Quando si cerca di far capire un concetto o un argomento ad un amico spesso,vengono utilizzate metafore o parallelismi.
Infatti,se volessimo descrivere l’evoluzione e l’influenza del rap in Italia dai suoi albori fino ad oggi,potremmo paragonare questo genere musicale ad una stanza.
Il rap cominciò ad avvicinarsi alla cultura italiana tra gli anni 90′ e i primi del 2000 grazie a coloro che oggi consideriamo colonne portanti del rap in Italia,come ad esempio i Cor Veleno, i Colle Der Fomento e Kaos One. Potendoci ricollegare al nostro parallelismo iniziale, la “stanza” appare cupa e sporca, come fosse abbandonata a sé stessa con all’interno una ristretta cerchia di persone,quei pochi eletti che hanno saputo apprezzare e abbracciare fin da subito una nuova cultura e le sue tematiche che offrivano spesso uno spaccato sulla dura realtà che gli artisti vivevano. Questa realtà, negli anni passati, prendeva vita all’interno dei centri sociali, gli unici centri propulsori utili a fornire supporto ai rapper e a questa cultura ancora povera di risorse. Molti di questi rapper che hanno visto nascere il genere, tutt’ora non accettano le tematiche affrontate dagli attuali artisti poiché ancora molto ancorati ai vecchi retaggi dei centri sociali che permettevano la sola propaganda degli ideali che condividevano loro in quanto l’opulenza fosse per loro un’esaltazione del capitalismo e non un simbolo di rivalsa.
Nonostante la sua lenta diffusione,la cultura hip-hop riuscì pian piano ad evolversi e ad allargare la propria popolarità grazie soprattutto ad artisti come Fabri Fibra che riuscì ad esplodere nel 2006 con il brano “Applausi per Fibra”. Nonostante il brano non fosse improntato come un pezzo pop,riuscì comunque ad ottenere una notevole notorietà e ben presto diventò la “canzone-simbolo” rap per eccellenza.
In questo frangente storico la nostra “stanza” inizia ad acquistare una maggiore quantità di persone nonchè una diversa estetica: ora risulta più ampia e luminosa,ma ancora disordinata e sporca, emblema del forte attaccamento alla concezione che si era avuta del rap fino ad allora.
La “stanza” riesce ad acquisire totalmente un nuovo aspetto apparendo completamente bianca ed immacolata, nonchè molto più ampia e popolata di nuove persone, nel 2010 con l’uscita di “Tranne te”, in assoluto uno dei pezzi più popolari di Fabri Fibra che riuscì finalmente a distaccarsi dalle tematiche crude e “violente” del rap per poter fornire un nuovo volto a questo genere musicale che cominciava ad affacciarsi al pop.
Nel 2015 si ha la svolta fondamentale, in Italia si inizia a diffondere un sottogenere del rap già molto popolare in America: la Trap. Questo sottogenere nasce come un’attività “legale” per riciclare i soldi ottenuti da attività illecite. In Italia furono principalmente due artisti ad utilizzate la trap in maniera più vicina possibile a tale concezione: Sfera Ebbasta con “XDVR” (oramai considerato disco culto) e Achille Lauro con “Ragazzi Madre“.
L’originalità di suoni e le tematiche più disinibite riuscirono facilmente a prendere piede nella cultura hip-hop italiana.
Dal 2015 ad oggi, in Italia, la trap è riuscita a surclassare qualsiasi genere musicale, dovuto anche al fatto che molti rapper si sono spostati verso un genere più pop e “alla portata di tutti”, basti pensare a molti brani dell’ultimo album di Sfera Ebbasta oppure all’ultimo, eccellente, progetto di Rkomi “Dove gli occhi non arrivano”. L’altra faccia della medaglia, quella sporca, è che molti artisti si sono dovuti adeguare alle nuovi leggi di mercato e alla ormai bassa attenzione degli ascoltatori, mutando la propria personalità e pubblicando prodotti musicali non all’altezza dei propri standard come ad esempio l’ultimo album della Dark Polo Gang “Trap Lovers (Reloaded)”.
In questo momento la “stanza” è ormai diventata un gigantesco spazio colmo di volti nuovi e di ascoltatori di vario genere, a partire da coloro che hanno sempre amato e supportato il rap fino ad arrivare a persone che ascoltano questo genere solo per moda. Nonostante “la stanza del rap” sia piena di ascoltatori molti non accettano più questa nuova strada “colorata e allegra” intrapresa dal rap, perciò si dirigono verso l’uscita in cerca di una “nuova” stanza cupa e poco ampia e che abbia ancora memoria dei veri principi per i quali molti hanno iniziato ad amare questo genere.
Di Alessandro Toso
Nessun commento!