Nell’intervista Sethu ci anticipa qualcosa sulla sua esibizione, sulle sue influenze, sul Fantasanremo e altro ancora.
“Chi è Sethu?” È una domanda che si stanno facendo tutti in vista del prossimo festival di Sanremo il giovane cantante è riuscito a catalizzare su di sé una grande attenzione mediatica. Sethu (all’anagrafe Marco De Lauri), è un giovane cantante in gara al prossimo festival di Sanremo con il brano “Cause Perse” un pezzo autobiografico e “carico” a detta sua. Partendo dalla provincia di Savona supera brillantemente la prova di Sanremo giovani con il brano Sottoterra candidandosi tra i big.
Passare da essere un emergente sconosciuto all’Ariston nel giro di pochi mesi non è cosa da tutti, ma Sethu si è imposto sulla critica e sul pubblico con la sua grande forza musicale riuscendo a portare sul palco una grande varietà di generi con un sound totalmente innovativo. Grazie a Carosello Records siamo riusciti a fare qualche domanda a un Sethu, raggiante e visibilmente emozionato a pochi giorni dal festival di Sanremo.
Abbiamo parlato di Sanremo ma anche di Fantasanremo, del suo nuovo EP (in uscita la sera della sua prima esibizione), ambizioni e orizzonti futuri del giovane cantante.
“Aver vinto Sanremo giovani è già un grande traguardo. In primis congratulazioni, ma a proposito di questo, essere già abituato alla competizione può essere un vantaggio? Vivrai il festival più come una competizione o più come un’occasione per farti conoscere dal grande pubblico?”
SETHU “mah guarda penso che Sanremo giovani, con il fatto che bisogna passare, inevitabilmente, arrivi a vivertelo non tanto come una competizione ma più con con l’intenzione di passarlo: la competizione è più con sé stessi perché dici “cavolo mi sono impegnato” e tutta una serie di robe. Ora qua a Sanremo la mia pressione più grande è quella di cercare di spaccare il più possibile, banalmente, di portare la mia musica nel modo migliore possibile. Poi perché, oggettivamente, non vado a gareggiare contro Giorgia (ride ndr), sono Sethu ed è giusto così , quindi da quel punto di vista sono tranquillo. Per me non è una competizione.”
Da qualche anno è in voga soprattutto tra i giovani il FantaSanremo. Un artista in gara come te in che modo percepisce il trend FantaSanremo? Ti fa piacere? Può dare fastidio? O può essere addirittura d’ostacolo alla musica e al senso del festival?
SETHU “No secondo me non è un ostacolo, anzi ha contribuito ad avvicinare tante persone soprattutto giovani al festival, ha reso il tutto ancora un po’ più frizzante. Io vado lì per fare musica, non deve passare in secondo piano ovviamente, anche io però essendo fan del fantasanremo prenderò parte alla gara, ma non lo farò in modo forzato. Se lo farò è perché mi verrà naturale anche scherzare; è figo, ma alla prima serata penserò prima al mio brano e poi anche al Fantasanremo, magari aggiungendo qualcosa che può essere figo per il gioco stesso.”
Per la serata cover Sethu dice di aver preparato “il casino”. Salirà sul palco dell’Ariston accompagnato dai Bnkr44, insieme porteranno un pezzo iconico dell’alt-rock italiano; “Charlie fa Surf” dei Baustelle. Un brano atipico per il pubblico nazionalpopolare di Sanremo, ma che può risultare vincente grazie anche al valore aggiunto che porteranno i Bnkr44.
Invece nella serata cover collaborerai con i Bnkr44, un gruppo sulla tua stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda il modo di fare musica. Com’è stato collaborare con loro? Perché avete scelto proprio un brano come Charlie fa Surf?
SETHU “Tra di noi si è sviluppata una grande chimica, io sono andato da loro (Bnkr44 ndr) a Empoli, sono stato ospite a casa loro, siamo stati a Sanremo dei giorni insieme, abbiamo legato anche al di fuori della musica. Tra di noi c’è una chimica vera, non siamo lì solo a fare il duetto ma c’è stima anche al di fuori dell’ambito musicale; quindi, per me sarà molto divertente ancora di più a fare quella canzone. Charlie fa Surf è la cover che avevo già deciso prima di chiamare i Bnkr44 perché volevo un brano d’impatto, forte, che avesse un testo anche un po’ pesante, ma cantato da nuove generazioni che omaggiano i Baustelle, rappresentanti della leva precedente. Tra l’altro saranno anche loro ospiti nella serata cover, bellissimo (ride ndr).
Il nome Sethu deriva da “At the Gate of Sethu” nome di un album dei Nile, gruppo che suona principalmente Death Metal, genere che insieme al rap e al punk ha influenzato sicuramente il giovane Sethu. L’artista in gara a Sanremo prova a unire questi mondi musicali simili ma profondamente diversi.
Ok ora parliamo un po’ di te, il tuo nome d’arte deriva da un gruppo Death Metal, spazi da generi come il punk alla trap, mi viene in mente il feat con Don Said ad esempio. Hai già scelto in che direzione far andare la tua musica? Cosa dobbiamo aspettarci da Sethu in futuro?
SETHU “non piace darmi un canale preciso, quello che so ora è che adesso mi piace cantare in generale, questa è la cosa che mi appartiene di più; però ad esempio nell’ EP (in uscita la sera della prima esibizione) c’è una traccia rap proprio perché io sento che ancora certe cose le posso esprimere solo facendo rap o facendo trap. Se io voglio fare un brano più … “cazzone” passami il termine allora sicuramente lo farò trap. Non so che forma darò alla mia musica, sicuramente voglio portare, man mano, tutte le mie influenze in modo sempre più completo. Anche questo serve a creare il proprio stile”
Anche a Sanremo porterai queste influenze?
SETHU “eh ti dico che a Sanremo porto già un pezzo bello carico, l’esibizione sarà carica non sarà un’esibizione impostata, porteremo un’attitudine un po’ diversa.”
Sethu si presenta come una delle promesse di questo prossimo Sanremo, con la sua attitudine può sicuramente portare qualcosa di innovativo in questa edizione del Festival. Aiutato anche dai Bnkr44 e dalla direzione di Enrico Melozzi, ha quindi tutte le carte in regola per fare un ottimo percorso sanremese. Non possiamo che fare un grande in bocca a Sethu, curiosi di attendere cosa può proporci il giovane cantante di Savona in questo suo nuovo ciclo musicale inaugurato su uno dei palchi più importanti della musica italiana.
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