“Tradimento“” più di tutti i dischi precedenti (e forse anche futuri) è un album figlio del suo tempo, soprattutto figlio degli umori che si respiravano in quegli anni. Non si tratta solamente del banale aspetto musicale ma l’intero progetto è immerso e contestualizzato in quei burrascosi e confusionari anni di inizio millennio.
Siamo nel 2006
Nel nostro caso l’anno chiave è il 2006, un anno che subito ci fa viaggiare con la mente e ci riporta a Berlino la sera del 9 luglio su quel prato verde, la corsa coi capelli al vento di un inaspettato Fabio Grosso fa esultare milioni di Italiani. L’Italia sul tetto del mondo, sì ma non c’è una bella vista.
Il Tg in quegli anni si apre con i morti della guerra in Iraq o in Libano e così l’idillio subito si spegne. Infatti, è proprio nel 2006 che l’occidente inizia a confrontarsi a più riprese con i propri vicini in Medioriente: la guerra dei 33 giorni tra Israele e Libano, l’ennesima guerra civile palestinese e l’ormai infinita seconda guerra del Golfo alla ricerca di Sadam Hosseini portano il 2006 a essere uno degli anni più sanguinosi della storia recente. Ovviamente c’è altro, se nel 2004 veniva fondato Facebook, il 2006 è l’anno di Twitter e dei 140 caratteri, a riprova dell’accelerazione dei tempi.
E in Italia? La situazione è molto delicata, le dimissioni di Berlusconi portano al governo Prodi II, c’è sfiducia attorno la classe politica ormai troppo trasformista e incapace a essere bussola equilibrata nella vita dei cittadini, poi ancora Calciopoli getta una nuova luce sul calcio e la strage di Erba dà in pasto ai mass media il dramma di una tragedia privata.
Vi parlo di questo perché di musica in quegli anni non c’è granché, sono anni grande stagnazione per l’hip hop e di conseguenza, soprattutto per il rap nostrano. Al netto di ciò, è proprio in questo anno che prende vita “Tradimento”, una delle pietre miliari del panorama rap italiano.
Dopo “Mr. Simpatia” per Fabri Fibra sono anni complessi fatti di riflessioni, ripensamenti e ‘disintossicazioni’ dal proprio estroverso personaggio. Il conflitto interiore tra Fabrizio, Mr. Simpatia e Fabri Fibra sembra avere una risoluzione proprio nella scrittura di “Tradimento” primo album rap a essere distribuito e supportato da una major.
Fabrizio capisce che il personaggio di Mr. Simpatia, tracotante di aggressività gratuita e volgarità, non è sufficiente a descrivere in rima la realtà che la circonda, di conseguenza Fabri Fibra diventa l’unico tramite tra Fabrizio Tarducci e il mondo esterno. La morte di Mister Simpatia viene annunciato proprio in Rap In Guerra, primo brano di Tradimento, ma più in generale il tema della morte e della rinascita è uno dei punti chiave del disco che rende l’album un’esperienza catartica per il rapper di Senigallia.
Attenzione: questo non è un nuovo album di Fabri Fibra
Fabri Fibra – Rap in Guerra (Tradimento, 2006)
Questa è la morte di Mr. Simpatia
Se trovate questa roba troppo volgare
Ritiratela e andatevene affanculo, ahahah
Possiamo considerare “Tradimento” il primo disco del Fabri Fibra moderno: un rapper lontano pochi chilometri dall’esperienza di Mr. Simpatia e anni luce dalle ‘turbe’, ma forse più vicino a quello che conosciamo.
Il cambiamento è reso anche nella cover del disco dove per la prima volta mostrandosi al pubblico senza filtri fissa negli occhi i propri ascoltatori quasi nel voler dire: “eccomi, Fabri Fibra sono io, memorizzate la mia faccia perché la vedrete spesso”.
In “Tradimento” Fibra rimodula quel linguaggio puramente aggressivo che lo aveva caratterizzato adattandolo a un realismo che affronta in maniera cinica la realtà.
