Not Good probabilmente è un nome che ad oggi vi dirà poco, potrebbe giusto rievocarvi un lieve ricordo legato a delle apparizioni in “17” e “Keta Music 3” oppure a dei singoli sempre con collaborazioni provenienti da quel segmento di scena milanese, ma è molto più di questo; crediamo che meriti la giusta attenzione, soprattutto ora, in occasione dell’uscita di “Vero Liricista“, occasione giusta per permettere a tutti di comprendere il potenziale dietro a questo nome.
Lo scorso venerdì è uscito il suo secondo “disco” (ho scelto di mettere il termine tra virgolette esclusivamente per il numero di tracce, sette, che mi fanno sorgere il dubbio se sia considerabile più un EP o un disco vero e proprio) che è la perfetta rappresentazione di come il progetto di un’artista emergente dovrebbe essere sviluppato.
“Vero Liricista” non si pone l’obiettivo di costruire uno status o un’immagine forte, strategia presente nella maggior parte dei giovanissimi, ma punta a mettere in mostra tutte quelle che sono le caratteristiche e i punti di forza dello stile del rapper, proponendo una varietà pressoché totale di atmosfere e influenze. Possiamo considerare ogni pezzo di un genere diverso:
- l’Intro è una rappata classica su un boom-bap moderno che suona attuale ma tradizionalista in cui si presenta come rapper, mettendo in mostra tutta la tecnica di derivazione milanese di cui si vuole ergere a portavoce con un freestyle colmo di punchline;
- “In Una Bara” evolve il primo pezzo mantenendone i tratti stilistici ma su un beat trap, modificando anche gli argomenti per adattarli a questo immaginario ma senza snaturare sé stesso;
- “Vetri Fumè” segue i trend del momento grazie ad un beat drill dall’atmosfera orientata verso occidente, agli States e a New York in particolare. Qui troviamo il primo dei due featuring presenti nel disco, Chadia Rodriguez, forse non la più adatta a questo genere ma che, grazie alla sapiente scelta di lasciarle solo il ritornello, non risulta fuori posto o invadente nonostante la prima esperienza drill, anzi, dona varietà e freschezza grazie alla voce femminile;
- Con “Radio Malinconia” si cambia diametralmente, rappresenta un po’ il punto di metamorfosi da un aura lirica e banger ad una fase introspettiva e conscious, come Batà che diviene un preoccupato licantropo al riempirsi della luna nella novella pirandelliana. Un beat appunto malinconico dai tratti reaggaeton accompagna un brano molto introspettivo e nostalgico che parla di infanzia, famiglia e affetti, arricchito da un ritornello minimale ma con i tratti della hit;
- “Pubblicità” è un brano che torna alla trap ma rivista in chiave più triste rispetto all’inzio del progetto in cui si parla di rimorso e risentimento, un brano di sfogo ma anche di amore e dedica;
- Nel sesto e penultimo brano troviamo il secondo e ultimo featuring: Vegas Jones. “Qualcosa cambia” è anche la potenziale hit del disco, grazie ad un mood triste ma leggero, arricchito da suoni dal richiamo elettronico e un perfetto equilibrio tra i due artisti;
- L’Outro torna a sound più rap, quasi a chiudere il cerchio, con un pezzo di stimolo, di affermazione d’intenti, di carica in vista del futuro, di sogno e fame, tipico di Not Good.
Il rapper classe ‘97 si conferma ancora una volta come uno dei prospetti più interessanti della giovane scena milanese, capace di discostarsi da quanto sta facendo la maggioranza dei suoi colleghi geograficamente e anagraficamente affini per seguire un percorso più legato a quella che è la tradizione di MI, basata su punchline, giochi di parole e tecnica: in una parola sola (vero) liricista. Se a questo aggiungiamo il fatto che in sette tracce ha dimostrato di trovarsi a proprio agio su qualsiasi genere, sapendo confezionare anche una hit come si deve, ci rendiamo conto di aver di fronte la prossima next big thing, o perlomeno un’artista che ha tutte le carte in regola per diventarlo. Non è un caso che possa già vantare il rispetto e i featuring di artisti dello spessore di Emis Killa, Jake La Furia e Fabri Fibra, tra simili ci si riconosce.
Se è vero che la tradizione è custodire il fuoco e non il culto delle ceneri, è necessario, ai fini della salute del genere nella sua istallazione italiana, che qualcuno porti una delle fiaccole: Not Good è il ragazzo più adatto per farlo.
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