Dopo una serie di singoli e di collaborazioni importanti il giovane artista milanese fa il suo esordio nel mercato discografico con “Aspettando La Bella Vita” uscito il 3 maggio 2023.
Si tratta del suo primo progetto compatto che comprende 10 tracce nelle quali sono presenti 5 collaborazioni.
Pur essendo un novizio dell’industria, il nome di Artie 5ive riecheggiava imponente nei quartieri di Milano: nella sua narrazione, sono stati gli scenari di tutto ciò che lo ha ispirato e, soprattutto, motivato ad intraprendere questa carriera, ma ci soffermeremo in modo più dettagliato a riguardo analizzando il contenuto delle tracce.
“Io vengo da un posto freddo, la perif di Milano”
Uno dei pregi di questo lavoro è che Artie sia riuscito a condensare tutte le sue esigenze espressive, concependo un disco per niente lungo ma pregno di contenuto, questo elemento contribuisce a non appesantire la narrazione e a non risultare ripetitivo, anche grazie alle collaborazioni che giocano un ruolo fondamentale, essendo pensate ed eseguite da artisti a lui vicini: dei veri e propri “amici” prima che colleghi.
Immergiamoci nel racconto di strada.
Il disco prende vita attraverso “Intro”, una delle tracce riuscite in modo migliore poiché capace di fondere in un solo testo la sua parte più umana a quella più cruda ed esplicita del rapper di periferia, il tutto scandito da una variazione del flow su un beat che diventa incalzante dalla metà della traccia, con l’introduzione di un basso imponente che evidenzia perfettamente il dualismo globale del disco.
Successivamente il viaggio continua con “Eyes Of The Tiger” in collaborazione con Rondodasosa, “Mustang”, “Anelli e Collane” con Anna e “Costellazione Freestyle”.
Questi brani sono la rappresentazione perfetta dello stile Gangsta Rap al quale il giovane artista vuole rifarsi e proprio tramite queste tracce (non a caso in collaborazione con artisti milanesi) che l’ascoltatore trova la perfetta formula di associazione di tematiche tipicamente legate alla città ma proposte in un modo nuovo nel quale le influenze internazionali sono l’esoscheletro delle tracce stesse; questo paradigma risulta essere vincente.
Se da una parte troviamo collaborazioni dedicate alla descrizione della sua città, dall’altro troviamo invece artisti appartenenti al lavoro parallelo iniziato da Night Skinny con l‘unione degli emergenti più talentuosi della nuova scena (nella posse track precedentemente recensita).
Parliamo infatti di “Nike” con Tony Boy e Digital Astro e “Sacrificio” con Kid Yugi che appartengono alla seconda metà del disco insieme a “Souljas”, “Padre Nostro” ed “Aghi Acuminati”.
Se il focus nella prima metà era indirizzato alla città e al quartiere, nella seconda il ritmo rallenta e si distende. Artie decide di aprirsi al suo pubblico raccontando la sua vita e la sua condizione: di come lui con la sua passione, la grinta e la fame di rivalsa sia riuscito ad emergere, con non poche difficoltà. Il linguaggio utilizzato contribuisce alla descrizione del suo vissuto poiché non risulta per nulla edulcorato, anzi, il fatto che sia esplicito e politicamente scorretto agevola la resa finale e la sua esigenza espressiva.
La presenza di Tony Boy, Digital Astro e Kid Yugi non è certamente un caso, tutto ciò contribuisce ad espandere l’idea che qualcosa nella scena si stia muovendo e che un gruppo di ragazzi provenienti dai meandri più oscuri siano usciti agguerriti e pronti a prendersi tutto a suon di rime e flow taglienti.
E soprattutto, le loro presenze nei lavori reciproci danno l’idea di unità nella nuova scena che non si vedeva da un bel po’ di anni, basti pensare al fatto che in questi giorni sia uscito l’EP di Kid Yugi e che nella track list siano presenti questi artisti, specialmente Artie 5ive stesso che ha lasciato al suo collega una strofa magistrale che si fonde perfettamente al mood del progetto. La dimostrazione lampante che la nuova scena sta mostrando è che in fondo, nonostante tutte le diversità, parlano tutti la stessa lingua: quella del Rap.
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