Eppure, la storia del ‘tradimento’ di Fibra ai danni dell’underground inizialmente non è una storia di successo; l’Universal era restia a investire in un progetto rap, giovane e così lontano dalle hit parade italiane. La chiusura verso questo nuovo genere era tale da portare Universal Italia a essere l’unica Universal al mondo senza un rapper.
arrivò Pascal Nègre, presidente di Universal Music France, uno che aveva lavorato con i Public Enemy dei tempi d’oro. Fece la prima riunione di Universal Music Italia e dopo aver ascoltato tutti disse: «Bene, tutto bello, ma voi mi state dicendo che l’unica Universal nel mondo priva di artisti rap è quella italiana?» E allora gli rispondono: «Ah, ma noi avevamo una cosa che forse…» Mi vennero a chiamare, andai lì con i demo di Fabri Fibra e il francese ne rimase entusiasta, pur non capendo una parola dei testi in italiano. Tagliò corto: «Investiamo su questa cosa, subito». Quindi posso tranquillamente affermare che il primo a investire davvero dei soldi seri sul rap italiano è stato un francese.
Paola Zukar – Rap: una storia italiana., in formato E-book, Milano, Baldini + Castoldi (2021), pag. 76.
L’impatto di “Tradimento” è noto a tutti, tanto da essere un secondo big bang nella storia del rap italiano. Un disco in major presupponeva una preparazione diversa rispetto a un disco indipendente: il marketing e la vendibilità entrano con prepotenza nella creazione artistica dell’album, così come i singoli.
Fibra decide di presentarsi al pubblico con “Applausi per Fibra” un biglietto da visita che è più una dichiarazione di intenti che pura autocelebrazione. Gli applausi sono un modo per supportare il rapper più che celebrarlo, un banger che in bilico tra la sua vita artistica e quella privata fa il resoconto di una gavetta di oltre dieci anni diventando un inno generazionale.
Gli applausi fanno rumore e molto. Il fragore dele mani che battono arriva in America, oltreoceano, alla corte di Jay-Z, il quale ascoltando la strumentale prodotta da Big Fish rimane stupito e decide di usarla in un live rappandoci sopra Dirt Off Your Shoulder.
Ora se tu hai seguito il mio percorso come se fosse un concorso
Fabri Fibra – Applausi Per Fibra (Tradimento, 2006)
Allora fai l’ultimo sforzo e chiediti il perché
La sua presunta morte, “Io odio Fabri Fibra”, la sfiga.
La sua presunta morte, “Io odio Fabri Fibra”, la sfiga. Tutti questi elementi aiutano nella creazione di un personaggio outsider e fuori dai bordi. Fabri Fibra già prima di “Tradimento” era un elemento particolare nel panorama rap: rifiutato sia dalle etichette che dai centri sociali, la sua personalità non si rispecchiava in nessun altro rapper italiano e proprio questo, forse, è stato il suo punto di forza.
Fibra in major non portava tanto l’hip hop in una casa discografica quanto il rap di Fabri Fibra, un rap lontano dal gangsta oltreoceano, politico e impiantato fin dalle radici nell’attualità italiana. “Tradimento” è questo: uno spaccato reale di una società in crisi, un album di frontiera in cui il rapper di Senigallia è alla pari di un soldato in guerra gettato in un mondo ultra-competitivo. E questo Fibra lo sa bene. In “Tradimento”, infatti, cerca di piazzare il suo nome, nella quasi totalità delle canzoni dell’album è presente la sua firma anche in maniera distorta e invertita.
Prima del 2006 la parola commerciale all’interno del sistema rap non esisteva proprio perché non esisteva mercato, poi quasi per magia eccola lì; il famigerato “rap commerciale” con a capo Fabri Fibra era accusato di alto tradimento nei confronti dei rapper puri e senza macchia, ma è veramente così?
