Con il mondo fermo da quasi due mesi, l’intrattenimento è una delle poche forme rimaste per poter aiutare la gente a trascorrere le proprie giornate. Ciononostante, le nuove uscite faticano a vedere la luce in un periodo così buio e lugubre, ma non per quanto riguarda Travis Scott e la Epic Games : in comune accordo, le due parti hanno creato e trasmesso su Fortnite per tre giorni “Astronomical”, una serie di cinque concerti in live streaming a diversi orari in base al fuso orario del target di riferimento, in altre parole quello che probabilmente è lo spettacolo-evento del mese (e non solo) di cui era impossibile negarne la portata anche solo alla vigilia.
L’artista di Houston, a un anno e mezzo dall’uscita dell’intramontabile “Astroworld”, suo terzo album ufficiale, è rimasto in silenzio per tanto tempo a livello musicale, limitandosi a fare delle sporadiche comparse in album altrui e a lanciare gli artisti della Cactus Jack Records con il progetto di gruppo “Jackboys EP”. Indipendentemente da ciò, ogni ritorno del rapper statunitense nella scena è iconico e oltremodo originale, nello specifico la commistione col pluripremiato free-to-play non poteva essere migliore. In particolare, l’immaginario dell’ultimo disco di Travis Scott, fatto prevalentemente di tanti colori e spensieratezza tipico dei parchi divertimenti come quello di Houston che ha ispirato il suo ultimo progetto, si sposa perfettamente con quello del gioco di Fortnite. Non a caso, le tracce che si possono sentire lungo la decina di minuti dello spettacolo sono tra le più iconiche e celebri dello stesso artista. Tuttavia la caratteristica sopracitata dell’unione degli immaginari non è l’unico motivo dell’incredibile successo di questo evento, infatti Fortnite risulta attualmente il miglior videogame dove poter sperimentare questo tipo di “esibizione”, grazie ad uno stile grafico cartoonesco e minimalista che porta con se due grandissimi vantaggi: in primis , risulta un prodotto perfettamente adatto a qualsiasi età permettendo al gioco di allargare il bacino di utenza a favore del “concerto virtuale”, che a sua volta ha riportato in cima alle classifiche di streaming il videogioco, il quale nelle ultime settimane aveva permesso notorietà a causa di recenti uscite di notevole successo; in secondo luogo, la leggerezza del motore grafico permette una più facile gestione del gigantesco numero di interazioni raggiunto con l’evento, garantendo un’ottima stabilità dei server.
Avresti mai pensato di giocare su Fortnite con Travis Scott?
Entrando più nello specifico però, al contrario di quanto si possa pensare, questa mossa si è rivelata essere più vantaggiosa per Fortnite che per Travis Scott stesso. Il videogioco, infatti, presenta un drastico calo dei guadagni poiché confrontano i dati relativi al 2018 in cui è arrivato a toccare quota 2.4 miliardi di dollari con quelli dell’anno seguente che si aggirano a 1.8, si può notare una perdita netta di circa 600.000.000 di dollari. Nel Gennaio 2020, invece, si è registrato il peggior guadagno mensile degli ultimi due anni, probabilmente soprattutto a causa della forte rilevanza di giochi come Apex e Warzone; pertanto “Astronomical” è stato un progetto win-win con una parte però più trionfante dell’altra. Il free-to-play però non è la prima volta che si presta a strategie di marketing di questo tipo in quanto ha proposto un’esperienza simile già precedentemente col dj Marshmello che fece registrare un flusso di 10.7 milioni di spettatori battuto però proprio da quella in questione poiché alla premiere in-game si sono registrati oltre 12 milioni di utenti collegati. Il guadagno principale però è costituito prevalentemente dalle vendite delle skins utilizzabili per il videogioco e del merchandising a tema proprio “Astronomical”, contente sia t-shirt che una action figure celebrativa del rapper e nella fattispecie dell’evento.
Collegandosi, invece, alle premesse fatte nelle prime righe ogni mossa commerciale di Travis Scott non è casuale e infatti ha approfittato dell’occasione lanciando “The Scotts”, il nuovo singolo in combutta con Kid Cudi e che ha racimolato oltre 15 milioni di streaming su Spotify in due giorni, a cui probabilmente seguirà un joint album tra i due artisti. A tal proposito, non è stata solo “The Scotts” a far esplodere il counter degli streaming, bensì anche le vecchie hit di Travis Scott facendole balzare nuovamente in cima alle chart e testimoniando anche il fatto di aver raggiunto un pubblico nuovo e diversificato, così com’è successo anche in precedenza con lo stesso Marshmello. La vittoria reale di Travis Scott risiede anche nell’avere scelto la tempistica perfetta per avere ulteriormente ancora più riflettori puntati rispetto al solito, ma soprattutto nell’organizzazione di un’esibizione sicuramente con costi e rischi minori rispetto a un concerto vero e proprio e allo stesso tempo introiti nettamente maggiori in quanto 12 milioni di spettatori, quelli presentatisi alla premiere, che rappresenterebbero ad esempio oltre un decimo del nostro Paese, sarebbero impossibili da contenere in uno spazio fisico.
Sulla base di questa collaborazione, il dubbio è lecito : quale sarà il futuro dei concerti ? Vedremo sempre più live streaming, in particolare per i grandi eventi, nuove collaborazioni con altre piattaforme oppure quelli di Marshmello e Travis Scott sono dei casi isolati ? Il tempo è galantuomo, ci darà sicuramente una risposta e noi non ce la faremo scappare.
Di ???, Alessandro Toso e Ismail Ezzaari
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