Esistono delle figure controverse e stravaganti nella musica italiana, in particolare nel rap, tra artisti che parlano di criminalità e violenza esplicita, chi parla di spaccio, chi di sesso o semplicemente chi descrive il proprio percorso con iperbole e metafore fuori dal comune; se si scava però nell’underground si incontrano artisti che racchiudono tutte le categorie sopracitate ed uno di questi è proprio Tony 2Milli, nome d’arte di Mario Manuel Bruno, rapper originario di Paola (comune in Provincia di Cosenza), classe ‘00.
Il percorso di Tony inizia nel 2019 sulla piattaforma SoundCloud, dove pubblica ben 4 EP, con collaborazioni targate “FIAMA GANG”, collettivo di cui fa parte, fondato nel 2018 da Glasond, Hammon, Kid Sub e Kioda. Successivamente, nel 2020, fonda un suo collettivo personale che prese il nome di “Patto Sliterich” e, nonostante la sua partecipazione nei due collettivi, in maniera parallela, Tony porta avanti la sua carriera da solista; nel 2021 pubblica il suo primo Mixtape “Slime Music”, seguito dall’anno successivo da “IL VERO ALBUM”, primo album ufficiale dell’artista.
Ma cosa rende così unico, interessante Tony 2Milli?
Ok può sembrare un articolo meme ma non è così, fidati di me, continua a leggere.
Tre motivi per cui Tony 2Milli è veramente trap
Una delle caratteristiche che lo contraddistingue maggiormente è la sua sconfinata conoscenza sulla cultura hip-hop/trap americana e non, ed ancora più assurdo è il modo in cui riesce a trasportare questo bagaglio cultura all’interno dei vari brani; andando nello specifico, il rapper calabrese spesso si “limita” a tradurre delle liriche di alcuni brani, come nel caso di “Movimento D’Anca” che, oltre a richiamare il sound delle tracce HH dei primi 2000, si apre con la frase “Diventerò ricco o morirò provandoci”, rivelando così un chiaro riferimento al disco d’esordio di 50 Cent “Get rich or die tryin’”.
Altre volte invece i riferimenti sono molto più sottili come nel caso di una delle sue frasi più celebri ed utilizzate “Ti ho fatto sporco”, traduzione letterale dell’eufemismo inglese “Did Dirty” che sta ad indicare la riuscita di un’azione non sempre propriamente legale. Questo calco dello slang americano, funzionale a tracciare un’accurata trama di riferimenti a brani, album e intere scene artistiche d’oltreoceano non troppo blasonate non rappresenta né un semplice e sbrigativo modo per annacquare il testo né una banale emulazione dei modelli USA, bensì va interpretato come un’esplicita dimostrazione di conoscenza della cultura anche dal punto di vista linguistico, talmente interiorizzata da riuscire ad incastonarlo all’interno del colloquiale parlato italiano, creando una fusione che riesce a collegando felicemente le radici dell’hip-hop alla tradizione nostrana.
Per i motivi sopracitati consiglio caldamente di non interpretare le liriche e i testi di Tony come delle semplici frasi meme, ma come un’esternazione di una grossa passione e devozione al rap.
Tanta devozione al genere musicale ha come diretta conseguenza una spontaneità davvero invidiabile al microfono, secondo grande motivo per cui l’artista risulta così singolare: infatti le tematiche trattate, che gravitano prevalentemente attorno alla vita criminale e al sesso spinto, per quanto esagerate e sopra le righe, non risultano mai essere poco credibili, anzi, riescono a produrre durante l’ascolto delle immagini evocative e assurde allo stesso tempo.
A rendere unico il prodotto, inoltre, è l’unione dei suoi testi alle basi e uno stile generale riconducibili ad un tipo di trap che in Italia è sempre mancata: quella di Gucci Mane o di Chief Keef ma con un approccio stilistico totalmente italiano. Infatti, quando Tony2Milli parla di criminalità non lo fa con lo stampo di un ragazzo facinoroso di quartiere ma con un’inclinazione a tratti criptica, quasi omertosa, tipica del vero malavitoso.
Questo stile raggiunge l’apoteosi nel suo ultimo album “Così Ghiacciato Tony” in cui unisce queste tematiche allo stile trap sopracitato. Addirittura nella traccia “MediaSerpent”, Tony 2Milli riprende proprio il flow di “Lawnmower Man” di Gucci Mane, il tutto arricchito da un ulteriore tributo all’inizio della strofa (“Ho un gelato addosso come Gucci Mane”).
Il terzo ed ultimo grande punto che definisce l’assurdo personalità di Tony2Milli è il suo più totale menefreghismo nei confronti delle logiche di mercato dell’industria musicale: Tony pubblica da indipendente e perciò la fa quando gli pare.
Tutti pubblicano il disco nella notte di venerdì per poter aumentare la possibilità di stream? Ottimo, Tony2Milli pubblica il suo album alle 6 di pomeriggio di lunedì e la deluxe dello stesso dopo 3 giorni. Tutti gli artisti pubblicano il singolo dopo una settimana di promo? Bene, Tony lo droppa su YouTube a sorpresa e dopo una settimana va su Spotify (se vuole!).
Questo atteggiamento nei confronti delle rigide regole imposte dal mercato lo rende l’unico vero artista che può permettersi di dire “Me ne fotto del mercato e del gioco. Andate a fanculo!”.
Potrei stare veramente ore a parlare di Tony2Milli, delle sue reference al mondo musicale, cinematografico e videoludico (comunque la copertina de “IL VERO ALBUM” è ispirata a “Duke Nukem Forever”), ma basta così.
Basta tutto ciò che avete letto per farvi capire quanto questo artista sia unico e speciale e quanto sia spiccata la sua musica ed il suo carattere (o almeno lo spero), quindi grazie Tony2Milli per essere «l’unica vera attività trap in Italia».
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