Nella giornata di ieri è stato pubblicato un post da parte di Esse Magazine su cui si può concordare o meno. Qualcuno che ha palesato il proprio disaccordo c’è ed è un nome che di mood estivo se ne intende, avendo indirizzato la propria carriera verso un sound che nasce proprio dal sole, dalle palme e dal Sudamerica: parliamo di Fred De Palma.
L’artista torinese sostiene di aver portato la wave, che sta attualmente monopolizzando il rap mainstream, ormai 5 anni fa e che questo rinnovamento di approccio al singolo spacca-classifiche non è altro che un approfittarsi di una strada spianata in precedenza da altri.
Chi mal pensa prenderà l’uscita come la più classica delle rosicate, in realtà, nel commento di Fred De Palma si possono trovare più spunti di discussione interessanti: ogni qualvolta che un artista prende una direzione alternativa, soprattutto se tendente al pop o comunque a generi di massa, la nicchia degli appassionati rigetta in malo modo pressoché ogni esperimento.
Nel momento in cui i risultati positivi di queste pratiche sono sotto gli occhi di tutti, si tende a salire sul carro del vincitore, se non a seguirne le orme.
È stato il caso di Fedez nel 2014 che con “Pop-Hoolista” spalancò a gamba tesa le porte a quell’incontro tra rapper e artisti pop, che fino a quel momento era allo stremo della blasfemia. Lui scelse non solo di creare un disco dai marcati tratti pop, ma di prediligere featuring da quel mondo piuttosto che dalla scena. Il risultato fu un trionfo di numeri ma un massacro di critica, da parte di tutti quei fan affezionatisi a lui nel periodo rap.
Due anni dopo, nel 2016, un gruppo di ragazzi romani subì la stessa gogna mediatica quando portarono un nuovo modo di fare musica ed un immaginario ad esso collegata. Ma non solo, nel momento in cui scelsero di moderarsi ed adattarsi a quanto richiesto dal mercato, rivissero lo stesso linciaggio dal pubblico. Naturalmente stiamo parlando della Dark Polo Gang, che con “Trap Lovers” venne quasi ripudiata dal proprio pubblico.
Più o meno nello stesso periodo proprio Fred De Palma iniziava ad affacciarsi al reggaeton, in contemporanea ad un altro rapper che passerà alla storia più per “lo sbaglio” di affacciarsi a tali generi che per quanto di buono fatto, Rocco Hunt.
Tutto questo per dire che quanto sostenuto da Fred, ovvero che la corsa alla hit dell’estate da parte dei grossi nomi della scena sia sempre esistita, è corretto, così come la tesi secondo la quale il pubblico difendesse a spada tratta l’incontaminazione del genere.
La scena è sempre stata ipocrita, e ancor di più il pubblico, incapaci di accettare esperimenti etichettati come “commercialate” o “grattate” costruite ad hoc per abbindolare i fan e costringerli ad accettare qualcosa per loro difficilmente digeribile.
Ma è effettivamente così? Proprio FDP qualche anno fa pubblicò “PLC tape 1”, un breve mixtape di 7 tracce la cui intenzione era di promuovere il background che sta alla base del reggaeton, quel fattore culturale che in Italia non è mai arrivato.
D’altronde, lo stesso artista si è costruito un bagaglio di esperienze nelle zone dove questo genere trova i natali, andando a studiare prima di potersene appropriare, e impegnandosi a fare un progetto letteralmente “Pa La Cultura”.
Che le hit estive si stiano sofisticando ci pare un po’ eccessivo, dal momento che, in accordo con Fred, quanto di nuovo uscito in queste prime settimane di estate 2024 non sia niente di rivoluzionario, anzi si tratta quasi sempre di una reiterazione dello stesso schema che come già detto è riconoscibile ormai da circa dieci anni.
Brani come “30°” di Anna o “Fino All’Alba” di Capo Plaza e Takagi & Ketra (altro esempio di artisti dal background rap), sulla piena scia dei tormentoni dell’estate, non hanno niente di originale rispetto a brani come “Senza Pagare” o “A Un Passo Dalla Luna”. Se ci aggiungiamo il fatto che nella ricerca di quel tipo di sound Fred De Palma abbia coinvolto artisti natii di quel genere, e che grazie a questo sono riusciti a diventare star internazionali, Anitta su tutti, ci rendiamo conto, di come effettivamente, non gli sia stato riconosciuto a pieno il merito di aver portato una nuova wave nel nostro paese.
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