Alessandra Rizzo in arte Rizzo, classe 2002 originaria di Campobasso, è l’ultima arrivata nella palestra di talenti “Hateful Music”, il nuovo progetto di Emis Killa e Zanna, fortemente voluto dai due ed appoggiato niente meno che da Sony Music Italia. Reduce dagli ultimi 2 singoli Spaccherei e Ora Vai, usciti a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro e dalla partecipazione a Mai Più di Not Good, Rizzo non è certo un nome tra gli altri nel sottobosco degli emergenti. Malgrado i suoi diciannove anni, dimostra già determinazione e chiarezza d’intenti a partire dalla scelta di trasferirsi a Milano per seguire i suoi obiettivi.
E sembra proprio che, guardando le migliaia di stream su Spotify e l’interesse crescente della scena, la decisione presa abbia ripagato appieno le sue aspettative. D’altronde è facile essere travolti dalla sua voce sensuale e pungente allo stesso tempo, dai sussurri e dalle melodie composte in bilico tra sonorità 90’s e contemporanee. Rizzo è sicuramente una delle novità più interessanti del momento ed è facile intuire che il suo disco d’esordio non passerà inosservato. Per il momento godiamoci di seguito la sua intervista.
Intervista a Rizzo
La tua voce è una ventata d’aria fresca nella scena e a essersene accorti sono già tanti, hai solamente diciannove anni eppure vanti una serie di collaborazioni incredibili (The Ceasars, Emis Killa…). Com’è lavorare con professionisti così affermati?
È indubbiamente gratificante. Sono felice di avere l’opportunità di confrontarmi con artisti del genere e soprattutto che questi supportino e credano in pieno nel mio progetto!
A proposito di collaborazioni, sappiamo che sei entrata ufficialmente nel collettivo “Hateful Music” il nuovo progetto di Killa e Zanna. Ci racconti come si sono incrociate le vostre strade?
Ci siamo conosciuti nel 2020, in estate. Il mio produttore, Marco dei “the Ceasars”, voleva far ascoltare i nostri primi lavori a Zanna, per avere un parere anche da persone che lavoravano nel mondo della musica da un bel po’. Appena Zanna sentì i pezzi si interessò subito al progetto e si propose per seguirlo direttamente e da più vicino, poi è nata Hateful.
Ci sono altri artisti con cui ti piacerebbe lavorare in futuro?
Sì, ci sono tantissimi artisti che apprezzo molto, al momento secondo me, tra i progetti più interessanti e anche più vicini alle mie sonorità c’è sicuramente Blanco. Un altro artista che mi incanta con il suo modo scrivere e cantare è Venerus.
Ti senti addosso molte aspettative o riesci a vivere bene queste nuove esperienze?
No, sinceramente non porto questo peso, semplicemente perché non voglio fare musica per accontentare le aspettative di qualcuno, voglio fare musica che sia spontanea e vera al 100%, voglio essere Alessandra in tutte le sue forme. Se questo non rispecchierà le aspettative di qualcuno, sarà comunque qualcosa che viene dalla mia anima e a me va bene così, sarei a posto comunque con la mia coscienza.
Al contrario, se piacerà, vuol dire che in qualche modo le persone sono riuscite a comprendere la mia musica e a quel punto ne sarei felicissima, senza aspettative.
Ora Vai è il tuo ultimo singolo e racconta di un addio sofferto ma, allo stesso tempo forse necessario. I testi delle tue canzoni sono autobiografici? E se sì, raccontano del tuo presente o si riferiscono ad eventi passati?
Sì, i miei testi sono per lo più autobiografici, mi piace parlare di sensazioni che ho provato davvero in un determinato momento, presente o passato che sia.
A volte, mi capita invece di provare a immedesimarmi in una situazione che non sto vivendo e a scrivere come se in realtà io ne fossi la protagonista, per sperimentare con la mia scrittura, per far sì che non sia troppo monotona, ma ammetto che preferisco scrivere di qualcosa che ho vissuto davvero, mi sembra più credibile.
Sappiamo che sei originaria di Campobasso ma immagino che attualmente trascorri parecchio tempo a Milano. Come ti trovi a più di settecento chilometri da casa?
Amo Milano, ma vi confido che mi manca la mia famiglia, per me è la cosa più importante. Soprattutto all’inizio è stato difficile accettare di non poterla vedere ogni volta che ne avessi sentito la necessità, ma con il tempo impari a farci l’abitudine e capisci che lo stai facendo per te stessa e per il tuo futuro. Loro lo sanno e mi hanno compreso fin da subito.
Parliamo di musica. Ti approcci al piano addirittura a tre anni…Dirti precoce è riduttivo. Quali sono i tuoi artisti preferiti e che cos’hai in cuffia ultimamente?
Mi sono approcciata al piano ma non in prima persona, mia madre era una pianista e amavo sentirla suonare per me. Ho tanti artisti che adoro, ultimamente sono in fissa con un pezzo di Jorja Smith “All of this”.
Hai una voce estremamente versatile e ti muovi agevolmente tra stili molto differenti. C’è un genere in particolare con cui vorresti cimentarti? Cosa dobbiamo aspettarci in futuro?
Sinceramente non faccio dei piani per quanto riguarda queste cose, mi piace sperimentare e vedere in che modo suona la mia voce su diversi mood e basi, non dico di voler provare a fare musica metal, ma magari un giorno…chi lo sa!
Oltre alla musica, l’altra grande passione è la danza. La coltivi ancora o ti sei ritrovata in passato ad un bivio in cui hai deciso di dedicarti esclusivamente al canto?
Purtroppo, al momento ho preso una pausa dalla danza e mi dispiace tantissimo. Mi è capitato di lavorare con un coreografo ultimamente, per le prove di un video, e proprio in quel frangente mi sono accorta di quanto mi mancasse e mi facesse sentire felice ballare, vorrei rincominciare a prendere lezioni.
Quando potremo aspettarci l’uscita di un disco?
Non saprei, spero presto ma non voglio fare le cose di fretta, voglio che sia il momento giusto.
Nicolo’ Coralli
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