Immagina la scena rap italiana odierna come la Savana. Un habitat tropicale caratterizzato da sterpaglia e alberi bassi. Prendiamo in considerazione il branco di alcuni dei più grandi felini del mondo: i leoni.
Il mammifero felino troneggia su tutto e tutti. Talvolta risultano essere animali molto pigri, non sempre iniziano la caccia, ma quando iniziano, possono cacciare anche per venti ora di fila senza mai riposare.
La loro grande criniera e il loro carisma sono percepibili ad occhio nudo, non hanno rivali.
Sono perfettamente paragonabili ai giganti che dominano la scena, i leoni sarebbero sicuramente Fabri Fibra, Gué Pequeno, Marracash, Emis Killa, Salmo (e qualcun altro tralasciato).
La forza del felino dominante è anche il branco, composto a sua volta da altri leoni che ancora non hanno sviluppato la criniera adatta a manifestare la loro grandezza. Essi per procacciare spesso richiedono aiuto ai loro superiori, ma non perdono mai l’occasione per mettersi in mostra e per dimostrare che meritano un posto nei piani alti, o addirittura un branco tutto loro.
Trasponendo tale esempio nella scena rap, questi altri leoni sono gli artisti emergenti che si sono affermati e che sono entrati a pieno titolo nella parte terminale della catena alimentare: Izi, Tedua, Rkomi, Ernia, Nitro, Dani Faiv… (Per Sfera Ebbasta bisognerebbe fare un discorso a parte)
I cuccioli del felino compongono una parte integrante della famiglia, sono fondamentali ricambi di energie. Una volta cresciuti concorreranno a riportare le prede alla tana per far sì che tutti si sfamino. La loro ambizione non è quella di rimanere ad essere semplici sottoposti, vogliono prendere anche loro le redini e le direttive del gruppo, ma spesso risultano acerbi e non adeguati. Non tutti i cuccioli di leone rimangono in vita, alcuni, a causa della durezza delle condizioni vitali nella savana muoiono durante il loro percorso.
Con tale metafora mi riferisco agli emergenti; quegli artisti che stanno sgomitando e scalciando per meritarsi un posto che ritengono di meritare. Sono i Tauro Boys, i Sxrrxwland, i Fuera, i Wing Klan, l’intera gang della 126 escludendo i nomi più blasonati, Pippo Sowlo ecc…
Le iene sono le dirette concorrenti dei leoni in quanto a bottino, le gazzelle sono le prede.
Spesso i leoni finiscono battendo le iene e rubando loro la loro caccia, per di più riescono anche a catturare le gazzelle, uno degli ultimi anelli della catena alimentare.
Le iene e le gazzelle rappresentano la scena underground.
Le iene sono coloro che, nonostante l’esiguità di mezzi, riescono a farsi notare, ma ahimè, ne sono ben poche. Spesso ricorrono a metodi viscidi e poco leali, come ottenere followers tramite la frivola strategia del “follow-unfollow” su Instagram o comprando addirittura i seguaci. Si riconoscono perché intasano gli spazi pubblicitari tra una stories e l’altra con canzoni scopiazzate, degne della peggiore sottomarca scadente di uno pseudo – Sfera o una pseudo Dark Polo Gang. Il loro concetto di rap è rilegato a flexare vestiti costosi con soldi non propri, farsi comprare le basi dal padre e fumarsi le canne, come direbbe il buon Gianni Bismark (in For Real feat. Dani Faiv). Le gazzelle, nella scena rap, hanno le stesse caratteristiche elencate sopra per le iene, ma la grande differenza che intercorre tra loro e le iene, è che le parenti delle antilopi sanno che quando si svegliano, dovranno correre più veloce dei leoni se non vogliono essere catturate.
I visitatori che si addentrano in gita nell’habitat con la jeep e il corredo da safari devono stare ben attenti, non devono scattare troppe foto senza il consenso, non devono dare troppo da mangiare e soprattutto devono lasciare la natura incontaminata. I visitatori sfacciati e maleducati, da che mondo e mondo ci sono sempre stati: faranno sempre qualche selfie di troppo o addirittura si prenderanno anche la briga di scendere dalla jeep per vedere cosa c’è di interessante. Può capitare che i più curiosi, se cercano bene, rinvengano una scatola in pelle consumata, con su scritto “Jumanji” e un piccolo cartello apposto che avverte di non aprire. L’uomo è sempre stato ostile e temerario contro i divieti, e tanto sappiamo già che la aprirà.
“Nella giungla dovrai stare finché un 5 o un 8 non compare”, così recitava Robin Williams nel film, ed è così che spuntano tutti fuori, come per incantesimo tutti i rappers di SoundCloud.
SoundCloud è un sito web che permette ad un artista indipendente di caricare la propria musica senza dover passare da un’etichetta e senza dover fare grandi spese a livello economico. L’account su questa piattaforma di streaming permette di condividere i propri brani altrove come un qualsiasi altro sito di streaming musicale. Dentro questo sito è possibile trovare davvero di tutto, dalle produzioni più bizzarre ai remix più tamarri delle radio hit.
