Chi è il rapper Security?
Nella nuova generazione di rapper italiani sono veramente pochi quelli che riescono a distinguersi agli occhi del grande pubblico e a fare “successo”. In quest’oceano pieno di pesci si cerca di annaspare per fuoriuscire dall’anonimato inseguendo l’originalità, la strategia di marketing che ti punti i riflettori addosso, o banalmente, cavalcando l’onda del momento. Alcuni riescono, la maggior parte rimane sott’acqua, ma solo una minoranza riesce a fuoriuscire come sta facendo il rapper Security, scantonando le regole non scritte del mercato musicale italiano, riuscendo ad attirare anche l’attenzione della Thaurus.
Mattia Giannini, in arte Security appunto, è un giovane rapper romano classe ’02 che si è fatto strada nella scena perseverando e rimarcando il suo stile, rimasto invariato dalle uscite meno recenti fino ad oggi. La maggior parte dei rapper di nuova generazione, se vogliamo generalizzare un attimo, cerca di uscire imitando le caratteristiche degli artisti usciti nel 2016, fallendo nel 90% dei casi, questo perché in un mercato ormai saturo la minestra riscaldata non sempre riesce a dare i suoi frutti. Il rapper Security sovverte queste regole non scritte e fa fare a chi lo ascolta un piacevole salto nel passato, ma con la testa nel presente.
Emerso dalla giungla di Soundcloud, prima come membro della Blitzgang poi come solista rilasciando un EP intitolato “Elite” nell’aprile dello scorso anno, Security è riuscito a divincolarsi dalle difficoltà del caso e anche a sfruttare, se vogliamo, l’effetto scia creato dalla rapida ascesa degli Psicologi, duo presente nel progetto sopracitato e di cui fa parte Kaneki con cui ha già collaborato in passato su SC.
L’approccio grezzo del giovane rapper è il contorno adatto alle strumentali con cui interagisce, un approccio che rimane saldo sia su produzioni più classiche che strizzano l’occhio agli anni ’90, sia su produzioni più moderne, reso ancora più forte dall’impeto dirompente del dialetto romano. Sarà un caso che ultimamente parliamo spesso della scena di Roma? Facciamo finta di no, ma comunque è inutile rimarcare ulteriormente tutte le peculiarità e in generale ciò che sta rendendo la capitale una città così prolifica artisticamente parlando. Il tema onnipresente rimarcato dal classe 2002 è una quotidianità colma di strada e con riferimenti ai suoi “bro”, citati anche per nome, raccontata con la fotta di chi non ha altra via se non quella di farcela grazie alla musica, facendo passare in secondo piano la mancanza di varietà di contenuto, sostituita dall’attitudine di un giovane che ha più fame di chi ce l’ha già fatta.
Dopo pochi singoli scaglionati nel 2019, e l’EP “Colpo” uscito a gennaio 2020, nell’ultimo periodo Security sembra aver ingranato la marcia giusta pubblicando due singoli: “Vizio” con Joe Scacchi e “All-In”. Questi due singoli sono stati la conferma del fatto che Security, secondo noi, sarà una delle prossime Next Big Thing, ed ascoltandolo capirete meglio il perché. Il consiglio che vi diamo è di non cercare di circoscriverlo all’interno di una semplice e limitante categoria, dato che, per cercare di ridurre lo sforzo cognitivo, si cerca sempre di categorizzare un’artista con frasi del tipo “fa trap? Rap old school?” No, con lui credo sia più complicato di così. Security riesce a tenere un piede in due scarpe, mostrandosi capace in più vesti e dimostrando che in questo gioco, in fondo, è solo una la cosa che conta: il Rap fatto come si deve.
Di Simone Locusta
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