Ecco perchè il duo dovrebbe, a sua volta, rispondere con un altro dissing
Negli sport da combattimento, come ad esempio l’MMA o la boxe, l’abilità nel fare i trash talking è parte integrante del totale pacchetto “show-incontro” ed influisce anche nell’attitudine dei fighter dentro all’ottagono. Questa particolare tecnica consiste nel provocare, deridere ed insultare il proprio avversario, soprattutto nelle conferenze stampa antecedenti all’evento sportivo, in modo da fargli perdere la pazienza e farlo ribollire di rabbia fino al momento del match. Tra i più celeberrimi, è doveroso menzionare Muhammad Ali che di ciò ne fece una vera e propria arma segreta costruendo attorno a sé una figura quasi insormontabile demolendo così completamente le speranze di chi lo avrebbe dovuto affrontare ma che sarebbe, inevitabilmente, finito a fargli da sparring partner.
Uscendo da questo tipo di sport, ma rimanendo sempre nello stesso mondo a stelle e strisce è fondamentale soffermarsi anche su altre due figure molto importanti del mondo NBA : Michael Jordan e Larry Bird. Il primo sulla stessa falsariga di Muhammad Ali puntava ad una guerra psicologica oltre che fisica nel rettangolo di gioco; il secondo, “The Legend”, che legò tutta la sua carriera ai Boston Celtics e coi quali riuscì a vincere ben 3 anelli, innalzava sé stesso a figura divina ed a tal proposito durante il Three Points Contest dell’All Star Game del 1986 disse una frase iconica ai suoi contender : “vi sto guardando per capire chi arriverà secondo”, finendo per arrivare ovviamente a vincere il torneo.
Ovviamente, questa pratica va supportata da un’enorme capacità nella disciplina di competenza perché altrimenti tutto ciò si perderebbe nel nulla, nella luna come nelle opere di Ariosto.
Tutto ciò è applicabile anche al rap, terreno per eccellenza del linguaggio scurrile e provocatorio, e la testimonianza si è avuta a più riprese. Tra i casi più inflazionati e famigerati vi sono sicuramente le stilettate vicendevolmente tiratesi tra 2Pac e Notorious B.I.G. prima di scatenare una faida che avrebbe coinvolto le due coste degli Stati Uniti; i botta e risposta tra Nas e Jay-Z in una serie di dissing tutta newyorkese ma estremamente coinvolgente; gli insulti venuti fuori come fiori a primavera tra Fabri Fibra e Vacca in Italia e tra Booba e Kaaris in Francia.
Non sempre però queste situazioni portano all’unica cosa in grado di accontentare tutti, ovvero la musica : nel nostro Paese sono decisamente pochi i dissing rispetto alla mole quantitava presente nel resto d’Europa, senza scomodare gli USA. L’eccessivo utilizzo dei social network come principale arma di parola invece che la musica ha fatto sì che questo numero continuasse rimanere in una situazione di stagno ed immobilità, non facendo percepire – se non in rarissimi e sporadici casi – pressoché nessuna differenza tra la realtà attuale e lo status quo ante. Com’è facilmente verificabile, fioccano le storie di Instagram in cui i rapper italiani se la prendono con un altro invece di prendere in mano un microfono e sputare le barre dritte dal cuore, come i Next Diffusion. Sembra paradossale, pensando all’hip hop, una situazione del genere perché il genere di per sé dovrebbe essere stimolante per quanto riguarda la competitività ma a tanti artisti questo sembra non interessante, magari per paura di perdere dei numeri o semplicemente per pigrizia nel non volersi sporcare la mani, ma è bene ricordare che il rap non è un pranzo di gala.
Com’è noto agli appassionati della cultura, gli ex membri dell’Xtreme Team (Canesecco e Gemitaiz) hanno avuto delle frizioni che hanno portato prima allo scioglimento del gruppo ed in seguito alla divisione totale delle carriere dei due artisti romani : Gemitaiz ha trovato in Madman un nuovo compagno di avventure; Canesecco ha trovato in se stesso il miglior interlocutore e la più grande fonte di idee.
Negli ultimi mesi del 2018 e nei primi del 2019, il focolare si è riacceso a causa dei fan di entrambi che pensavano e speravano in un featuring di Canesecco nell’ultimo mixtape di Gemitaiz ma così non è stato, facendo così dare di matto l’autore di “Vasco Rossi”. Egli decide poi di mettere le cose in chiaro facendo delle aleatorie storie di Instagram che avrebbero apportato la sua versione dei fatti nel frattempo il suo ex socio ha preferito ignorare le critiche pubblicando, diversi mesi dopo, Veleno 7 assieme a Madman. Sorprendentemente Canesecco ha cercato di reinventarsi in più situazioni, divenendo anche uno streamer nella piattaforma di Twitch, ma quando tutti avevano smesso di sperare in un atto definitivo musicale per chiarire il tutto, arriva finalmente “Veleno 8” che però non è il proseguo della saga ma un dissing nei confronti di Madman e soprattutto di Gemitaiz.
Sorvolando la discussione sulla parte tecnica, il dissing è stato quasi come una manna dal cielo per smuovere le acque e buttare un po’ di carne al fuoco per una possibile grigliata al sapore di botta e risposta tra artisti indubbiamente coscienti delle loro capacità. Solo il tempo però potrà dire cosa accadrà ma l’auspicio è quello di far giovare sempre e soprattutto la musica, considerando che le diss track di solito fanno dare il meglio ai rapper.
I tre artisti hanno senza alcuna ombra di dubbio gran parte del rap venuto fuori da Roma in seguito alla loro esposizione nazionale e pertanto rispondere a Veleno 8 potrebbe fungere da buon esempio anche per le generazioni future. Per questo e tanti altri motivi, Gemitaiz e Madman dovrebbero a loro volta dissare Canesecco e farlo per la musica, visto che si tratta in una situazione di win-win proprio come in seguito all’inflazionato incontro tra McGregor e Mayweather poiché in un modo o nell’altro entrambi hanno portato una vittoria a casa.
Nessun commento!