L’Elfo, all’anagrafe Rosario Luca Trischitta, è un rapper catanese classe ’90.
Lo scorso 14 Gennaio pubblica “Saturno”, quarto video-episodio che anticipa l’uscita dell’EP “Milord”.
Per gli appassionati d’Hip Hop non necessita di presentazioni, ma per chi non lo conoscesse, L’Elfo
è uno dei maggiori rappresentanti della scena catanese e della realness siciliana.
Autore di una vasta discografia, vincitore del 2009 e del 2012 di Tecniche Perfette, Luca è riconosciuto e rispettato anche dai massimi esponenti della scena.
Alessandro, di Rapteratura, ha avuto il piacere di parlare con L’Elfo in questa intervista per scoprire qualcosa in più sul processo creativo di questo nuovo progetto.
A: Nell’ultimo anno si è notato un forte cambiamento del lato artistico dell’Elfo sia dal punto di vista musicale che da quello contenutistico. Cosa è successo nel percorso di Luca e dell’Elfo?
E: “Premetto dicendo che ero consapevole del fatto che Milord non avesse portato molto a livello di numeri, perché mi rendo conto che non è per tutti, è un lavoro molto pesante e personale, anche se ho sperimentato molto a livello di sound. Detto questo, Milord rappresenta un fattore di crescita per me, perché ci vuole molto coraggio per realizzare un progetto così intimo. Semplicemente non sento più il bisogno di dimostrare nulla a chi mi ascolta, soprattutto che vengo dalla strada, chi mi conosce lo sa, capito quello che voglio dire? L’unica cosa che ho fatto è stato cercare di far capire che anche io sono un essere umano. Ho sempre sofferto di disturbi e sbalzi di umore, ho avuto anche problemi con farmaci e negli ultimi mesi ho rischiato la vita in ospedale. Voglio solo far capire che anche io sono umano.
A: La serie Milord sembra ruotare molto intorno al concetto dell’amore e dell’autoanalisi. Cosa ha ispirato la nascita di questa serie?
E: “Dopo l’ennesimo fidanzamento finito male ho capito di avere qualche problema con le relazioni, e ho capito che avendo questi disturbi che ti ho appena detto finisco per attirare solo persone che sono disturbate quanto me e questo porta inevitabilmente la relazione a diventare tossica. Questa cosa ha ispirato Milord, la voglia di raccontare le mie esperienze e la mia visione sulle relazioni.”
A: Come mai la scelta di voler dare continuità a questi brani insieme a dei videoclip dedicati?
E: “Ho immaginato Milord come una serie di Netflix, dove ogni puntata non sai cosa aspettarti anche se sai già di cosa parla. Ecco ogni brano di Milord è come una nuova puntata, ognuna con una trama diversa e avvenimenti diversi, anche se la storia è sempre quella. Ho cercato di dare un punto di vista differente per ogni pezzo, anche a livello di suono e di beat. Ho sperimentato molto su ogni brano e tutti hanno in comune queste basi un po’ più elettroniche. Oltre ai brani ovviamente per rendere Milord più simile ad una serie ho voluto realizzare video che si richiamassero tra loro appunto per dare l’idea di diverse puntate della stessa serie. Mi è piaciuto molto fare questo lavoro e sono molto felice di come sia uscito.”
A: Milord è stata definita da te stesso una vera e propria serie tv musicale. Possiamo aspettarci una “seconda stagione” di Milord?
E: “Sinceramente non ci avevo neanche pensato. Non lo so in realtà, ma non credo. Milord per me rappresenta una parentesi, nasce da un mio bisogno di esprimermi senza preoccuparmi dei numeri. Chi lo sa però? Magari un giorno lo farò, ma per ora sinceramente non so se sarei in grado di assumermi la responsabilità di una seconda. Come ti ho detto non facile fare un progetto del genere, ci vuole molto coraggio.”
A: Nello specifico di Saturno, l’ispirazione del pezzo è dovuta ad un avvenimento specifico oppure viene fuori da un’autoanalisi generale di Luca e del rapporto che ha in una relazione?
E: “Non penso mai ad un evento specifico, accumulo come la scatola nera di un aereo, quando sono pieno di esperienze rilascio tutto e scrivo. Anche per Saturno, come per tutto l’album non ho fatto riferimento ad una singola relazione o ragazza, ma ogni brano rappresenta un’esperienza. Ogni puntata racconta una relazione differente e cerco di far vedere i lati positivi e negativi di un rapporto. Milord, quindi, nasce da un insieme di esperienze, i pezzi non sono mai riferiti ad una ragazza specifica ma a tutto ciò che ho passato.”
A: Milord fino ad ora si è mostrato come un progetto estremamente omogeneo. Questo EP racconterà di un capitolo concluso della vita di Luca o aprirà nuovi orizzonti per la vita privata o artistica dell’Elfo?
E: “Milord è una raccolta, una piccola parentesi della mia vita come ti ho detto prima, è stato un progetto per sfogarmi, per raccontare un lato di me differente. Non so se e quando farò un progetto simile a Milord. Sono sicuro di essere maturato e che questo EP sicuramente mi dà nuove visioni sulla musica e sulla sperimentazione. Quindi sì, Milord racconta un capitolo chiuso della mia vita, ma sicuramente potrei tornare a fare progetti simili quando vivrò esperienze simili.”
