BigMama all’anagrafe è Marianna Mammone, classe 2000, nata ad Avellino e trasferitasi a Milano nel 2019. Ha iniziato a scrivere rime per sfogarsi, e nell’arco di qualche anno si è fatta notare da produttori e artisti celebri, che l’hanno accompagnata in una crescita musicale di tutto rispetto.
La sua scrittura affronta tematiche che l’hanno colpita personalmente, ma che inconsciamente riguardano gran parte della società e una buona fetta del suo pubblico. Grazie alla sua capacità di raccontare, e di raccontarsi, i suoi brani diventano messaggi universali. Per questo motivo, paragonerei la sua figura a quella di una supereroina: coraggiosa e misteriosa.
Dopo aver pubblicato i singoli di successo Formato XXL, TooMuch e Così Leggera, annuncia il disco d’esordio con l’etichetta Pluggers: Next Big Thing. Si tratta di un EP di otto tracce dal temperamento forte e sincero, tipico stile BigMama, con rime irriverenti e trasgressive. A collaborare nella produzione troviamo Riva e il duo B-Croma, e per ben cinque brani Crookers con cui aveva già un legame professionale. L’unico featuring, invece, vede protagonista il rapper Ensi.
BigMama con il suo estro ed eclettismo si espone anche nello stile, un’eroina contemporanea accattivante dal flow fresco. In attesa di vederla live al più presto, e curiosissimi di questo nuovo lavoro discografico, abbiamo colto l’occasione per farci raccontare da lei qualcosa sulla sua vita e i suoi progetti!
Entriamo nel vivo dell’intervista a BigMama
Ciao Marianna! Hai iniziato a fare musica fin da piccola, nella tua cameretta pubblicando video su YouTube. Adesso sei pronta per l’uscita del tuo primo EP. Com’è cambiata la tua vita e la tua musica dagli esordi ad oggi?
È cambiata moltissimo, mi sento cresciuta non solo anagraficamente ma anche a livello di consapevolezza e artisticamente. Sono partita da un progetto molto più che amatoriale, all’interno delle quattro mura della mia stanza, oggi invece, m’interfaccio con delle realtà che non sapevo nemmeno esistessero. E sono molto felice di questa crescita.
Su Instagram ci annunci che Next Big Thing ci arriverà come una sberla in faccia. Anche la copertina ti vede protagonista con un abito in pelle e in mano un lanciafiamme! Quanto sarà potente questo EP?
È stato dato un tono aggressivo a livello d’immagine perché rispecchia ciò che è musicalmente. Ci sono dei brani forti e diversi dal panorama musicale attuale italiano e aveva bisogno di questa visione potente con la tipa fighissima vestita in pelle, che, tra parentesi, sono proprio io. (ride ndr)
Sei un’artista carismatica con tanti pregi, ma ciò che colpisce di più è il tuo modo di scrivere. Le tue barre affrontano tematiche sociali importanti: quanto è fondamentale per te usare il rap come terapia sia per te stessa che per i tuoi ascoltatori?
È stato fondamentale in fase iniziale di approccio alla scrittura: usavo il foglio come sfogo, scrivevo tutto ciò che non riuscivo a metabolizzare aiutandomi a liberarmi. Maturando, con il tempo, ho capito di avere meno complessi rispetto a quando ero una ragazzina e adesso scrivo anche per sfogo, ma non per forza toccando temi sociali. Sono stata inquadrata come la rapper del Body Positivity e mi ha sempre fatto piacere dare dei messaggi impegnati, avendo anche il ringraziamento di alcuni adolescenti che si sentono liberi di essere ciò che sono anche per come mi sono mostrata; però è stata solo una conseguenza dell’aiutare me stessa, di aver parlato di un mio problema che poi ha interessato anche altri. Queste tematiche non sono presenti nelle mie canzoni per fare l’attivista, ma perché fanno parte della mia vita.
Formato XXL e TooMuch non affrontano solo il tema del body shaming, ma anche quello del giudizio e dei commenti gratuiti della gente sul modo di vestirsi e sul numero dei partner avuti (questo accade soprattutto alle donne). La tua è una risposta diretta e volutamente provocatoria. Quanto tempo, però, hai impiegato per superare e lottare questa fetta marcia di comunità che sa solo puntare il dito?
Io uso sempre l’autoironia, ha avuto una funzione basilare nella mia vita. Inizialmente affrontavo i giudizi anticipando la battuta prima che mi venisse fatta, oppure per risultare quella simpatica piuttosto che bella, perché da più piccola pensavo di non esserlo. Ad oggi, invece, ho capito che adoro provocare proprio perché ho la consapevolezza di non essere sbagliata, in quanto non esiste un soggetto perfetto che tutti possono imitare. Provocando creo delle reazioni che smuovono ideologie più di un messaggio cucito e fatto apposta per sensibilizzare sul tema.
Altro brano importante è Così Leggera, il mio preferito fino ad ora: è sincero e privato. “Cura le mie cicatrici, cancella il passato mio”. Quanto è importante il supporto di una persona cara per lasciare rimarginare le ferite del passato?
