Negli Stati Uniti è da sempre presente la divisione tra West Coast ed East Coast. Due realtà molto diverse ma con alcuni punti in comune, costruite su tematiche, suoni e nomi diversi, ma esportatrici della stessa cultura.
In Italia invece? Esiste qualcosa di simile?
Si, ma non possiamo definirlo Coast, piuttosto dei “nuclei“. Abbiamo qua tre scene ben distinte: Milano, Roma e Napoli. Anch’esse ben differenziate come quelle Americane ma con altrettanti punti di contatto.
Iniziamo col dire che a differenza degli USA in Italia le rivalità tra le scene sono molto marginali, infatti le collaborazioni sono all’ordine del giorno, anche se più di una volta sono scoppiate delle faide. Un’altra peculiarità è ad esempio che spesso esponenti di una scena possono tranquillamente spostarsi da un nucleo all’altro, non restando legati al loro ambiente da un punto di vista fisico, ma magari solo ideologico.
Andiamo ora ad analizzare le tre scene:
Milano: la scena più importante, il “punto d’arrivo”, la vetta. Questa scena tra le tre è senza dubbio la più pop e commerciale, ma anche quella che cerca di essere più street, come la stessa città che la ospita infatti, è piena di contraddizioni. Il primo reale successo della scena milanese sono stati gli Articolo 31 di J-Ax, ma la consacrazione la abbiamo avuta con la formazione della Dogo Gang da parte dei Club Dogo. Il successo commerciale non ha mai abbandonato la scena milanese, attualmente il rapper italiano più popolare, ovvero Sfera Ebbasta appartiene proprio a questa scena. Alcuni dei maggiori esponenti sono: Jake la Furia, Guè Pequeno, Dargen D’Amico, Marracash, Ernia, Fabri Fibra, Fedez, Emis Killa, Vacca e J-Ax.
Roma: la scena romana probabilmente è la più anziana tra le tre. Si differenzia per essere profondamente politicizzata ed attiva, sebbene negli ultimi anni, con l’arrivo della CXXVI coincidente col momento proficuo, si sia molto avvicinata alle sonorità dell’indie pop, allontanandosi dal rap più duro ed impegnato dei Colle del Fomento o degli Assalti Frontali. Nota a margine, il primo rapper italiano, o presunto tale, ovvero Jovanotti, nasce proprio qua. Alcuni dei maggiori esponenti sono: Gemitaiz, Coez, MadMan, Danno, Masito, Piotta, Kaos One, il compianto Primo Brown, Grandi Numeri, Franco126, Carl Brave, Ketama e Venerus.
Napoli: La scena più lontana da quella americana per suoni, ma la più vicina per tematica. Una scena molto street che però si avvale dei suoni tipici della canzone napoletana e del neomelodico, rendendo la sua musica la più caratteristica possibile all’estero. Il primo grande nome della scena probabilmente è stato il gruppo 99 Posse, ma il vero successo è stato raggiunto solo in tempi recenti con Clementino e Rocco Hunt prima e Geolier ed Enzo Dong poi. Nota a margine per Capo Plaza, che pur venendo da questa scena, non ne condivide nulla. Alcuni dei maggiori esponenti sono: Clementino, Luchè, Rocco Hunt, Geolier, Enzo Dong, CoCo, Vale Lambo, Lele Blade.
Come avrete notato non tutti gli artisti citati vengono dalla stessa città indicata come capitale della scena, ma ci si sono adattati, vedasi Fabri Fibra (marchigiano) con Milano o MadMan (pugliese) con Roma.
Doveroso è citare anche le scene “regionali”, abbastanza forti e caratteristiche, quali la scena sarda, con Salmo ed En?gma come massimi esponenti, la scena Genovese di Izi, Tedua e Bresh, figlia della scuola cantuatoriale genovese ed infine la scena bolognese, importantissima un tempo, rappresentata da Neffa ma ormai portata avanti solo da Inoki e Murubutu quasi.
Di Giordano Conversini
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