Il live è la massima espressione dell’arte di un musicista. Permette di rapportarsi direttamente col pubblico arricchendo la propria musica dell’atmosfera che l’artista stesso riconosce per ogni determinato brano che andrà a suonare, dando inoltre prova che tutto quanto presente negli album registrati in studio è, di fatto, farina del proprio sacco. Nel concerto la musica si stacca dal supporto esclusivamente audio, prende dimensione fisica e tramite l’aiuto d’intermezzi parlati, luci, immagini e tutta una serie di elementi che andranno a costruire una visione più ricca di ogni singola traccia, la musica prende vita.
Marracash è sempre stato un maestro della trasposizione dal vivo, ma con le sue esibizioni al Mediolanum Forum di Milano (ndr. Assago nello specifico) ha elevato il suo e lo standard generale. Per mia grande fortuna ho avuto modo di assistere alla terza data (su sei) del Persone Tour nel capoluogo milanese, patria dello stesso rapper.
Svolgimento del Persone Tour
L’avvio del live del Persone Tour si presenta con il protagonista elevato sul palco su di una piattaforma. Marracash appare dal nulla, da dietro un telo nero volto a nascondere lo stage permettendo un eccellente effetto sorpresa. “Body Parts“, l’intro di Persona, è il pezzo scelto per dare inizio alle danze.
Si prosegue con una selezione di pezzi particolarmente carichi, con Marra che dà spettacolo sul palco, sullo sfondo un enorme monitor che, integrato dalla piattaforma che muta a diventare scenario, proietta immagini che vanno a contestualizzare le varie tracce.
Il primo punto di svolta è “Pagliaccio” , di “Noi, Loro, Gli Altri” (2021), che vede l’esibizione live del tenore presente nella traccia (apri il link per vedere il video sul nostro canale Instagram!), elevato come la sua arte sopra tutto, e con immagini quasi infernali sullo sfondo a rendere visivamente la cattiveria delle tematiche trattate ma in contrasto con la bellezza della lirica.
Qua troviamo il primo discorso, con Marracash assente dal palco, attraverso un video in cui si vede lui parlare con un ipotetico psicologo. Questo servirà da introduzione a tutta una serie di brani riflessivi e personali come “Dubbi“, “Noi” e “Appartengo” tra gli altri.
D’un tratto si spegne tutto, c’è un attimo di attesa e di dubbio su quale potrà essere il successivo sviluppo della performance. Si rivela essere DJ Ty1 che scratcha una serie di strofe di Marra provenienti da featuring recenti e tracce più vecchie dalla durata di circa 15 minuti totali. A quel punto scopriamo la vera natura dell’intermezzo, quello di permettere all’artista di fare il giro del Forum per apparire su un secondo palco dietro al pubblico del parterre. Il distaccamento dalla prima parte di concerto non è casuale, in quanto si scopre che questa sezione sul secondo palco è un tuffo nel passato: si inizia con “Supreme” per far esplodere il pubblico salvo poi proseguire in un “revival” di pezzi storici dagli album precedenti come “Badabum Cha Cha“, “King del Rap” e una buona parte delle sue strofe di Santeria.
Per l’ultimo capitolo del viaggio si torna sul main stage, per eseguire le canzoni più emotive ed emozionanti, legate alla sfera affettiva dell’artista, come “Madame“, “Crudelia” e “Niente Canzoni d’Amore“. A questo punto il rapper saluta il pubblico e se ne va, facendo partire i classici cori per un bis che puntualmente arriva, con due brani in estremo contrasto tra loro, “64 barre di paura” per far esplodere il pubblico e, a seguire, “Infinity Love” per concludere romanticamente il live in un coro generale di dodicimila voci che cantano all’unisono sotto una pioggia di coriandoli argentati. Un momento magico.
Il ricordo che lascia nella testa dei presenti è quello di un’insieme di carisma, capacità, esperienza, immaginazione, arte sonora e visiva, completezza. Marracash ha elevato il live come prestazione individuale di un’artista e come insieme di elementi scenici tra luci, laser, fiamme, fuochi artificiali (sì, anche quelli) e i coriandoli a pioggia su tutto il parterre per il gran finale, come nei migliori festival di musica elettronica. Quello del Persone Tour è un live unico, per pochi altri in Italia, forse nessuno.
L’ennesima testimonianza di quanto questa persona sia importante per il rap italiano. King del rap, ancora una volta.
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