell’attività videoludica sopra nominata ricorderanno che, sparse nel labirinto, erano presenti, in numero limitato, dei puntini un po’ più grandi che donavano a Pac-Man l’abilità di divorare i nemici per un tempo limitato. L’impressione che ho avuto, soprattutto dopo le ultime notizie, è che Sfera, ad un certo punto del labirinto, abbia trovato uno di quei famosi puntini più grandi, perché si sta mangiando davvero tutto all’interno del mercato musicale.
Attenzione, questa non è un’apologia nei suoi confronti né un mero feticismo per il rapper di Cinisello Balsamo, ma solo un’insieme di constatazioni stese in modo ironico che non faticano a parlare chiaro: Sfera Ebbasta sarà il nuovo giudice della tredicesima edizione di X-Factor.
Riconfermata la solida roccia del programma Mara Maionchi (beniamina del programma, attrazione principale dello spettatore mediamente informato che si sganascia dalle risate davanti alle solite uscite colorite di nonna Mara tralasciando che quella che ha davanti è una signorotta dell’industria musicale) , si vanno ad aggiungere al roster dei giudici del talent anche la cantante Malika Ayane e il cantautore nonché frontman dei Subsonica, Samuel.
Nessuno ha battuto ciglio difronte alle due nuove aggiunte già blasonate, nessuno sfogo, al contrario invece si potrebbero passare ore leggendo gli insulti del leone da tastiera indignato contro Sfera sotto i post del profilo ufficiale social di Sky. Le cattiverie sono di ogni genere; dal classico “punto più basso della musica”, al “Sfera Ebbasta sta alla musica come la Durso al giornalismo”, sfociando anche in un patetico “dopo la storia di Corinaldo lo mettete anche in tv, vergogna” fino a giungere ad insulti pesanti contro la persona stessa e i suoi ascoltatori.
Che il subumano non ha limiti nelle sue bassezze è assodato, ma è necessario dare delle delucidazioni utili al fine di far decodificare il personaggio di Sfera Ebbasta (e per quale motivo X-Factor lo ha ingaggiato) per far calmare le dita impazzite di questi signori che sputano sentenze come i draghi con le fiamme e che battono rabbiosamente sulle loro tastiere e sui loro touch scaricando l’odio nell’internet.
Iniziamo dal punto dal punto di vista musicale. Stiamo parlando del primo artista italiano, fra l’altro classe ’92, che nel 2018 è riuscito a debuttare con tutti i singoli dell’album in classifica, raggiungendo con tutti e undici le vette della chart italiana, accumulando talmente tanti streaming in 24 ore da finire nella “Top 100” globale del servizio streaming musicale Spotify.
Chi lo denigra definendolo un non musicista, sarebbe bene che evitasse uscite prive di cognizione di causa: Sfera, all’età di 14-15 anni, passava in studio un quantitativo di ore incalcolabile (testimoniato dai suoi collaboratori e amici), sicuramente conosce le note musicali, le scale musicali ed in più, oltre a saper cantare discretamente senza autotune, è riuscito a creare il suo marchio di fabbrica inconfondibile capace di mischiare la tecnica del “rapping” al canto, dando vita ad un flow canticchiato orecchiabilissimo e facilmente riproducibile da tutti. Non è Pavarotti, né un Tiziano Ferro della situazione, ma sicuramente non è inascoltabile.
Nel 2019, rispondere a chi definisce Sfera un “non cantante perché fa rap” è abbastanza avvilente, ma si può tranquillamente rimarcare che il rap è etichettato e classificato come musica da tempo immemore oramai, per di più Sfera Ebbasta ne è un baluardo anche perché sta sgomitando nei piani alti per poter monopolizzare con tale genere anche le mittenti locali. In Francia, Germania, Inghilterra, senza nemmeno contare gli U.S.A, hanno tutti un programma dedicato al rap; mi viene in mente ora “Planète Rap” in Francia, in cui vengono ospitati in continuazione rapper che rilasciano interviste poiché sono accettati e considerati, dal senso comune, come artisti e musicisti. In Italia, “Hip Hop TV”, presente nel canale 720 su Sky, non ricopre tale importanza, poiché viene considerato come un programma cuscinetto o secondario scaricato nei canali periferici della mittente. Niente paura, se Maometto non va dalla montagna, è la montagna ad andare da Maometto: l’armata “BHMG”, etichetta autonoma proprietà di Sfera, sta conquistando tutti i maggiori canali; alle poltrone di The Voice, il talent musicale di Rai 2, siedono Gué Pequeno ed Elettra Lamborghini (entrambi in BHMG), mentre su quella di Sky siederà Sfera.