Se oggi verrebbe da ridire, ai tempi la faccenda era presa seriamente. “Tradimento”, però, non ha nulla di costruito a tavolino e per questo basta guardare l’anticonvenzionale e disturbante elettronic press kit del disco rilasciato pubblicamente nel 2016 in occasione del suo decimo anniversario.
Il video, oltre che a dare interessanti chiavi di lettura del disco, offre anche il perché del titolo. “Perché è un cambiamento mentale che ho avuto” una risposta tanto criptica quanto vera,
“Tradimento” è il disco del cambiamento verso la fase matura del rapper marchigiano, lo denotano le liriche del disco. Rap in Guerra con i riferimenti al G8, alla guerra in Iraq e al grottesco interesse dei media verso la cronaca nera costituiscono un’esperienza d’ascolto difficile e non per tutti, ma è solo l’inizio.
La discesa nell’inferno dell’attualità prosegue, tra pezzi carichi di misoginia e violenza (in particolare verso il mondo delle veline) come Coccole e Ogni Donna. Si toccano temi sempre più forti come in Cuore di Latta che ha come tema il delitto di Novi Ligure o più di tutte Mal di Stomaco, un vero e proprio rotocalco di eventi drammatici, fino a toccare l’accanimento dei media nei suoi confronti nel ritornello e nell’iconico video.
Nel tentativo di dare una chiusa all’intero disco Fibra scrive Idee Stupide, brano fondamentale per il suo percorso e per la sua carriera. Se “Tradimento” il più delle volte risulta un disco conflittuale in “Idee Stupide” si sveste del trucco da rapper cattivo e inizia a parlare allo specchio. Un flusso di coscienza solipsistico posto ai margini della tracklist, ma non come ultima traccia, quasi a voler essere una parentesi, un sospiro di sollievo dal cinismo e dalla cattiveria. Le idee stupide “sono le idee che non portano a nulla” sono i pensieri da evitare che però molte volte tartassando il cranio come un martello pneumatico.
Ci sarebbe molto altro da dire ma senza dubbio “Tradimento” nel 2006 doveva essere stata un’esperienza scioccante. Non solo la prima grande porta aperta al rap italiano ma qualcosa di più, un disco che in controcorrente, tra le polemiche, naviga e vince. Sicuramente non il motivo principale, ma uno dei grandi tasselli per cui il rap oggi è grande e conosciuto. Se il rap attualmente è il genere di punta nelle case discografiche è merito anche della piccola rivoluzione causata da “Tradimento”.
Il disco ottiene a distanza di pochi mesi il disco di platino, un traguardo importantissimo che lega il rap anche al successo commerciale. Per celebrare questo traguardo il 1° dicembre 2006 esce Pensieri Scomodi, uno street album contenuto nella Platinum Edition di Tradimento. L’importanza di questo disco è data anche dalla reloaded uscita nel 2016 in occasione del decimo anniversario di Tradimento. Proprio il remix di Idee Stupide contiene uno skit con Marracash che restituisce l’importanza avanguardistica di Tradimento in particolar modo ad’ opera di un outsider come Fabri Fibra.
– Come, come ti sembrava, cosa pensavi di “Tradimento” all’epoca?
Fabri Fibra – Idee Stupide feat. Claver Gold + skit Marracash (Tradimento 10 anni Reloaded, 2016)
– Ehh, questa è una gran bella domanda, perché all’epoca, pensando a quello che pensavo ai tempi di “Tradimento” ero troppo in competizione per pensare [..] Ma tu eri troppo avanti, eri troppo avanti rispetto a noi nel percorso, è quello, capito? [..] Cioè, tu eri l’unico che ce l’avevi fatta, ci avevi messo l’impegno sul disco che aveva spopolato, in più facevi un tipo rap che ai tempi era molto diverso da quello che facevamo noi,
Nel maggio 2006 esce Tradimento, tra i primi album rap a firmare per una major e il resto, come potete vedere, è storia.
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