Laurie Strode e Micheal Myers, Batman e Joker, Tom e Jerry, potendo poi continuare all’infinito, sono solo alcune coppie iconiche, poco importa se in conflitto tra di loro o due compagni di avventura. Il binomio è vincente nella vita, o così si tende ad interpretarlo. Amore e Odio, Fratellanza e Competizione, non importa in quale veste ma il binomio Drake e Kanye sarà sempre vincente.
Il primo fa della sua forza il pragmatismo perché sa come funziona il mondo, la sua musica piace e sa come creare Hit in funzione delle classifiche, senza vendere sogni ma solide realtà. Il secondo è, a suo modo, un po’ l’opposto, un idealista che fa dell’immagine astratta il suo punto di forza, arricchendo la sua musica con aspetti subordinati quali la religione, l’hype o la moda, tutto purché se ne parli, tutto purché si sappia che Kanye sta tornando.
Un binomio funziona perché poco importa se si tratta di due figure complementari o due che rilasciano le stesse vibrazioni e che viaggiano allo stesso passo, l’importante è che valga la pena farsi la guerra tanto quanto fare la pace. Sì, perché è di un rapporto di guerra e pace che si tratta. La pace in occasione dell’imminente uscita del loro side project, mai uscito; la guerra, invece, è oggi. Scricchiolii e riconciliazioni che ci sono state anche in passato, nessuno sa se in futuro si tornerà a respirare un clima di pace, anche se è ciò di cui tutti noi abbiamo bisogno perché nonostante sia vero che il gossip eccita un po’ tutti è altrettanto vero che il bene primario, in questo campo, è la musica e soltanto la musica.
E’ giusto parlare di Drake vs Kanye West?
La loro non è mai stata così in competizione, i due dischi sono usciti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro e fare dei paragoni o discutere su quale sia migliore non dico che sia futile, ma quanto meno non è l’argomento su cui si dovrebbe discutere in primis: se la competizione avvinghia anche noi ascoltatori finisce per metterci l’uno contro l’altro, mentre dovremmo invece godere e apprezzare entrambi i progetti, senza dividersi in fazioni.
Un modo per evitare paragoni può essere quello di distaccarsi, pensare in maniera lucida e capire che è l’approccio quello che deve essere diverso durante l’ascolto: sapevamo fin dall’inizio che “Certified Lover Boy” sarebbe stato il solito disco di Drake, non in senso negativo, nel quale troviamo brani dai toni diversi tra loro, un po’ hit un po’ filler, e probabilmente questo è l’unico punto che lo accomuna con “Donda” poiché anch’esso è ricco di tracce e variegato negli stili, ma nel caso di Kanye non sapevamo proprio cosa aspettarci e ciò che ne è uscito è un po’ un miscuglio di suoi dischi precedenti, di un Kanye in versione Drill e magari anche un po’ di acqua santa.
Sarebbe stato bello parlare solo della musica forse, ma il gossip ha gettato benzina sul fuoco alimentando l’hype già alle stelle e creando spettacolo, il che ha solo portato benefici ai due, dato che un cantante vive per lo spettacolo sul palco, mentre l’artista vive per lo spettacolo sul palco e fuori da esso, un po’ per l’ego un po’ per noia.
Alla fine di tutto, chi ha vinto tra Drake e Kanye West? Alla fine, nessuno. Solo perché avevano vinto già entrambi in partenza.
Di Simone Locusta
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