Il giovane rampollo lombardo è un faro ed un portabandiera del genere hip hop, che lo vogliate o no, ed è giusto che rappresenti tale genere e tali valori, ora che sono sulla cresta dell’onda, in tv.
Il triste fatto di Corinaldo, purtroppo, è una tatuaggio indelebile fatto con le tinte sbagliate che Sfera porterà, senza volerlo, per sempre sulla sua pelle, ma continuare ad accusarlo per un misfatto non compiuto da lui è sintomo di frustrazione e della continua ricerca del diavolo da crocifiggere nel mondo delle persone che riescono a trovare la verità grazie a semplici criteri lapalissiani rinvenuti su Facebook scritti su delle foto glitterate e piene di animaletti magici.
La realtà dei fatti è che Sfera non avrebbe bisogno di X-Factor: le certificazioni, i riconoscimenti FIMI, i live continuamente sold out, i suoi due milioni e mezzi di ascoltatori mutuati mensili su Spotify, la stima dei colleghi dell’Oltre Oceano bastano e avanzano. Sfera ne ha già abbastanza per riempirsi lautamente le tasche, è X-Factor che ha dannatamente bisogno di lui.
Dopo che il talent ha subito l’illustre perdita di Fedez, il programma necessita di un succulento vermiciattolo da attaccare all’amo per attirare il target di persone che meno di tutti ora come ora guardano la tv. Nell’epoca in cui basta un tap sullo schermo per poter accedere ai film e telefilm preferiti, diventa davvero difficile attirare di nuovo al “medio-schermo” un giovane. Sfera Ebbasta, attuale idolo generazionale, fa al caso di X-Factor.
Tralasciando il lato appariscente e rosa shocking del trap king italiano e guardando il lato professionale, oltre a Mara Maionchi, è l’unico a possedere un’etichetta musicale propria che può offrire i più disparati sbocchi lavorativi non solamente legati all’industria discografica.
Ultimo in ordine di elenco, ma non il meno importante, c’è la giovane età e la storia difficile avuta alle spalle: quando un qualsiasi ragazzo o ragazza si esibirà davanti ai giudici del famoso talent e guarderà verso la poltrona del tipo con il ciuffo rosso, oltre a vedere un loro quasi coetaneo in grado di metterlo ancor di più a suo agio, vedrà qualcuno che prima di ornarsi di gioielli e vestiti costosi, ha fatto realmente la fame e tanta ma tanta gavetta. Da zero a mille in un battito di ciglia.
Se ci è riuscito Gionata Boschetti (il vero nome di Sfera Ebbasta) perché non dovrebbero riuscirci gli altri? Ed ecco che il sogno americano traslato in Italia infarcito di valori hip hop verrebbe portato sul palco sotto gli occhi di tutti. Se i concorrenti che si esibiranno davanti a Sfera avranno un briciolo di lucidità e autocoscienza in quel momento, sapranno capire l’importanza del personaggio e sapranno carpire ancora più motivazione per tentare di lasciare il segno nella musica.
Ciò che potrà guadagnarci Sfera, invece, in termini pratici, oltre alle esperienze umane e professionali che di per sé sono di una ricchezza infinita, sarebbe anche quella fetta di pubblico di adulti che va dai trenta anni fino ai più anziani. Il rapper saprà dimostrarsi davvero scaltro se sarà in grado di accaparrarsi anche il loro rispetto senza perdere di credibilità e di coerenza, senza recitare nessun copione. Se tale ipotetico obiettivo andrà a buon fine, oltre a riscuoterne un maggior successo economico (non che ne abbia bisogno), sarà in grado di fare un passo definitivo verso la hall of fame della musica italiana: se saprà ingraziarsi e conquistare anche il pubblico più austero e difficile di x-factor, inizierà a materializzarsi la concreta possibilità di essere ricordato per un bel po’.
Chi ne avrà voglia, si accomoderà sul divano e si godrà lo spettacolo. Consigliamo caldamente ai genitori dei ragazzi che ne prenderanno visione di rendersi conto dell’età che hanno, di accettarla, di mettere via i pregiudizi e qualche aperitivo, qualche bevuta al bar con gli amici o qualche serata di gossip, per prendere posto vicino ai propri figli, provando finalmente a capire per quale motivo tale personaggio ha riscosso e sta riscuotendo questo successo barocco degno di una rockstar.
Sono sicuro che chi saprà cogliere l’acume del ragazzo e chi sarà in grado di empatizzare con Gionata, si lascerà ammaliare dal controverso ma spettacolare personaggio di Sfera Ebbasta.
Di Riccardo Bellabarba
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