Tale portale, fino a qualche anno fa, in Italia, non veniva utilizzato quasi per nulla, al contrario dell’America che utilizza il sito da tempo indefinito. Se abbiamo avuto e abbiamo l’opportunità di conoscere artisti del calibro di XXXTentacion, 21 Savage, Lil Yachty, Lil Uzi Vert, Playboi Carti e Lil Peep (con tutta la “Gothboiclique”) è proprio grazie a questo portale, che ha inventato il sottogenere definito “SoundCloud Rap”, una sorta di raccoglitore dei generi rap che accoglie tutti i sottogeneri hip hop non presenti nelle charts e che sfuggono all’incasellamento.
I neo rapper italiani che oggi possiamo classificare come “rapper SoundCloud” sono tutti coloro che pubblicano brani su questo sito e che non vogliono assomigliare alle “iene” e alle “gazzelle” sopracitate.
Ricostruire la storia di questo movimento neonato non è semplice dal momento che è ancora in fase di assestamento, ma sicuramente risultano significative i due raduni-feste organizzati nel 2018: “3018”, il concerto di Young Radical dove è stata presentata la FUCKYOURCLIQUE e il “FUCKYOURPARTY” negli ex magazzini di Roma, organizzato nel 9 Settembre 2018 dalla banda appena nominata. In questi due eventi si sono radunati ed esibiti tutti i rappers di SoundCloud.
I concetti e le cose esistono quando possono essere nominate avendo un riscontro nel concreto; da quel momento i neo-rapper SoundCloud italiani hanno piantato la bandiera sulla scena.
La parola d’ordine che li accomuna tutti è “cazzeggio”, per di più recuperano la cafonaggine ancestrale del rap che aveva agli albori e la riattualizzano, ad essa aggiungono la goliardia e la veracità di criticare una realtà che appare troppo piatta. Ciò che spinge i ragazzi ad approcciarsi in questo modo al rap è la mancanza di stimolo nello Stivale dal momento che ritengono i rappers italiani politicamente corretti, troppo convenzionali e conservatori al costume italiano. I loro modelli provengono dall’Oltreoceano e spesso sono proprio i nomi che sono emersi dall’universo SoundCloud, ad essi aggiungono la sfacciataggine e l’irriverenza del primo Fabri Fibra (lo si evince dalle tante citazioni nei loro brani).
Le immagini che adottano per porsi al pubblico sono quelle del mondo giapponese dei manga, con filtri, effetti e componenti derivati dalla vaporwave. Il mondo delle droghe è strettamente collegato in tutte le sue forme, da quelle leggere a quelle pesanti, senza tralasciare quello degli antidepressivi.
Tra i rapper SoundCloud c’è una grande collaborazione, si prestano feat a vicenda e si spingono l’un l’atro per far sì che qualcuno emerga. La loro catena di aiuti musicali diventa una catena umana; se qualcuno esplode approdando all’universo degli emergenti, porta con sé tutti coloro che collaborano alla buona uscita del progetto. I loro profili Instagram e Facebook aumentano l’immaginario che ruota intorno ad ogni personaggio e la mancanza di followers fake dà loro un briciolo in più di credibilità.
Sulla scia di alcuni rapper americani, ad esempio Ski Mask, si servono dei grandi gruppi Facebook (“Trap Your City” e “Chiamarsi MC”) composti da appassionati rap per comunicare e per dare un’iniziale spinta alla loro musica. Se si risponde al canone di conservatore rap, si sconsiglia il loro ascolto. Se si è aperti alle avanguardie sono degni di nota.
L’impressione che si può avere ad una first listen è quella di trovarsi davanti ai soliti scappati di casa che fanno versi su un microfono, ma la realtà è che una gran parte di loro possiede un’ottima conoscenza del rap italiano e della musica più in generale. Una delle loro abilità sta nel capire cosa è stato fatto per poter fare qualcosa di totalmente nuovo, fuori dalle righe e dagli schemi. Un esempio lampante è Lil Rumore, ora noto come Aaron Rumore, che ha attraversato, con pseudonimi diversi, l’emo partenopea, l’indie americano e l’elettroacustica, per approdare ora ad una specie di city pop.
Nel bestiario dei rapper SoundCloud italiani possiamo trovare:
- Young Radical, è uno dei maggiori fautori ed esponenti della nuova scena sotterranea; un ex punkettaro amante dei bassi distorti che si è tuffato di testa nell’avventura SoundCloud rilasciando due lavori Trashbin vol.1 e recentemente Trashbin vol.2. Radical unisce le sonorità grevi e sporche del punk ai lamenti urlanti del primo XXXTentacion riuscendo perfettamente ad evocare un rap lo-fi ancora non sperimentato in Italia.
