Che ti faccia innamorare istantaneamente o ti faccia cambiare canzone dopo dieci secondi, una cosa è certa: davanti a Deriansky è impossibile rimanere indifferenti. Dario Donatelli, rapper autoprodotto di Parma, classe ’99, non è uno che le manda a dire. Per questo o lo ami o lo odi, difficile trovare un compromesso.
Troppo unico per essere accostato a qualsiasi altro rapper, Deriansky ha il fascino degli artisti spartiacque. Infatti divide, sia gli ascoltatori che la folla sotto al palco: i poghi durante il suo concerto al MI AMI 2022 sono ancora ben impressi nella mente.
Un bisogno espressivo che, visto il titolo del suo ultimo album, non può che essere viscerale. Qonati è il secondo disco del rapper in forza ad Asian Fake, realtà discografica che raramente sbaglia un colpo. Il titolo racchiude il concept dell’intero progetto, nato quando Dario è stato ricoverato in ospedale proprio perché non riusciva a smettere di vomitare.
Una volta svuotato di tutto lo schifo che un giovane nel nostro Paese è costretto ad ingoiare, era chiaro che qualcosa doveva cambiare. Più che di cambiamento è giusto parlare di evoluzione. Dopo il primo album Qholla l’immaginario di Deriansky diventa ancor più definito in qonati.
Quest’ultima raccolta è la colonna sonora del Sottosopra di Stranger Things. Tra rumori metallici e stridii digitali che solitamente non appartengono al bagaglio di un rapper, Derio sputa tutto quello che non accetta di una realtà che, di fatto, è ribaltata.
Ad impreziosire il tutto, un lavoro maniacale di sound design in fase di produzione, alla ricerca del dettaglio che lo contraddistingua: perché Deriansky suona solo come Deriansky.
Con delle premesse del genere è facile immaginare le tematiche che vengono esplorate: disagio, incomunicabilità, ansia prendono forma nel personaggio di Flat Face, protagonista dei videoclip dell’artista. Un alter ego inquietante ma a tratti anche comico, come il futuro che abbiamo davanti.
Deriansky è il ragno sotto al letto quando sei aracnofobico: spaventoso e rinnegato, ma sempre pronto a proteggere il perimetro della casa dall’arrivo di altri insetti. Qonati è un’opera musicale che si offre per assorbire il dolore altrui come uno scacciasogni intrappola gli incubi, così che noi possiamo dormire sonni tranquilli. Anche quando sotto al letto prolifera una colonia di ragni.
Deriansky è per stomaci forti. Siete stati avvisati.
Intervista a Deriansky
Ciao Dario, ascoltandoti mi hai ricordato a tratti i Sxrrxwland, con cui condividi anche la label. Nelle produzioni vi accomuna sicuramente l’utilizzo di suoni metallici e stridenti, ma anche nei testi trovo dei punti di contatto. Ti senti di condividere in parte quel tipo di immaginario?
Allora, sinceramente non so valutare a fondo il loro immaginario ma sicuramente trovo gusti comuni a livello di produzione riguardo a quello che ho sentito.
Un tratto che vi accomuna è la sfiducia nel sistema capitalista che offre “Saldi su saldi per vendere il triplo/ delle illusioni” come dici in mano sx. In un’intervista hai detto di non essere contro il capitalismo, ma di essere per il consumo consapevole. Credi che una causa della nostra ansia generazionale sia proprio l’induzione al consumo compulsivo?
Credo che il consumo compulsivo in certi paesi sia considerata la natura umana e ciò mi mette ansia. La nostra generazione nasce in sacchetti di plastica o con gli hamburger a colazione o con 6mila account diversi e ciò ci porta a vivere anche i rapporti in modo super consumistico e veloce. Penso che sia fondamentale educare la gente ad un’esistenza circondata da pubblicità ed usa e getta, non potendo tutti vivere in base a stimoli che durano pochi minuti. La mia generazione ci è nata quindi sembra rilassata, ma appena si fanno quelle due domande in più potrebbe cambiare la propria visione. L’ansia atavica che abbiamo è più legata al raggiungimento di un status che ti permetta di consumare senza freni economici e sociali, dimenticandosi però la capacità di poter raggiungere la serenità anche con soddisfazioni non legate al consumo di cose “inutili”.
Da dove nasce l’interesse per il sound design?
Dalla passione che ho per il timbro dei suoni. Sin da piccolo, al cinema soprattutto, ero attirato dai suoni particolari che si possono raggiungere con il sound design. Crescendo l’ho ricercato nella musica che ascolto e ciò mi ha portato a studiarlo oggi. L’obiettivo è poter creare un suono sempre più personale.
“qonati vivo con 4 dita in gola / 2 son le mie, 2 son della storia” in (dlato).
C’è un avvenimento, storico o personale, che ha cambiato la prospettiva dalla quale vedi il mondo oggi?
Sicuramente ci sono avvenimenti personali che hanno fatto sì che sviluppassi cinismo o senso critico sempre più severo. Sono eventi che possono capitare a tutti. Per quando riguarda la storia, credo che abbiamo tutti sotto gli occhi esempi di situazioni palesemente prive di etica o di buon senso e ciò mi nausea e un po’ mi rassegna.
Personalmente vedo il personaggio mascherato dei tuoi video come un individuo all’apparenza pericoloso e intimidatorio, ma che infondo nasconde un animo gentile. Tu come lo descriveresti?
Io non lo vedo come una figura maligna. Rappresenta lo stato di emarginato, visto come un mostro anche un po’ goffo. Quando non ti trovi con ciò che succede attorno a te mentre a molti sembra normale ti senti fuori luogo, un mostro che mette in dubbio se stesso pensando di essere fuori di testa. L’animo di Flat Face è sicuramente paragonabile a quello di un bambino che una volta trasformato nell’emarginato, con molta genuinità e ingenuità cerca di capire il mondo che lo circonda, cercando di mischiarsi agli altri senza però riuscirci, come si può vedere nel video di “padelle”.
Nel video di riansky paranoia #3 / dlato sembra che Dario – senza maschera – sia paralizzato dall’ansia, mentre Deriansky mascherato sembra avere il totale controllo di sé stesso e di ciò che fa. Al momento ti senti più Dario o Deriansky?
Dario rappresenta la persona normale a disagio, Deriansky mascherato rappresenta appunto l’azzerare tutto e non avere più un giudizio sulle cose dovendolo ricostruire come un bambino. Sembra molto tranquillo perché pensa di poter fare del bene senza sapere davvero come lo vedrà il mondo per quello che è.
Se dovessi far sentire un tuo pezzo ad un amico che non ti ha mai ascoltato, quale sceglieresti?
Direi che mano sx rappresenta bene il mio percorso artistico: rap, drop con suoni stridenti e breakdown più melodici. Sicuramente vorrei far passare la capacità di poter toccare varie vibes.
Di Antonio Verlino
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