Tony Boy, dopo un anno ricco di successi e di soddisfazioni personali, su tutti l’uscita del suo disco “Umile” e della sua repack, senza nessun preavviso – come un novello Fabri Fibra -, rilascia un EP di 7 tracce chiamato “Export EP”.
Come se non bastasse, a distanza di qualche mese, il rapper si ripete pubblicando “Nostalgia“, una versione estesa e completa di quel “Export” uscito poche settimane fa.
L’opera si presenta come un lavoro estremamente curioso, sia per quanto riguarda la durata dei brani, sia per la presentazione: ogni traccia, tutte molto brevi, aveva indicato nel titolo il numero dei BPM della base.
Sembra quasi che il disco venisse scandito dai BPM di ogni brano anche a livello tematico, rallentando ed accelerando non in modo nascosto, ma guardando in faccia l’ascoltatore ad ogni cambio di marcia, lieve o brusco che sia.
In questo album sono presenti le 7 tracce dell’EP più altre 7 inedite, ed una sola collaborazione con Artie 5ive.
L’album, forse, è realizzato per essere ascoltato tutto d’un fiato, ma durante la corsa di “Nostalgia” dobbiamo fare alcune fermate.
La prima, forse la più importante, è strettamente legata al rapporto instaurato da Tony Boy con la sua fan base.
Se ci pensi bene, di solito, gli “export” dei brani vengono fatti ascoltare agli amici, agli addetti ai lavori o semplicemente alle persone che sono in studio con l’artista, per avere un riscontro istantaneo. Tony invece decide di condividerli con la sua famiglia: i suoi fan, “i giovani goat”, pubblicandoli sotto forma di EP per comunicare l’imminente uscita di quello che poi sarebbe stato il disco.
Non a caso anche i BPM sono stati gli indizi più lampanti di quello che sarebbe stato l’intero mood del lavoro e di conseguenza anche il “filo rosso” delle tematiche affrontate dall’artista all’interno dei brani. Questo meccanismo di affezione verso la fan base è un vero e proprio rapporto di scambio bilaterale.
Il fan, che ha la possibilità di ascoltare una mole considerevole di nuova musica (avendo Tony questo approccio molto americano del “droppare” tanto e spesso), sviluppa quindi un rapporto stretto con l’artista, entra letteralmente nel suo mondo, affezionandosi prima alla persona che all’artista.
Complice anche il modo in cui Tony si rivolge alla sua fanbase, alle sue “capre”, portando avanti una narrazione di “comunità” come nel Punk senza regole degli anni ’70 o nel Rap made in USA dei primi anni ’90.
Sicuramente, proprio a causa di questo meccanismo, non mi sentirei mai di consigliare questo lavoro come primo approccio verso questo artista: “Nostalgia (export)” è un disco per i fan, per coloro che lo seguono da sempre (essendo molte tracce contenute in Freestyle che fino ad ora non avevano mai visto la luce in veste ufficiale, ma che comunque erano state apprezzate dallo zoccolo duro).
“Nostalgia (export)” è un treno che sfreccia veloce lungo tutte le sue stazioni, su cui si fa una festa malinconica. Nostalgia è un treno su cui l’ascoltatore occasionale non salirebbe a bordo, ma che guarda passare con fascino e curiosità.
“Essere mio fan è un impegno.”
Tony Boy – Hard (Nostalgia, 2024)
Dal punto di vista dell’artista invece il discorso si fa più complesso: ogni momento del disco, ogni concetto, anzi ogni emozione, vengono scanditi, come abbiamo già detto, a tempo dei BPM delle tracce. “Nostalgia (export)” per Tony Boy è un discorso fatto ad un amico, un consiglio o forse una confessione.
Il disco è composto da grandi alti e grandi bassi, come se fossero i momenti di uno sfogo: sincero senza artifici retorici di nessun tipo. È proprio questo tono confidenziale, di amicizia stretta, a dominare il flusso di coscienza dell’artista che, trovandosi a suo agio, riesce ad esprimere tutto ciò che sente. Tony Boy sa che dall’altra parte nessuno punterà il dito per giudicare.
Con la collaborazione di Giordano Conversini.
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