- Zyrtck, altro neo rapper romano, è il prodotto più triste e più maledettamente vicino alle sonorità e agli argomenti della Gothboiclique di Lil Peep. I piccoli problemi della quotidianità vengono amplificati per un animo sensibile di questo calibro e vengono presentati come un vero e proprio malessere.
- DemonCandy, definito dai suoi colleghi l’hitmaker di SoundCloud, si esercita ad emulare Playboi Carti in quanto attitudine e all’approccio al beat. Il suo tono scanzonato e a tratti altezzoso viene usato per descrivere situazioni al confine con la realtà. Diventa tutto più confuso e rarefatto quando invece si cala in immaginari deformati dalle sostanze assunte.–
- La FUCKYOURCLIQUE è una crew principalmente composta da millenial che spinge il lol rap dai toni più ironici e goliardici. La loro punta di diamante è Kimyo, i loro brani, spessi e volentieri, sono grandi prese in giro atte a provocare una risata in chi li ascolta o indignazione pura.
- La Fiama Gang, composta da Yung Glasond, Hammon e Kioda è un prodotto davvero particolare. Il collettivo è figlio della Gangdroga, altro gruppo presente dagli albori su SoundCloud, si differenziano da esso per l’intenzione preponderante di fare musica seria e non troppo ironica. I tre ragazzi calabresi, originari di Bisignano, sono autori di diversi progetti. Glasond ha tre progetti da solista, Asmoday, Pip Boy e Piccolo Fanciullo che Piange. Kioda ha recentemente rilasciato Diario di un tossico di Emozioni e Hammon ha solamente tre singoli ma vanta già diverse collaborazioni nell’universo SoundCloud. L’album Fiama, dove si vede la collaborazione di tutti e tre in quanto Fiama Gang, è il manifesto della scena calabrese, da esso si riverbera una componente strettamente malinconica e legata alla terra natia e al nucleo familiare, ma da una parte condannano la loro cittadina per la sua crudeltà nel non offrire grandi opportunità, riprendendo e trasfigurando alcuni temi letterari utilizzati da Verga. I ragazzi calabresi è come se fossero delle incarnazioni di precisi stati d’animo: Glasond è il piccolo fanciullo sciallo ma a tratti emotivo, Hammon rappresenta la parte più picchiata e aggressiva, Kioda è l’elemento equilibrante che riesce a mettere in armonia il lato apollineo e dionisiaco del gruppo. Le sonorità predominanti sono quelle emotrap.
- Thelounius B. e Jack Out vanno citati per i grandi numeri ottenuti su YouTube e su Spotify.
- Il duo PSICOLOGI nato dall’unione di Drast, di Napoli, e Lil Kaneki di Roma sono la dimostrazione lampante di come su SoundCloud si possa fare musica seria. I due giovani artisti, partiti da questo portale, facendo due tipi di rap molto diverso, hanno trovato il loro punto d’incontro in una forma musicale che unisce molte componenti dell’emotrap a quelle più strumentali dell’indie italiano, creando qualcosa di totalmente nuovo, subito notato e messo sotto contratto da Bomba Dischi (l’etichetta in cui si trova Carl Brave). Loro si distaccano dall’immaginario goliardico e scherzoso del portale SoundCloud e si concentrano su qualcosa di più introspettivo e maggiormente condivisibile da una grande fetta di ascoltatori. Considerando quanto sia poco seguita la piattaforma SoundCloud, avere qualche migliaio di stream diventa fondamentale, appurato ciò, bisogna rendersi conto del fatto che alcune tracce sono arrivate ad avere centinaia di migliaia di streaming, sintomo del fatto che la scena sotterranea si sta muovendo e che sta smuovendo. A dare maggiore visibilità alla piattaforma fu Side, quando pubblicò il brano Medicine su SoundCloud; una volta terminato l’ascolto, venivano consigliati una sfilza di brani dei rapper gravitanti nelle orbite del sito.
La scena è una giungla selvaggia preda del tempo e del tritacarne dell’industria musicale, i leoni con la criniera non si sentono minacciati dai leoni che aspirano al comando, nel peggiore dei casi essi formeranno un branco ulteriore con cui proveranno a sfidarli. Le iene e le gazzelle difficilmente gareggiano con essi, spesso diventano prede vere e proprie, ma è probabile che qualcuno ha aperto il “Jumanji” di SoundCloud perché alcuni amici degli artisti di SoundCloud sono approdati su Spotify e altri anche nella classifica delle “Top 50 Viral” (Young Camel, autore del brano Lautaro Martinez repostato anche dal calciatore omonimo e featuring nel disco Fiama della Fiama Gang).
La vera domanda è: qualcuno sigillerà per sempre questa scena o diventerà sempre più gravida fino ad assorbire totalmente la scena underground stereotipata? Il tempo è galantuomo e sarà lui a risponderci, nel frattempo vi consiglio di scaricare SoundCloud e di spulciare qualche nome citato.
Di Riccardo Bellabarba
Nessun commento!