«Sti ragazzini aspettano le nuove sneakers come io dai Sangue Misto mi aspettavo un sequel» scriveva Ensi qualche anno fa e, del resto, come dargli torto!
Infatti, al trio composto da Neffa, Deda e Dj Gruff è bastato un solo LP per segnare indelebilmente intere generazioni di MC: pubblicato nel 1994, SxM ha rivoluzionato il modo di fare il rap in italiano, rinnovandolo tanto nelle sonorità quanto nello slang e negli argomenti.
Dopo questa pietra miliare, i tre membri del collettivo non hanno sicuramente lasciato i fan a bocca asciutta: difatti, solisti o in formazioni differenti, hanno prodotto altri classici del genere, del calibro di Neffa e i messaggeri della Dopa (1996) del buon Chico Snef, Zero Stress (1997) di Gruff e Melma & Merda (1999) dell’omonimo duo composto da Deda e Kaos One; non sembrano neanche esserci stati effettivi attriti tra i componenti del gruppo, che hanno continuato a collaborare per anni, tanto che Neffa compare addirittura in House Party (2022), primo producer album di Deda.
Ciononostante, la parabola discografica della crew è iniziata e si è conclusa con un solo album all’attivo, incrementando ancora di più l’aura di culto attorno al progetto Sangue Misto, concentrato in un unico, clamoroso disco.
Oltre al sopracitato Ensi, sono molti gli artisti che hanno menzionato e omaggiato in rima il trio, sottolineandone il peso specifico nella scena, ma nessun autore ha mai curato un lavoro biografico che raccontasse la crew più importante del primo rap italiano.
Martino Vesentini, scrittore e incommensurabile estimatore dei Sangue Misto, ha deciso di fare molto più di questo, dedicando al suo gruppo preferito Altri verranno, un testo che rifugge le categorie del libro documentario e piuttosto si autodefinisce un “romanzo-tributo”.
Il volume è una brillante ricostruzione degli eventi più significativi per il collettivo, dalla formazione di questo, la lavorazione di SxM (facendo riferimento anche ad alcuni dei progetti successivi), ai tour e all’affermazione del gruppo in tutto lo stivale, raccontati per mezzo di una sapiente fictio letteraria direttamente da Neffa, Deda e Gruff.
Vesentini, amalgamando con un po’ d’immaginazione (come lui stesso rimarca in quarta di copertina) dati raccolti da interviste, articoli e testimonianze, ha riportato uno spaccato della prima scena Hip Hop italiana dal punto di vista dei protagonisti stessi, senza scadere in nessuna celebrazione mitizzante.
L’uso della prima persona, che a turno dà voce a ognuno dei tre artisti, è vincente nel romanzo, tanto da far dimenticare a chi legge che non si tratta di un’autobiografia scritta a sei mani.
Sicuramente però, la vera chicca di Altri verranno risiede nella configurazione strutturale che l’autore gli ha dato.
Infatti, Vesentini costruisce l’indice a mo’ di tracklist di SxM e, in supporto alla prosa d’impronta quasi diaristica, inserisce le trascrizioni di alcuni dei capolavori della golden age nostrana: questa impostazione da simil-prosimetro, a metà tra narrazione e metrica, non solo si rivela scorrevole, ma permette a lettori e lettrici di soffermarsi a fondo sulle parole delle canzoni, immortalate su carta e, dunque, isolate dall’accompagnamento musicale.
In conclusione Altri verranno è una lettura coinvolgente e intrigante, che non intende intercettare esclusivamente gli appassionati dei Sangue Misto, ma si rivolge a chiunque voglia conoscere o approfondire le vicende e i retroscena (non tutti comodamente fruibili online) che hanno portato alla nascita di un indiscutibile masterpiece del rap italiano.
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