I Colle der Fomento non hanno bisogno di particolari presentazioni: questo gruppo rappresentante per antonomasia della scena romana, in attività dai primi anni ’90, ha fatto la storia dell’Hip Hop italiano con una discografia tanto contenuta quanto solida e pressoché inattaccabile.
Difatti, i quattro album Odio Pieno (1996), Scienza Doppia H (1999), Anima e Ghiaccio (2007) e Adversus (2018) sono riconosciuti unanimemente da critica e pubblico come pietre miliari del genere.
Danno e Masito personificano una sorta di bug nell’industria musicale: nonostante le attese estenuanti tra un disco e l’altro, impensabili per i tempi discografici che corrono, non hanno mai smesso di suonare live, affiancati prima da Ice One e poi da Dj Baro; inoltre, pur rimanendo categoricamente al di fuori delle logiche di mercato, e mantenendo uno stile underground, vantano una fan base intergenerazionale numerosa e affezionatissima.
Il loro percorso incostante, fatto di scelte radicali, vittorie, sconfitte e tanto rap, è una straordinaria storia d’amore per questa musica e, come tale, meritava di essere raccontata al di fuori delle canzoni. A questo ha sapientemente pensato il giornalista Fabio Piccolino, che, mettendo insieme anni di interviste al gruppo (e non solo), ha sviluppato il libro Solo Amore, pubblicato il 14 Novembre per Minimum Fax.
Se nei brani i Colle tendono a parlare con riservatezza delle loro vite, senza mai entrare nei dettagli del privato e ricercando piuttosto chiavi di lettura più corali, in Solo Amore accade l’esatto contrario.
Come Masito ha spiegato durante la data romana della presentazione del libro, il gruppo ha voluto dedicarsi alla lavorazione del testo col massimo dell’impegno: certamente ha scelto di raccontare la musica, ma ha lasciato ampio spazio anche alle vicende personali, colpevoli di molti dei rallentamenti nella produzione artistica.
E la magia di Solo Amore sta proprio lì: la storia di dischi mitizzati dal pubblico si intreccia con la più umana narrazione del vissuto degli artisti, che mettono a nudo tanto i dubbi quanto le speranze che nutrivano verso quella musica ancora troppo incompresa.
Dai raduni al piazzale Flaminio di Roma, punto di ritrovo della comitiva presto nota come Rome Zoo, fino alla maturazione dell’ultimo disco, passando per cambi di formazione del gruppo, momenti di crisi e impagabili soddisfazioni, i Colle riportano le loro esistenze con una spontaneità rara, sdoganando nuovamente (stavolta in prosa!) l’idea del rapper come idolo.
Per di più, attraverso la descrizione della parabola artistica e personale di Danno e Masito, Solo Amore produce un vivido ritratto della scena Hip Hop degli anni Novanta, illustrando le dinamiche e gli approcci con cui molti dei primi rapper italiani si sono avvicinati alla disciplina.
Ad arricchire le testimonianze dei due rapper contribuiscono gli interventi di artisti a loro vicinissimi (Ice One, Dj Baro, Kaos, Piotta e Dj Craim), magistralmente cuciti nel testo da Piccolino, la recensione di Adversus ad opera di Wu Ming e l’appendice fotografica a fine libro: quest’ultima, contenente 91 fotografie scattate tra il 1989 e il 2019, consente ai lettori di immergersi ancora più suggestivamente nel percorso dei Colle, osservando la Roma di quando per loro «tutto intorno era magia e se toccava», che, per quanto possa essere cambiata, è la stessa città che li accoglie piena d’orgoglio al loro release party tutto esaurito.
Solo Amore è una lettura scorrevole, emozionante e pregevole per approfondire i retroscena del primo rap italiano, che solo un gruppo visceralmente innamorato della cultura hiphop come i Colle Der Fomento poteva descrivere in questo modo.
D’altra parte, come loro stessi ci hanno insegnato qualche anno fa, «è solo amore se amore sai dare».
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