A: Fragili e Scuola sembrano essere i brani più malinconici che affrontano dei momenti bui della relazione. In Saturno invece viene esternato un forte attaccamento alla persona che Luca ha a fianco. Vorresti parlarci di questa contrapposizione e discrepanza tra i brani?
E: “Sì, i brani ovviamente hanno mood e attitudine differenti fra loro, perché ognuno è stato scritto e concepito in momenti differenti del mio stato d’animo. Alcuni sono stati scritti in dei momenti di depressione, altri quando ero triste e altri mentre ero felice o preoccupato in quel momento. Quindi è normale che in alcuni pezzi faccio trasparire uno spiraglio di speranza, mentre in altri sono molto più cinico e malinconico. Se la vediamo come una serie appunto, ogni pezzo è una puntata diversa con una tematica e un senso diverso. Dipende tutto da quello che voglio trasmettere con la mia musica e in quale mood sono quel giorno. In Saturno, per esempio, si nota quello di cui stavamo parlando prima, ovvero di una relazione che diventa tossica anche a causa del troppo attaccamento alla persona che sta con te, fin quando non diventi veramente dipendente da quella ragazza.”
A: Nonostante i brani sembrino ruotare intorno al concetto di amore e relazione, in Scuola, non manchi di dire di essere cresciuto tra “tossici, ladri e gang”. Quanto è stata importante e influente Catania ed il tuo passato legato alla strada all’interno di questi brani meno street? Pensi che racconterai Catania da una nuova prospettiva?
“La mia prospettiva su Catania non cambierà mai, Catania è la città che mi visto crescere, che mi ha cresciuto, che mi ha amato e odiato, e come sempre è stata importantissima anche per Milord. Sono sempre influenzata da Catania, è la città dove sono cresciuto, dove ho avuto le mie esperienze e dove ho incontrato moltissime persone che mi hanno fatto riflettere. Ho conosciuto persone di 60 anni che non hanno mai studiato, con una testa enorme, come ho conosciuto ventenni che non capiscono un cazzo, capito il senso? Ovviamente anche questo ti influenza, tutto ciò che mi circonda mi ha influenzato ed io ho sempre raccontato quello che vedevo e facevo. Per questo con Milord non ho voluto dimostrare nulla, quello che dovevo dimostrare l’ho già dimostrato e si vede da come la gente si ascolta i miei pezzi. Pensa a “Sangue Catanese” o “Pi tutti i carusi”, sono delle hit e sono importantissime per Catania e per tutta la Sicilia. Dopo quei pezzi tutto è cambiato. Con tutto il rispetto verso quegli prima di me che hanno fatto dei lavori incredibili e con tutto il rispetto per chi sta facendo questa roba e spacca in Sicilia, ma io ho fatto un miracolo, ho portato Catania in alto. Per questo la mia prospettiva su Catania non cambierà, ma non so se la racconterò diversamente d’ora in poi.
A: Personalmente i brani gli ho interpretati come le varie fasi, positive e negative, di una relazione. Nonostante l’interpretazione dell’ascoltatore sia libera, Luca cosa vorrebbe che arrivasse con questi brani?
E: “Voglio portare a far riflettere le persone, a far capire che se soffrono non sono le uniche, perché anche io sono un essere umano, anche io ho le mie difficoltà, i miei dubbi e i miei problemi. Non bisogna scoraggiarsi mai e combattere sempre. Anche io mi sento fragile.”
A: Dopo la conclusione di questo ciclo di episodi, cosa dobbiamo aspettarci dell’Elfo? Ci saranno altre serie tv musicali? E su cosa verteranno in caso?
E: “Sì, mi piace molto il risultato finale di Milord e mi piace come è stato concepito il progetto. Pensa che all’inizio neanche io avrei voluto pubblicarlo, ma non perché non credessi nel progetto o perché non mi piacesse, semplicemente non credevo che le persone lo avrebbero apprezzato perché come già detto è pesante e non è per tutti. Soprattutto non tutti apprezzano questo tipo di cambiamento, ecco perché continuo a dire che ci vogliamo molto coraggio a realizzare un EP così. Non c’era quindi una vera e propria sfiducia nel progetto. Quindi magari sì, potrei riproporre serie del genere, magari con altre tematiche, con un altro senso e in una chiave diversa.”
A: Tutto ciò che dovevo chiederti è stato chiesto. C’è qualcosa che vorresti dire a chi ti ascolta, chi ti supporto ed ai nostri lettori?
“Voglio dare una garanzia a tutti quelli che mi seguono: sono L’Elfo, sono sempre io e farò sempre musica. Sono in forma e mi sento come se prima di ora affilavo un coltello alla volta mentre ora ne affilo 10. Aspettatevi qualsiasi cosa da me, anche l’inaspettabile. Tornerò con un progetto vecchio stile, con L’Elfo che conoscono tutti, con il feticismo per la lirica, le rime e le punchlines. Solo questo.”
Di Alessandro Toso
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