La scrittura di Così Leggera è stata molto spontanea, assolutamente viscerale. L’appoggio di una persona cara è fondamentale, però la vita mi ha messo davanti delle condizioni in cui mi sono resa conto che dovevo farcela da sola. Importante si, ma è essenziale l’aiuto che ci diamo da soli.
Tornando a Formato XXL, nomini la tua città dicendo “Ad Avellino non ci torno”. Adesso vivi a Milano, che culturalmente e musicalmente ti ha dato tanto ma si avverte comunque un legame con la tua terra di origine. Come vivi questo odio et amo con il sud?
Disse un grande poeta storico, ovvero Salmo: “dove cazzo vai se non sai da dove vieni?”. Penso che se non avessi vissuto ad Avellino oggi sarei una persona completamente diversa, mi amo al 100% ed è anche merito di quelle origini perché da lì sono partita. Quando vado giù mi emoziono perché lego la città alla famiglia, i miei genitori e i miei fratelli, ma non riesco più ad immaginarmi a vivere e trasferirmi fissa lì. È appunto un rapporto di odio et amo.
Hai uno stile molto d’impatto e non ti sei omologata al solito rap. La collaborazione con Crookers ha dato la svolta del tuo progetto. Com’è stato lavorare insieme a questo importante produttore?
Mi ha cambiato il modo di vedere la musica, è stata la mia prima esperienza professionale. Mi ha fatto capire che serve un forte impegno e non si devono avere eccessive aspettative, è stato come un “papà produttore”. Ovviamente in questo EP è molto presente, lo ritroverete quasi per intero.
Sempre a tema collaborazioni, non posso evitare di menzionare Inoki con cui hai condiviso il brano Mani che mi ha permesso di conoscerti. È stata una delle canzoni che ho ascoltato di più, mi ha colpito la tua strofa perché l’ho trovata brutalmente sincera. Com’è stato per te lavorare con un artista del suo calibro, un rapper dalle rime dure?
Mi reputo fortunatissima perché è stata anche la mia prima collaborazione! Da sempre sono stata una fan di Salmo con cui Inoki aveva avuto dei dissing, ma non per questo ho smesso di ascoltarlo, proprio perché mi piaceva e lo ammiravo molto. Quando l’ho conosciuto di persona, ho scoperto che è molto disponibile, umile e alla mano. Sono una persona molto critica ma non posso fare a meno di dire che quella è una canzone molto bella e ben riuscita. Il testo è pesante, ma è stato scritto quando ho vissuto un momento particolare della mia vita, dove non stavo bene, e mi ha aiutato a vedere la luce in fondo al tunnel. Pensavo: sto male ma sto facendo un feat con Inoki!!
Piano piano il mondo della musica si sta accorgendo delle tue potenzialità, infatti, Spotify ti ha inserita in Radar Italia, che supporta artisti emergenti nei vari paesi. Quanto è stato gratificante per te essere la rappresentante del rap italiano?
Spotify al giorno d’oggi rappresenta la musica: essere stata selezionata per rappresentare il rap emergente è stata la migliore notizia che mi è arrivata l’anno scorso. Ho avuto la sensazione che i “Grossi” del mestiere stanno puntando su di me, dunque, per me è stato molto gratificante.
Oltre alla musica hai un forte stile, io ti trovo sexy e sofisticata nel modo di vestire e nel make-up. Zalando ti ha scelta come testimonial e sei finita su cartelloni pubblicitari enormi in giro per le città, compresa piazza Duomo a Milano. Com’è stato far parte di questo progetto e quanto ti è affine il mondo della moda?
Adoro la moda, chi mi conosce sa che esco di casa sempre vestita diversamente, sorprendendo con look non legati al mondo delle passerelle ma che comunque mi diano un effetto wow! È stato incredibile vedermi in quei cartelloni in zone di Milano che frequento abitualmente. Mi sono svegliata con i messaggi dei miei amici entusiasti che mi indicavano tutte le zone in cui mi avevano vista e infatti poi ho fatto un tour molto ironico e simpatico su Instagram dove tra un monumento e una piazza c’ero io in versione gigante.
Proprio grazie a questo progetto hai realizzato la cover di “Nessuno mi può giudicare”, di Caterina Caselli: quanto hai interiorizzato questo brano? Lo avresti scelto senza la spinta della campagna pubblicitaria?
È un brano molto attuale, anzi ho trovato che si avvicini molto a TooMuch che ho scritto io. Non sono una grande ascoltatrice di musica italiana vecchia, avevo sentito il brano ma studiando bene il testo ho pensato: ma sembra Big Mama degli anni ’60. Quindi lo avrei scelto proprio perché è azzeccato alla mia persona.
La tua dimensione live è puro spettacolo: hai avuto dei concerti al circolo Magnolia, hai condiviso il palco con Inoki per il suo tour, ecc. Come ti senti su un palco? Avremo occasione di ascoltarti dal vivo in occasione di questo nuovo EP?
Sono più una persona da live che da studio, è la cosa che preferisco. Muoio di ansia prima di salire sul palco, ma mi piace molto stare al centro dell’attenzione tramite la mia passione e ciò che voglio fare nella vita. Per questo EP ci sarà un tour che annuncerò molto presto!
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