Nel corso della giornata mi capita spesso di cambiare umore, magari perché succede qualcosa a lavoro, se il cielo si ingrigisce… insomma, credo accada un po’ a tutti.
Sulla base di quello che mi succede, ho la playlist adatta da ascoltare.
Indubbiamente, se fuori il cielo è grigio e il mio umore pure, non ascolterei mai “Good day” dei Twenty One Pilots.
Ma se nell’arco della giornata capita qualcosa di bello o, banalmente, esce il sole, so per certo che mi sentirei meglio. A quel punto, ascolterei volentieri “Maneskin” di SadTurs e Kid con Ghali e Shiva.
Insomma, l’umore regola la scelta delle canzoni dalle mie playlist.
E in questa frase stessa sta il vero problema: servono playlist diverse per emozioni diverse. Difficilmente un disco contiene abbastanza brani in grado di soddisfare mood molto differenti tra loro.
Venerdì 12 dicembre mi sono ricreduta.
Il primo producer EP di Sala, “OGNI MUSICA“, evita agli ascoltatori di cambiare playlist in base al loro mood: le sue 7 tracce abbracciano ogni genere musicale e i testi coprono una gamma di emozioni abbastanza soddisfacente per non dover cambiare playlist da ascoltare se si è tristi, felici, arrabbiati, emozionati per qualcosa.
“OGNI MUSICA” è uno scrigno. Capiamo perché.
La carriera del beatmaker Sala è iniziata insieme al rapper torinese Diss Gacha, per il quale ha prodotto Ballas, il suo primo EP, e tutti gli album a seguire (“Cultura”, “Cultura Italiana pt. 1” e “Cultura Italiana pt. 2“). Un duo perfettamente funzionante, grazie alla versatilità di entrambi, che ha permesso a Sala di affermarsi come uno dei producer più promettenti della nuova scena musicale italiana.
A distanza di quasi 5 anni dal primo EP prodotto per Gacha, ascoltare un singolo e sentire in apertura “Ah ma questo è Sala” ci prepara al fatto che il pezzo, musicalmente parlando, sarà di qualità.
Ma mancava il grande salto, un prodotto che fosse interamente suo, non in duo con Diss Gacha, ed è arrivato proprio con OGNI MUSICA. L’EP si presenta come una sorta di manifesto personale e dimostra che Sala è perfettamente in grado di saltare tra elementi trap, pop-rap e sonorità da club.
7 tracce e nessuna è uguale all’altra, a livello di ospiti, a livello vocal, a livello di beat: un prodotto variegatissimo, che mette al centro un approccio diretto e concreto, lontano da formule già viste e da soluzioni facili.
Il sound nasce da un’esigenza espressiva precisa: raccontare esperienze reali e stati d’animo concreti, evitando costruzioni forzate o cliché tipici del genere.
Il beatmaker ha costruito un racconto personale che affronta temi come la quotidianità, le fragilità individuali e la spinta a emergere, mantenendo un equilibrio costante tra momenti di riflessione e tracce più energiche.
Il filo conduttore del progetto è la volontà di comunicare in modo autentico, senza filtri o strategie artificiali, lasciando che la musica e i testi parlino in maniera chiara a noi ascoltatori.
Anche la stessa copertina dell’EP trasmette lo stesso messaggio: Sala in una stanza che sembra collocata in una sorta di deserto arido, dove due casse sono incastonate in megaliti che richiamano molto la struttura trilitica di Stonehenge.

Nessuna decorazione, nessun gingillo, solo musica nuda e cruda.
Dal punto di vista prettamente sonoro, “OGNI MUSICA” si muove tra atmosfere urbane, influenze street e soluzioni più orientate al club, con una scrittura incisiva che accompagna ogni brano.
All’interno del progetto trovano spazio numerose collaborazioni con alcuni tra i nomi più riconoscibili e interessanti della nuova scena musicale italiana, tra cui Carla Hero, Datkid, Melons, Sayf, IvanBi, Diss Gacha, LILCR, Young Hash, Visino Bianco e Tredici Pietro. La tracklist alterna brani più introspettivi ad altri dal forte impatto street e club, mantenendo una coerenza stilistica nonostante la varietà degli ospiti. E nessuno di loro si è snaturato in funzione dell’EP.
Hanno mantenuto tutti la loro personalità, la loro forza nella scrittura (e, sottolineo, che il modo di scrivere degli ospiti dell’EP è terribilmente diverso, non ce ne è uno uguale all’altro) che si è adattata alla perfezione alla varietà di beat proposti da Sala.
Le collaborazioni non sembrano scelte per inseguire dinamiche di visibilità, ma nascono da affinità artistiche reali, contribuendo alla costruzione di un progetto solido e coerente. E si sente.
Tra i momenti più rappresentativi del disco, spiccano “A.D.H.D.” con Datkid e Melons, che si passano la palla nel pezzo più banger del disco, dimostrando grandi skills anche su una base che non è conforme al loro stile.
“Vengo straight dal nord su un monopattino vendo
Sala – A.D.H.D. feat Datkid e Melons (OGNI MUSICA, 2025)
Son le sette o’clock ed ho già alzato lo stipendio
Vero come pochi, per i soldi non mi vendo
Tanto con o senza rap i soldi li alziamo lo stesso”
Anche Visino Bianco ha dato il meglio di sé in – quello che a parer mio è il pezzo più forte dell’album- , “GUARDA E IMPARA“: i falsetti del rapper seguono la musica di Sala nei vari switch del beat, confezionando un singolo che fa ben sperare nella futura scena italiana.
“La mia gente non si salva
Sala – GUARDA E IMPARA feat Visino Bianco (OGNI MUSICA, 2025)
Cose in tasca, speriamo di farla franca
Esco per fare serata
E torno sempre tutto quanto in para”
Dopo aver annunciato di essere uno dei big di Sanremo, anche Sayf è tornato a cantare in questo EP con “VA TUTTO BENE”. Non mi sento di spendere troppe parole su questo pezzo perché mi ha deluso davvero tanto. Credo che la forza di Sayf sia la sua versatilità nel rappare (con o senza tromba) e sentire l’ennesimo pezzo in cui si limita al pop/musica da club non mi fa ben sperare per quello che porterà sul palco dell’Ariston.
“OGNI MUSICA” quindi non è solo una raccolta di brani, ma una dichiarazione d’intenti: un lavoro che definisce una direzione precisa e getta le basi per un’identità artistica chiara, riconoscibile e in continua evoluzione.
Evoluzione che speriamo continui in questa direzione. In tal caso, la carriera di Sala ha un futuro più che promettente e ci auguriamo per noi e per la musica italiana che sia così.
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